... ... ,- RIVISTA POPOLARE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIA.Ll G35 scuola, uelle µersone dei l'rofessori Pautaleoni e CiccoUi. GI' italiani che sentono invocarr· di continuo la legge Casati, chC' regola quasi tutta la pubblica istruzione, leggendo ciò che ne dice il Ghisle1·i, 1·imar1·nnno come trasognati nell0 apprende1·e le origini illPgiLlime di quella legge, cbe appena pubblicata subì le c1·itiche vivacissime dei mode1·ati lombardi, che con Carlo Tenca facevano capo al Crepuscolo. E con quanta amarezza vi si apprende che sotto la destra la libe1·là delle opinioni nelle Università fu maggiore che sotto la sioist,·a; che la destra dette cattedre a repubblicani, come F<•1·1·ari,Carducci, Ceneri, Mantovani-Orsetti. Piazza; e che le off, ·, a Gabriele Rosa e a Carlo Cattaneo ... ! Ciò che puo e deve fare la libel'là per 111scuola viene esposto nei due a,·ticoli sulla Scuola pnpo[al'e negli Stati iJ11iti.Nelprimo l'A. si occupa lu11g-amenteàc1ìo inseg11amensoelementare in New-York, e nél ,econdo del posto che l'istruzione e l'educazione tenevauo nella Esposizione di Chicago. I nostri amici e lettori, che dagli ottimi articoli del nost1·0 Vaccai-o sanno ciò che si spende nc>gliStati Uniti, e con quali risultati, con piacere e profitto prenderanno conoscenza della organizzazione delle scuole nella g,·ando metropoli, e vedranno con Yero-ogna ciò che si fa dagli a111e1·icani,senza il concorso dei maggiorenti della colonia, per gritaliani analfabeti. ~la ciù che riuscirà più utile per noi sono le notizie sui metodi e sulle materie d'insegnamento nelle scuole elementari nord-amer,cane. Fallo il pa,·Rgone con ciò che si fa in Italia, ci si accorge che da noi si P.ducano eunuchi, clll:l non mirano alla vita conlempo,·anea, e che al di là del1'Atlantico la Scuola è una vera fabhrica di co5cienze libere e di uomini pratici. );()l I PARTITIPOLITICI E LE ORGANIZZAZIONIECONOMICHE('' P1·ima di entra1·e in merito all'al'ticolo pubblicato nell'ultimo nume!'o di codesta Nioista, articolo a cui credo doverMa una breve replica, specialmente nell'ambito dei fatti, credo necessario 1·ilevare che l'affermazione dellit Redazione, contenuta nella postilla, che l'invadenza e l'intolle1anza sncinlistn. abliiano detel'minata la dimissione di Ali.ilio Cnliiati da di1:ettore della Umanitaria è quanto meno arris ·hinta, in qun.ntochè tutta la polemica avvenuta a tn.le 1·1guardo non ha portato finora alla possibilità di dare tale conclusione per certa Molto vi sarebbe a discutere in merito, e non è qui il luogo, nè il 1empo; ma una opinione, come in questo caso è l'afliwmazione della Rivista 11011 deve essere Pnunciata in modo così tassativo e darsi come un fatto ammesso. Per intanto il Dott. Cn.hin.ti Jia affermato che egli lasciava l'Umanitaria per e,sergli stato offerto un posto migliore. E vengo alle n.sserzioni del signor G. L. Conviene premettere che, primo. che il partito socialista prentlesse parte attiva nelle lotte all'Associazione generale degli opero.i, i consiglieri e1·ano eletti con un numero cli voti eccessivamente esiguo e bene spesso non superiore al centinaio. Nella penultima elezione i socialisti conquistarono la ma 15- gioranza con 700 voli circa e nell'ultima, dopo 1a strombazzata n.stensione dei progressisti e malgrado la completa mancanza di lotta, aumentarono i loro voti di più che un centinaio. l\è ci vuole molto acume a prevedere che, se lotta ci fosse stn.ta, i voti socialisti sarebbero aumentati n.ncora sensibilmente ed avrebbero indubbiamente superato il migliaio, cifra esigua forse in rapporto al numero dei soci, (1) Pubblicando questa risposla ~el :-;ig. Donato Bachi seguiamo la nostra cc,stante mass·ma di mostrarci sempre imparziali; perciò non solo pubblich'amo le retlifiche del Bachi. ma anche le sue osservazioni sbagliale per quanto riguarda la dimissione del Cabiali dalla Direzione delr U11t.anitrtt•ia. Legga il Bachi la polemica che si è svolla sulle colonne dell' Jtalia del Popolo e so ue conviucura. :N. d. R. 111a n1ulto fol'Lc, data hi media delle votazioni passate . Il signor G. L. :tffel'ma che tutti i candidati devono essere i critti al partito socialista, il eh~ è vero ma dimentica dire che nelle elezioni all'associazione generale, è lasciato il posto alle minoranze, non solo, ma che non prevedendo Io statuto le minoranze nei Sindaci, i socialisti, l'anno scorso, conquistata la maggioranza lasciarono all::t minoranza due posti nel collegio sindacale, ed appunto per il modo con cui si compo1·tarono i signori sindaci della minoranza, _non fu possibile in quest'anno venire ad un accorao . l\on bisogna poi dimenticare, a maggior spiegazione della votata intransigenza, che i capi della minora11za sono delle brave p~rsone, piene di intelligenza, che si dichiarano socialisti quanto e più di coloro che hanno conquistato il potere, ma che non vogliono a solutamente entrare nel partito pe1· mgioni personali, che noi non vogliamo inda"'are, ma che taluni pretendono essere solamente il desiderio dYissimo cli p1·imeggiare formando un partito a parte. Sta il fatto che questo grnppo di socialisti dissidenti (chiamiamoli cosi, poichè cosi amano essere chiamati) non si è peritala nelle ultime elezioni di ricorrere all'appoggio della stampa monarchica la piu ortodo sa e, per allontano.re In. politica socialista che ci si rimprovern, avrebbe fatta. molto volentieri la politica conservatl'ice. Se la minoranz,L ha rinunciato al suo diritto di controllo, la col/la va ad essa sola, quindi cessa. completamente 'appunto fattoci che noi non vediamo di buon occhio un controllo serio ed indipP.ndente. Aggiungerò anzi che nelle liste dei rrohiviri, compilate dai socialisti, sono stati inclusi cte·i non socialisti. , e poi il partito ocialista ha dovuto lottare a bandiera spie~ata nell'Associazione si fu perchè non è stn.to possibile a suo tempo l'acco1·do coi progressisti (o. c~sidetti tali). sul pro~ram!Ua st_esso, e perchè que t1 s1 trovano sempre es1tant1 ogni qual volta si trattò di qualcl1e riforma veramente seria. In ,:;eguito la oppo izione sistematici della1. minoranza a tutte le p1·oposte della maggioranza, ha tagliato i ponti; ed ha messo dalla parte degli iutransigenti anche molti, fra cui il sottoscritto, di coloro che avrebbero desiderato che il partito socialista, come tale, 11')11 elesse il suo spiccato colore alln. associazione. Il contegno tenuto poi dalla minoranza o dai uoi capi nell'ultima lotta, fecerò, come già. accennai, il resto. Per rendersi conto esatto di quanto avviene a Torino bisogna ricot·dare che. pur troppo, qui non esistono ancora partiti democratici e se esistono, sono nuclei cosi esigui che nel movimento cittadino ed operaio non hanno importanza alcuna. Il ricorrere da parte di una frazione qualunque democratico., in un qualsiasi momento, alla stampa quotidia1Ja, tutta orloclossa, equivale ad una liquidazione completa, ad una dichiarazione apel'La cli s-uerra ai sociailsti. Che in tal caso il partilo socialista si difenda ovunque si trova è più che naturale. Che esso cerchi poi di stare compatto ed impedisca delle infiltrazioni spurie nello. sua compagine, è ancora un dovere iu una città dove esso è continuamente insidiato e dove, come partito, ha il compito forzato di tutte le iniziative democratiche e colla sua poca stampa, coi suoi uomini, ne sopporta totalmente il non lieve peso. A questi fatti si collega anche quel tale esclusivismo che il sigu9r G. L. ci rimprovera. A Torino, dovunque ciò è possibile, il socialista è boicottato. Parlo specialmente dei professionisti ed impiegati, e cli quegli operai, che, essendo maggiormente in vista, hanno la vitn. molto difficile, sia negli stabilimen ti industdali, sia nelle officine ferroviarie ed in grado poi superlativo negli stabilimenti governali vi. lo stes o, cne son da quindici anni in una Ditta, ho sentito dai miei principali che parecchi industriali avevano e presso loro la più alta meraviglia che essi continuassero a tenere alle loro dipendenze 1111 socialista militante. E, si persuada il signo1· G. L. che questo non accadrebbe se si trattasse <li qualche repubblicano e democratico. Dato questo \
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