Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 23 - 15 dicembre 1902

.. ., QlVJSTA POPOLA.NE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 629 • di vino ed aceto; di 1074 ettolitri di alcool di qualunque gn1do; di 25941 bottiglie di liquori ecc., e di 520 bottiglie di birra. Non tenendo e,_intodelle aque gazzose, il cui consumo è moltò vicino tra Palermo (1.29 bottiglie per ab.) e Milano (1,49 bottiglie per ab.), nè dei 916 ettolitri di vinello e mosto entrato nella sola Milano, si può in generale stabilire che il consumo delle b'lvande alcoo· liche nella metropoli lombarda è il doppio di qtiello di Palermo. Le proporzioni di questo · consumo in Milano non sono tali da farlo considerare come morboso; se Yi si trattasse di vero alcoolismo sarei disposto a non considerarlo come un indice di benessere. Il maggior consumo delle bevande, però, acquista altro e buon significato messo in rapporto con quello della carne. A Milano si consumarono quintali 315917 di carne di manzo, di vitello, di maiale, di carne salata, di muli, di cavalli ecc. cioè le 65 a testa (l); e N. 13714 agnelli e capretti. A Palermo la carne consumata di ogni sorta ammontò a quintali 73831; cioè k. 25 per abitante e i capret~i ed agnelli a N. 65560. 'l'enendo conto del maggiore consumo di agnelli e capretti, generosamente calcolando s'i può elevare a k.. 26 per abitante il consumo dalla carne bovina, suina ed ovina. Ma dove la differenza tra Milano e Palermo diventa enorme, è nel consumo del pollame. A Palermo si ha un consumo di Quintali 2227 di pollame e di N. 24709 galletti; a Milano il consumo viene così dettagliato : N. 56902 polli d'india; N. 209258 capi di pollame di l" classe (capponi); N. :?,108.021 capi di pollame di 2a classe (galline e galletti). OI tre rl i ciò vi si consumarono 22 cignal i, 14 cervi e daini, 144 caprioli e camosci, 9687 lepri e lontre, 42140 galli di montagna, pernici, fagiani ecc. e quintali 211 di selvaggina diversa. A Palermo città marittima vi ru un maggior con• sumo di pesce fresco, salato ecc. quintali 24585 contro quintali 6495 in Milano. Questi sei chilogrammi a testa di pesce mettendoli di fronte al pollame esuberante di Milano lasciano a questa città un consumo di carne clo(lpio di 11uellocli Palermo. _ Qualcuno può osservare che il clima rende necessario nel nord un maggior consumo di alcoo1 ici e di sostanze azotate; e la supposizione potrebbe trovar conforto nel maggior consumo di farinacei a Palermo: quintali i~89.707 di farina, pa- ::-:ta,pane e riso (le 133 per abitante); quintali 246,809 degli stessi generi (k.. 112 per ab.) a J\Ii • !ano (2). Ma quando si guarda alle cifre di altri ,:onsumi, il significato di maggior benessere dato dai più elevati consumi di Milano vien fuori limpido e indiscutibile. A :\Iilano, infatti, nel 18!:17 (non potei avere i dati di epoca più vicina) si consumarono quintali 21602 di zucchero (k. 9,81 per ab); 4.uintali 3703 di. cafl'A (k. 0,769 per ab.); q.li 858 cli surrogati del caffè; 497 di cacao; 576 cli cioccolatte; 38 di thè. A Palermo nel 1901 invece si ebbe un consumo cli quintali 12987 cli zucchero (k. 4,46 per ab.); 1996 (le 0,686 p~ ab.) di caffè; 202 cl i surrogati del caffè; 57 di cacao; 7 di thè. La differenza nel caffè se ·i f'osse fatto il con- (!) Vi sono ,:ompresi (j[\.1-1:l vitelli (carne di lusso) che ho calcolato a quintali 30450. N, 310H maiali che l'amministrazione calcola a Chilogr. 1.-HlOper uoo a peso netto: e N. 1136 piccoli 111aiali che ho calcolo io tutto "iOUquintali, ('2) Questo è il consumo ,!ella città n,urata ùt Milano che cornprendava ci1·C"2at,J800 abitauti ucl 18!!7. Dopo fu abolito il dazio sui farinacei, fronto col 1901 per :\filano sarebbe riuscita mag• giore. Uopo il 1897, infatti, la sensibile diminuzione nel prezzo del caffè ne fece aumentare i I ·consumo sensibilmente in tutta Italia (1). Tutte le manit'estazioni esaminate sinora quindi concordano meravigliosamente nel riconfermare la enorme superiorità economica di Milano e del la Lombardia su Palermo e sulla Sicilia. Uno sguar• do al l'analfabetismo rispettivo, al giornalismo, alla beneficenza, ai teatrL a tutte le manifestazioni della vita intellettuale, morale e sportiva della metropoli lombarda servono a rifermare la stretta relazione della medesimacollacondizione economica e ad assicurare a Milano il titolo meritato di capitate mo·rale dell'Italia. Lo Zo·rico. (1) Kel 1897 l'importazione totale di caffè in Italia fu di quintali 120,871 (media per ab. K. 0,-ll2); nel 1!!01 fu di 159,025 (media per ab. 0,490). Milano che rappresentava un poco rneno della sessantesima parte del!' Italia consumava la trentacinquesinrn pa1•te di tutto il caffè importato. Nuovi scismi e nuove sette .,,, Due fotografie istantanee, senza metterci nulla di mio, nemmeno il tradizionale e obbligatorio commento finale. Prima fotografia: banchetto in una delle tante e pittoresche città svizzere, sulle sponde di uno dei tanti e luminosi laghi di laggiù. Sfondo incantevole: montagne coperte di verzura, lago azzurro e profilo ghiacciato di una alta catena di Alpi. Tavola gaia e coperta di fiori: bandiere svizzere, cantonali, comunali, e di ogni genere alle pareti, in una vera festa di gaiezza e di luce. Séve1·ine, che prende parte al banchetto, espone solennemente e trionfalmente le sue idee politico-sociali, leggermente venate di un rosso rivoluzionario. Io ascolto la lunga e cattedratica lezione che il mio vicino di sinistra, professore di teologia cristiana e pastore evangelico, mi tiene gravemente tra una bottiglia e l'altra. - Il protestantismo svizzero - egli mi dice - ha subito da qualche tempo una grande e meravigliosa evoluzione. Esso non ha nulla di comune col protestantismo tedesco, americano o, - Dio ne guardi.- inglese. Se ne è staccato completamente ... - O diamine - interruppi con leggera sorpresa, - o cl1e si tratterebbe dunque di uno scisma 'I - Chiamatelo come volete. Io lo chiamo evoluzione. Il sentimento religioso protestante svizzero ha assunto una forma sui generis. I protestanti svizzeri, pur predicando I' E vangeli o e glorificando la figura del Cristo, non vedono nell'Evangelio che la più alta concezione filosofica uscita dal cervello umano, - e nel Cri:to la più pura figura di Uomo che mai sia appar.;;a sulla terra. Ma nulla di più. Obbiet':ai elle la cosa mi puzzava.-maledettamente di eresia. - Ma è così - rispose l'altro: molte facoltà teologiche delle Università svizzere negano qualsiasi ispir::..zione o intervenzione divina nell'opera del Cristianesimo, e la Chiesa nazionale di più d'un Cantone è perf'dtamente del lo stesso parere di queste facoltà teologiche delle Università. Quindi noi siamo arri vati, per mezzo della predica e del- !' insegnamento, a fondare e a sviluppare un sentimento religioso che non ha nessuna base trascendentale, - un sentimento religioso perfetta-

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