Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 23 - 15 dicembre 1902

., 628 RIVISTA. POPOLA.RE DJ POLITICA, LETJ'ERE E SCIENZE SOCIALI . cordo col terzo Bonaparte al convegno segretissimo di Plom bières nel 1858 (vedi Stor·ia delta Dtptomazia eu1·opeain Italia clel Bianchi, storiografo di corte, vol. VII, pag. 405 e seg.). Fedele a questo programma antiunitario quel rp·ande unitario di Cavour ostacolò con tutti i mezzi la spedizione dei Mille, negoziò per mezzo del Villamarina col Borbone, mentre la Sicilia era in fiamme, offrendola al principe di Siracusa, fece vletare con lettera autografa del suo re a C+aribaldi il passaggio dello stretto, ma inutilmente; con dispaccio al conte di V11lamarina in data 26 Agosto 1860, tentò sottrarre Napoli all'occupazione di Garibaldi, lanciò l'esercito piemontese nell'Umbria e nelle Marche, non per uno scopo nazionale, ma effettivamente, come provò Maurizio Quadrio, per da.re, se occorresse, battaglia a Garibaldi ecc. ecc. Questi pochi fatti, ai quali p'otrei aggiungerne altri se non mi I imitassi ad una nota, bastano a provare a luce meridiana che l'unità italiana non solo non entrò mai nel programma della politica cavourriana, ma restò sempre per il Cavour Tlna grande corbr>.Ueria. Con affetto fraterno ti stringo la mano. Tuo FRANCESCO MormrnA PENNA Ciòc~scico~s~amMailae~~o. .a Palermo z Nell'articolo: 1lncora clella mJsm·ia del Mezogiorno (N." del 15 Novembre) abbiamo dimo- ~t rato che la ~icchez~a dell~ Lombardia desum~n01a dai depos1t, e nsparm1, elle trovano conferm.a parziale in altre manifesta7.ioni economiche, è clieci oolte màggiore di quella della Sicilia. I risultati della ricerca diretta acquistano un valore sin~olare quando concordano con manifestazioni indirette, e specialmente coi consumi. La ricchezza infatti si agogna, si procura e vale in quanto serve a procurarci la soddisfazione di bisogni morali, intellettuali e materiali. Si commetterebbe grave errore supponendo che coll'incremento dèl la ricchezza cresca in uguali prpporzioni la soddisfazione cli tali bi ·ogni. Invece è notissimo e statisticamente dimostrato che a misura che si eleva il tenore di vita di una popolazione - e si eleva in conseguenza dello aumento della ricchezza - i bisogni morali e intellettuali si sviluppano in una proporzione maggiore ùei bisooni materiali, e assorbono una parte maggiore d~l redcl ito. • Engel nei suoi calcoli sulla percentuale che · nella spesa cli una famiglia viene rappresentata dai vari bisogni dette queste proporzioni: Percentuale delJe spese di una fa.rnigJia Operaia A limenlazio11e 62,0 ~ Vestito 16,0 Alloggio 12,0 95 010 Riscalclame11Lo e illuminazione 5,0 lslruiio11e 2 ! Pl'olelionc legale ·1 lgie11e 1 Comfo1·t mentale e . ricrea1.ioni ·t Classemedia :,,5 2 2 2/i Agiata 18 GO( I~ 8::i 010 0 / 5,5 3 3 3,5 15 o,o I dati più recenti che si rilevano dalle mono g,•a(ìe cli /amiglirt e quelli riportati dal Mayo Smith riconfermano, nelle grandi linee, questa ripàrtizione del reddito per la soddisfa:done dei bisogni di vario ordine; e da tutto ciò spiccia chiaramente la conclusione che la distribu1,ione della ricchezza solo in piccola proporzione può essere -misurata dalle spese per l'alimentazione e dai relativi consumi. Si comprende inoltre che i consumi necessari non possono scendere al disotto di un certo limite, senza che si veri.fichi un profond() deperimento organico e sociale, E il caso ·di Napoli; per la quale il Nitti quì stesso e nel suo libro: La città di Napoli ha provato il verificarsi di questa spaventevole inversione: aumento della popolazione e climinuizione dei consumi. La diversa riccb&zza della Sicilia e cl,ella Lombardia, ad unque, non si può rispecchiare che in una misura minima nei consumi in generale e particolarmente in quelli che fan parte dèll'alimentazione sui quali si possono avere dati più sicuri sino al giorno d'oggi mercè la esistenza del dazio di consumo. In quanto alla parte di spesa che viene assorbita dalla soddist'azione dei bis.ogni intellettuali e morali, dall'alloggio e dai vestiti, se non è imvossibile accertarla con una certa approssimazione riesce, però, assai difficile, Per gli stessi consumi che si rif'eriscono all'ali· mentazione, poi, non si può fare il paragone tra l'intera Sicilia e l'intera Lombardia per moti vi che s'intuiscono e che non hanno bisogno di essere esposti; lo limiteremo alle due città di Palermo e cli Milano, che rappresentano, su per giù, le condizioni generali delle due regioni. Qui si avverte pure che le grandi città contemporanee cli uno stesso stato si avvicinano d, più nelle loro condizioni economiche che il resto del paese, specialmente per la maggiore omogeneità nella composi7.ione della popolazione secondo le professioni. A Milano come a Palermo, ad esempib, magistrati, impiegati di ogni genere, soldati ed ufficiali ricevono lo stesso stipendio; a Palermo pei cantieri Jnorio, perchè vi ha sede un compartimento della navigazione generale, per le industrie che vi sono discretamente sviluppate e in una proporzione di gran lunga superiore a quella del rimanente della Si<.:ilia. vi è una popolazione industriale i cui salari differiscono non molto da quelli di Milano [nvece nel resto della Lombardia le industrie sono assai più sviluppate che nel, resto dell'isola. Nei consumi, quindi, se si potessero rare i paragoni comple·sivi tra le due regioni le differenze risulterebbero molto maggiori di quelle che risulteranno tra le due loro maggiori città, Il confronto per riuscire più esatto avrebbe dovuto porsi per uno stesso anno; ma gli elementi che ci troviamo sotto mano si riferiscono per .\[ilano al 1899 e per Palermo al 1901. Da un anno all'altro le differenze non sono di ordinario sensibili, a meno che non soprnggiungessero al"venimenti straordinari, che sono mancati in. tali anni _in quelle due città. La popolazione che ha servi - to ai calcoli è quella che dà l'ultimo Annua1•io Statistico al 31 Dicembre 1808 e ch'era per Milano di 481,297 ab. e per Palermo di 290.951 ab. L'esame dei consumi dà f[ nesti risultati, a com in ci are dalle bevande. A Milano si consumarono 585,762 ettolitri di vino in fusti (per ogni abitante 121 litri); 209,010 vino e aceto in bottiglie; 3190 ettolitri di alcool ed acquavite sino a 5fJ gradi e 10067 oltre i 59 (0,02 litri pe1' abitante); N. '41058 bottiglie di alcool o liquori; 20,514 ettolitri in f'usti e 19991 botti:.dic di birra. .\ Pale,·rno il consumo ;li Yino fu cli 181,375 ettolitri i11 fusti (62 litri por ab.)i di 4fì,2-'l3 hot.tigl it: .. ,,

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