Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 22 - 30 novembre 1902

594 RIVISTA POPOLA RE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI • tare le loro ricchezze, di sfruttare quasi l'Italia « ufficiale, l'Italia burocratica, acquistano almeno « la dignità della loro sofferenza. » E che la sofferenza sia grande e che la malattia sia grave, da fare disperare qualcuno della guarigione, risulta chiaro dalla moltiplicità dei rimedi e dei medici .... *** Conosciamo in parte - di ciò che ci sembrava o ingiusto o non opportuno appositamente tacemmo - la ricetta Sonnino; non abbiamo bisogno di far menzione della ricetta Balenzano, perct1è è in sostanza quella stessa che venne esposta da noi nel numero precedente, e che i giornali assicuravano essere stata formulata in consiglio dei ministri. Se non parliamo della ricetta dobbiamo parlare del medico e della diagnosi. Alcuni si sono scandalizzati rlella vivacità polemica del discorso Balenzano; noi no. Anzi ne lo lodiamo. A la guerre comine à la guerre; ed è guerra pei portafogli, attraverso all'ipotetico bene del Mezzogiorno e dell'Italia tutta, quella che si combatte tra l'on. Sonnino e il ministero. Se vivace era stato l'attacco dell'uno, perchè non doveva esserlo la risposta difensiva dell'altro? Noi odiamo l'ipocrisia, e vorremmo vedere instaurato il regno delle sincerità anche nei discorsi politici dei ministri presenti, passati e futuri. Un nostro illustre amico che ascoltò il discorso Sonnino ci disse giorni or sono che gli era sembrata ciarlatanesca la posa dell'oratore nel momento in cui annunziò, per fare colpo sull'uditorio, la imminente presentazione del 'èlisegno di iegge sulla riduzione della fondiaria ecc. Siamo sicuri che l'impressione sua dovetteessereidentica leggendo le parole dell'on. Balenzano colle qua li annunciava solennemente: e ora vado a presentare al Parlarrlento una proposta di giusta riparazione ecc.. Noi invece riteniamo che abbiano fatto bene l'uno e l'altro dando affidamento agli uditori che alle parole facevano seguire g-li atti. Ma essi raggiunsero un effetto quasi teatrale ... E che perciò ? Si presero forse il disturbo di andare a parlare per non ottenerlo ? A. Tasca, con quel suo stile spigliato, del discorso Balenzano ha detto : • La situazione si delinea così : mentre il capo dell'opposizione conservatrice, l'on. Son_n\no, presentava un disegno di legge con delle proposte cQncrete, per venire in aiuto al problema meridionale, il Ministero in una settimana con un fare da bambino stizzito che voglia a tutti i costi dare una risposta ad un compagno di scuola dimostratosi più furbo di lui, ci ha esposto nelle bacheche del suo bazar giornalistico, quanto ha potuto trovare negli archivi dei diversi ministeri, di quella vecchia e polverosa paccottiglia lasciata dai precedenti governi a testimoniare che da venti e più anni tutti i ministeri hanno potuto prendere in giro le masse popolari con un insieme di progetti la cui inattuabilità è pari alla loro assoluta inefficacia. » E ciò non ci sembra nemmeno del tutto esatto. Non mancano nel discorso Balenzano le proposte concrete; ma hanno questo pregio o questo difetto: concernono tutta l'Italia e non il solo Mezzogiorno, ch'è l'ammalato grave del momento. C'è nel Mezzogiorno questa maggiore sofferenza di cui si preoccupava Sonnino~ Pare che ci sia, stando alle impressioni eloquentemente ed onestamente esposte da Zanardeli a Potenza; e pare che sia diversa l'opinione manifestata dall'on. Balenzano a Modugno, A noi non spetta il compito di mettere di accordo il Presidente del Consiglio col Ministro dei lavori pubblici; ma avremmo desiderato maggiore chiarezza nel secondo sulle condizioni del Mezzogiorno. Dalla diagnosi deve scaturire la cura; ora se nel Mezzogiorno ci sono sofferenze più gravi che nel resto d'Italia le proposte devono essere di una specie; se non ci sono devono essere di un'altra. Nel primo caso ha ragione Sonnino, in massima; nel se,:ondo Balenzano. La risposta difensiva del ministero, quindi, ha girato attorno all'attacco senza neutralizzarlo. Ma !'on. Balenzano ha fatto di più e di peggio, secondo l'avviso del prof. Nitti, che noi dividiamo: si è rivelato ministro antimeridionale. Se tale si fosse rivelato affermando cosa conforme a verità noi lo loderemmo: la verità innanzi tutto. Ma egli ha ridotto l'aritmetica ad una semplice opinione, sostenençlo che nel Mezzogiorno le spese per le opere pubbliche siano state di più che nel Settentrione; e che egli abbia sostenuto cosa non vera lo dimostrerò prossimamente continuando la serie nuova di articoli che ho cominciato col num. del 31 ottobre. Intanto ci congratuliamo vivamente con il ministro dei lavori pubblici per essersi accorto che vissero in Italia un certo Mazzini e un certo Cattaneo, ('.]le furono due grandi uomini, e non due semplici rompicolli. .. La evocazione del Cattaneo e delle sue proposte per l'Irlanda, però, dà ragione a Sonnino che vuole una legislazione speciale, e torto a Balenzano che chiuse col solito barocco inno all'unità della patria, che i federalisti non si sognarono mai di mettere in pericolo. . . . Come le preoccnpazipni politiche - e regionali, forse - possano far zoppicare la logica anche di coloro che vivono nel campo sereno della scienza, ce lo insegna in questa vccasione il Prof. De Johannis Egli nell'ultimo nnmero dell'Economista esaminando le proposte Sonnino e quelle del g-o. verno, a coloro che giudicano di poco giovamento ai consumatori la diminuizione del dazio sul sale osserva: sono sempre circa 20 milioni all'anno che verrebbero a pesare di meno nello insieme sulla massa dei contribuenti ! E siamo di accordo con lui. E allora perché negare efficacia curativa alla proposta Sonnino che vorrebbe far pesare in meno 19 milioni all'anno sulla economia del solo Mezzogiorno scaricandola cli una metà dell'imposta fondiaria'? Mah ! . •• Ed offende la lo0·ica òelle istituzioni JJOlitiche l'on. marchese Cappelli. Egli crede giovevole soprattutto al .Mezzogiorno una politica di trasporti, che avvicini i prodotti agricoli suoi all'estero e al grande mercato della Valle ciel Po. Benissimo: ciò sostiene da tempo la Rivista. Aggiungiamo che la proposta Cappelli, svolta nell'ultimo numero della Nuova Antologia, è assai più seria di quella Balenzano, che, sorpassando il sistema della tariffa a zona, iniziato utilmente dal Baross in Ungheria, propone nientemeno che la tariffa ... unica. Sin qui l'on. Cappelli non offende la logica; ma la trascura e non vede il rapporto di causa ad effetto, e le conseguenze di vers<~che scaturiscono dai diversi ordinamenti politici, quando prima in una postilla al suddetto articolo (Trasporti e 'f'icchezza) e poi in una lettera al Giornale cl'Italia e, in risposta al Sonnino, aggiunge che popoli ricchi sono quelli che hanno industria sviluppata, .

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