Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 22 - 30 novembre 1902

- . RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 613 prietari d'una parte dell'azienda: la piccola proprietà terriera e molti rami di produzione industriai~ profittano anzi enormemente delle nù_ove forme d) solidarietà economica ed aumentano 11numero dei possessori privati di ricchezza. • Un processo poi che avviene in senso inverso a quello che dovrebbe port~rci yers_o il collettivismç, é quello che porta alla r1cos_tituz10ne ed a_u~o ~vi: luppo nuovo aegli enti locah e de_lle assoq1az1om d1 interessi affini che é tipo di soCietà radicalmente diverso da quella vagheggiata dal collettivismo, perché in essa gli interessi particolari e locali trov~no nell'armonia stessa d'un vasto pPogramma sociale nuove sorgenti di vita e di sviluppo. L'equivoco socialista, che la evoluzione economica fosse la base di ogni altra evoluzione, é ormai sfatato. La legge é limite dell'attività, ma non può violare '\a libertà dei singoli, anche in ciò che riguarda il raggiungimento, il possesso e l'uso dei mezzi di provvedere a sé stessi. Il problema é nel conciliare l'individualità, l'iniziativa l?ersonale e la proprietà privata. co~ 1:ispett~ ai diritti di ciascuno e specialmente a1 dmtt1 dei deboli. Ora i socialisti si sono affannati invano a dimostrare che il loro coJlettivismo rigido assoluto, la società tecnica dei produttori, senza Stato, _mase~- za iniziativa individuale nel terrei:io che primo stimola le attività umane, la produzione della ricchezza, senza graduazione di uffici e di possesso,. non sopprimeva la libertà, l'iniziativa, la persona: mv~- no si sono affaticati a mostrare che una economia nucva poteva darci degli uomini nuovi, senza i difetti e le tendenze di quelli di oggi; le \oro argomentazioni concludevano ad una società e ad una umanità che é fuori del tempo e dell~ srazjo e qhe ogni giorno meno trova nelle elaboraz1om collettiv~ dell'anima e delle attività umane le sue ragiom di essere e segrete origini di fortuna. Il problema che i socialis~i rinunciano a risolve.- re, rimettendolo ad una società futura che. non _puo essere e non diviene, é passato in mano d1 altri: la nuova organizzazione soc~ale J?-O!!- é_più, !luasi es9Iu: sivamente, nelle m ·•ni dei soc1ahs t1 c,)me era dieci anni addietro, ma raccoglie in quantità sempre ms.ggiore l'opera e i programmi di altri partiti i quali la incalaoano efficaceme_nte per al~re vie, verso una sempM maggiore partec1paz10ne di un I;>rogramma ideale di giustizia, per mezz? di un nuov,o_.a~~ett? della vita sociale, che salvi msieme le rag10m md1viduali e le ragioni sociali. (Cultura sociale - 16Novembre). ... Un diplomatico russo: Dal Mediterraneoalle Indie. - A sentire certi giornali, i primi colpi.di •zappa nelle trincee della strada ferrata di Bagdad, si ripercuoteranno fino alle· fondamenta dell'alleanza francorussa. Due o tre giornali francesi han1?-oper~ino pubblicato delle carte geografiche con dei grossi segni da Amburgo al golfo Persico, ciò che sem!:>rava voler dimostrare che il ministro francese degh esteri interessandosi a qualla strada ferrata avess~ fatto il giuoco della Germania. Nella stessa Russia la Noveié Vremia, che si considera, a torto, l'organo ufficioso della cancelleria russa. non cessa di lamentarsi mentre il giornale ufficiala degli-interessi russi all'estero, il Viestnik Finansov dimostra, al contrario, la più perfetta indifferenza. A chi credere e che pensare ? ·na molto tempo la costruzione di quella strada ferrata era a Costantinopoli una questione aperta che i finanzieri di diverse nazionalità s'accanivano costantemente a risolvere nel loro interesse, ed era già preveduto che i finanzieri tedeschi avrebbero ottenuta la concessione a causa della loro influenza doventata cosi preponderante in Turchia. Il ministro Delcassé ha creduto che sarebbe stato vantaggioso per la Francia di avere ui:a parte nella ferrovia destinata ad aumentare la ricchezza della sua vecchia cliente, di crear dei nuovi valorosi presso i suòi protetti cristiani dell'Asia Mino~e, di contribuire a ristabilire l'accordo tra essi e i loro nemici secolari, e per questo ha negoziato per ottenenere che questa linea da Smirne a Bagdad a Bassorah fosse una linea internazionale, ove la parte . ; . della Francia fosse almeno egualè a q1_1elladella Germania, e ove la Russia stessa potesse avere dell'influenza. Per quanto ciò fosse difficile, perché i Tede~chi erano già inoltrate coi negoziati, '•la voce di Delcassé fu intesa, e un affare puramente tedesco ha preso il carattere internazionale che abbia- • mo detto. • Questa strada fenata potrà contrariare.seriamente la potica seéolare dell'impero russo f No. La linea principale, e la più importante, dì penetrazione dell'Europa verso l'India pel golfo Persico, resta sempre nelle mani della Russia, ed· é la linea che venendo da Orembourg o•Vladicaucaso, a traverso la Persia, va al golfo. Se occorreranno otto o dieoi anni perché una locomotiva da Smirne o da Costantinopoli possa andare svile rive oc"cidentali del golfo Persico, è certo che una. locomotiva i'Ussa venendo da Orembourg o Vladicaucaso potrà prima sbat'- care i viaggiatori europei sulla riva nord dellQ stretto di Ormuz. La Russia sarà sempre padrGna delle comunicazioni rapide tra l'Europa e l'Indit1..Non vi é che da gettare gli occhi su di una ca·rta per convincersene. Essa non avrà che a completare !'◊-pera civilizzatrice cosi bene comincia:ta colle strade ferrate del Mar Nero e del Mar Caspio e' colla linea di Samarcanda. È attraverso alla persia che si dovranno congiungere le vie ferrate del Caucaso e del Trancaspio, come è attraverso al Caucaso che la rete euror,ea si fonderà con l'asiatica.. , Del resto, il tracciato della l,ine~ 'recentemente concessa è molto lontano dalla (rontiera russa, e ammettendo che questa via non possa piacere aJ!a Rus: sia, bisogna riconoscere ch'essa, non minac~ia né i suoi interessi né la sua situazione militare. D'altra parte né la diplqmazia né •l'opinione pubblica i_n Russia potrebbero dimentic::1re che la Francia • ha <leali interessi secolari da tutelare nell'Asia Minore g ch'essa non poteva restare in disparte in un impresa che la toccava cosi da ivicino. La storia dell'occupazione d'Egitto é là, infatti, per dimostrare che la politica d'astensione e del bron- • tolio é la più nefasta delle politiche. tRevue des Revues ,...._15 novembre). • • John Barre{: Il maestrodi scuoladell'Asia. - I grandi progressi compiuti dal Gi:1ppon_enegli ultim~ cinquant'anni gli preparano m 4"s1a_1:11:ap_arte più an:i· biziosa e"'di maggiore responsab1hta d1 quella sinora rappresentata: quella di msestro di scuola dell'Asia. Gli avvenimenti recenti hanno mostrato che il Giappone può esercitare la maggi_ore influenza nel modernizzare la Cina, nello sveghare la Corea, n'ell'aiutare il Siam, e sinancq, per quan.to la co~a possa sembrare strana, nel cooperare colla Russia nel rendere prospera ed abitabile la Siberia orientale. L'ufficiale, il legislatore, il clercante, l'uomo di afi;ari giapponese sef!lbra più adat_to e p_iùcapace di qualunque altro nazionale nel gmdare I co!'Ilpa_- ani asiatici. Il giapponese medio comprende 11 ci- ~ese. il corano, il siamese, l'asiatico medio, mentre ' , per l'europeo e l'americano sono un ,mi~t~ro. _Ileo.- polo giapponese é consanguineo degh al ,r1 asi~t1c1; esso é _pro~abilmente ~i o~ig_in_ema!e~e e 1:erciò ha simpatia d1 razza cogh a~1atici_mer1d1onah. L~ sua Jinaua scritta é la medesima di quella della Cma e <leiYaC9rea. • li . Il segreto del successo del giapponese sta m questo : l'europeo ha biso_gn~ dell'asiatico per. monopolizzarlo e sfruttarlo; 11~1apponese vuo~e. n~segnare a fare per sé, nel suo mte_resse.. P~rciò_ 1 giapponesi in Cina riescono dove gh europei falhscono. Nella Corea il giapponese h~ una_ cond!zio!1~ che lo favorisce che non hanno gh altri Stati: vi sono • i propri emigranti. I villaggi e le sezioni. ~iapponesi della .Corea vi sono sempre ben governati ed 11popolo sembra prospero e con.tento. I giapponesi fa!}no la conquista pacifica e civil_edella Corea. Nel S1ax_n il ministro del Giappone e 1\ decano de1 corpo diplomatico e i giappones\ s_'incontràno d!lppertutlt~ come educatori e fatton J1 progresso. E i progressi del Giappone sono enormi nella marina: la bandie.ra giapponese oramai sventola' in tutte le !lcque dell'Asia. (American Monthly Remew of reviews - Ottobre.) • ' • •

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