.... RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA., LETTERE Ir SCIENZE SOCIAU 611 lavorasse o no. La legge scritta non imponeva alcun obbligo di diritto, ma gli usi e i costumi assicuravano allo schiavo malato o vecchio un posto nella famiglia. Per gli uomini liberi non vi era alcuna istituzi0ne sociale, ma in tutte le epoche. in Grecia e a Roma, si adottarono delle misure eccezdonali pei veterani, e gli altri vivevano di quei piccoli profitti enumerati nelle commedie greche e latine, e attendevano o la sportola dei patroni o le ela1·gizioni dei Cesari. Con la civilizzazione cristiana e con la soppressione della schiavitù, apparve la preoccupazione di provvedere ai bisogni della vecchiaia; ma uno spirito dLfratellanza, sconosciuto al mondo pagano, si esercitò a favore delle istituzioni legali, ed ogni cittadino si trovò compre·so in una mutualità corporativa, il cui patrimonio, fondato dalla pietà degli antenati e ingrossato dalla generosita dei confratelli, permise di assistere i malati ed i vecchi. Per gli isolati la carità moltiplicò le pie fondazioni cogli asili, gli ospedali, i soccorsi a domicilio, per cui, come disse Lamennais, la società cc si trovò retta da una potenza infinita di amore». Così, malgrado le miserie e le sofferenze causate dai fla~elli e dalle guerre incessanti, il problema non ebbe 11carattere d'urgenza e di necessità dei nostri tempi. Ma oggi la situazione non é più la stessa. La .l;liforma prima, la Rivoluzione poi, hann'o distrutto l'organizzazione corporativa e dato un colpo profondo alla costituzione della famiglia. La società moderna, stabilita secondo una concezione individualista, lascia a ciascuno la cura di risparmiare come vuole, e si limita ad incaricare lo Stato, in modo generale, di provvedere a tutte le miserie. Ciascuno per sé, lo Stato per tutti! Il deputato Guiesse ha avuto ragione clidire, nella sua relazione alla Camera dei Deputati, che la necessità n.i una soluzione s'impone. Il Codice con la divisione eguale dell'eredità, gli affitti a breve sca- . danza, ha reso instabili le abitazioni Begli operai dell'officine e della terra. D'altra parte il progresso della grande industria, le facilità delle comunicazioni, il servizio militare e l'acc!'escimento del numero dei funzionari hanno creato e moltiplicato il proletariato, e nelle grandi città molti operai non hanno più famiglia, pochissimi un focolare, e vivono la vita cteinomadi. I salari incerti, i bisogni dei godimen ti, le tentazioni di ogni genere rendono loro quasi impossibile il risparmio individuale, e la vecchiai:l e le malattie vengono all'imprevisto a soffiare su questa polvere umana. Per la maggior parte l'avvenire apparisce sotto la f,1rma di un letto d'ospedale, e troppo spesso le famiglie, anche relativamente agiate, non hanno più dove ricoverare i loro parenti vecchi o malati. In Francia su 10 milioni di operai, 588,000 ir.dividui sono annualmente ridotti all'inanizione o muoiono lasciando dietro loro 35\000 persone, donne bambini o ascendenti, che il loro lavoro faceva vivere. Ogni anno vanno a carico della pubblica carità quasi 1 milione di persone senza pane, senza contare gli operai vittime della mancanza di lavoro temporaneo. In termini esatti il problema si pone così: Si può fare qualche cosa per sollevare queste miserie? Si deve risolvere legislativamente o per via di autorità questo problema? E' un affare privato o é una questione di Stato t Si agitano tre soluzioni: 1° la s,oluzione liberale, tendente a trovare nello sviluppo dell'idea mutualista il mezzo di assicurare la vecchiaia dei lavoratori; 2° la soluzione soeialista, che i suoi promotori offrono alle masse con le più seducenti promesse; 3° la soluzione autoritaria che é stata adottata in Germania ed in Austria e dà degli incontestabili resultati. L'economia politica liberale ha vanamente preconizzala il risparmio e l'assicurazione individuale. La soluzione socialista non é stata tentata in nessun posto, e le proposizioni conosciute vanno a delle conclusioni impossibili; dunque bisogna ritornare all'organizzazione corporativa e alla soluzione autoritaria che ha per sé l'esempio dato da 10 anni dalla Germania, e che solo salvaguardia in larghissima misura la libertà individuale e la dignità umana. Non é altro che per le vie legislative che si potranno regolare queste terribili questioni e condu~re la pace tra le classi. Non bis,)gna lasciare ai socialisti il vantaggio di mettersi in ogni circostanza come i soli campioni della causa del popolo, e lasciare ai rivoluzionari un pretesto per proclamare l'impotenza delle riforme per le vie regolari. Qu~slo sistema abitua le masse alla violenza, e le fa diffidare di coloro che dovrebbero essere le loro guide naturali. E' venuto il momento di osare e di mettere la scienza a servizio dell'umanità. Non si tratta di trovare un sistema perfetto, ma di trovare delle soluzioni pratiche, realizzabili, rispettose della libertà e ispirate all'amore del prossimo. Non basta voltare la testa e dire: « io non so» ma bisogna mettersi dinanzi alle masse e dire: « Non lo so nemmen io, ma noi vedremo insieme se nelle società moderne, la ~iustizia e la carità non pos~ano un giorno rinnovare Il miracolo della moltiphcaz1one dei pani, in altri tempi realizzato nel deserto. (Revue des Deu:r Mondes. - 15 novembre). -¼- A. Blumer: La mancànzadellacarne in Germania, - La Germania oggi é sotto il colpo di una pubblica sven- • tura: la mancanza della carne. Benché le tariffe do<Tanali nel 1891 al 1893 fossero più alte delle attuali, ~a Germania allora importava per 166 milioni di bestiame e di porci: nel 1899, sotto l'influenza della nuova legislazione, questa importazione retrocedette a 69 milioni di marchi. Se si deduce dalla cifra dell'importazione quella dell'esportazione si ottiene come differenza !'approvigionamento netto del mercato normale, e s1 hanno i seguenti resultati: Anno Bestiame Maiali 1892 259.653 capi 980.528 capi 1898 176.168 » , 70.604 n Gli agr:i,ri pretesero poter. coprire il d_e.fleit ~ell_a importazione con la produzione del bestiame md1geno, e il censimento del bestiame dette i dati seguenti: Anni Bestiamegrosso Maiali Montoni 1873 15.776.702 7.124.088 24.999.406 '1884 15.786,764 '• 9.206.195 19.189.715 1892 17.555.694 12.17/t.288 15.589.612 1897 18.490.772 14.274.557 10.866.772 1900 18.939.692 16.807.014 9.692.501 Queste l cifre mostrano, è vero, un aumento cli bestiame, ma tenendo 'conto dell'accrescimento paraJlelo più considerevole della popolazione dell'Im- • pero si- giunge a constatare una diminuzione di cons'umo di carne di bestiame per ogni abitante. IJ!- fatti su 100 abitanti si ha: Anni Bestiamegrosso Porci Montoni '1873 38.4 OIQ 17.4 OIQ 60.9 OIQ 1883 34,.5 » 20.1 » 42 » 1892 35.5 » 24.6 » 27-5 ~ 1897 35.4 » 27.3 ,. 20.8 » 1900 33.7 » i9.6 » 17.2 » Collo sviluppo industriale i prezzi ebbe~·o una tendenza ad alzarsi. Il prezzo del maiale si stabilì per chilo, e sali dal 1892 _al 1901, da 133 pfe~ni?,gs ~ 152. A Milhouse si paga 11 bove a 90 centes1m1 la libbra e la vitella ·J,25 e 1,30. A Munster, borgata alla frontiera francese, si paga il bove 1 lira la libbra, la vitella e il porco da L. 1.10 a L. 1.25, mentre che dall'altra parte del confine francese il bove e il maiale si pagano 65 centesimi o. poco più. Ma tutto ciò non é niente a confronto di quel che si avrà allorquando la legge del 1900 sarà messa intieramentc in vigore. <;ià il governo dice che la carne in conserva americana, o preparata coll'acido borico, è nocevole alla salute, e ne ha interdetta la importazione .a comi_n?ia~e dal 1° gennaio 1~03. Per dimostrare l' mnocmta d1 questa carne basti _sapere che l'esercito e la marina impiegavano questo!ahmento con successo da anni, di _mono che la. proibizic:me• • non farà che produrre un rincaro della vita pubblica, e che aumentare i bilanci della Guerra e della Marina che si dovranno fornire all'interno con grande profitto dei grandi proprietari. Ma. un'altra legge sta per venire: la nuova tariffa • • I •
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