600 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALl vero a questa concezione, fece però una sottile differenza tra il suo compito come dignitario dello Stato ed il suo dovere come uomo personalmente il più influente nel paese. Egli invitò piesso di sé proprietari di miniere e i capi-operai. Nel suo incontro con questi egli non esaminò da qual parte fosse il torto o la ragione, ma si diresse assolutamente al loro cuore di uomini e di cittadini. Egli li scongiurò di porre fine alla ostinata lotta, giacché come uomini essi non potevano assistere al fatto che l'approssimarsi dell'inverno esponesse alla morte la povera gente, e come cittadini dovevano guardarsi di causare una sommossa nei grandi Stati prodotta dalla disperazione. Con l'ostinatezza americana 15lirisposero i suoi visitatori, innanzi tutto che qui non s1 trattava di una questioue di umanità, sibbene di una quistione di affari. Ed in questa questione d'affari proprietari ed operai si ostinarono nelle loro opposte opinioni. Se a qualche accordo si sarà act·divenuto quando questo righe appariranno, ciò è un fatto secondario per il giudizio sulla condotta del Presidente. Giacché le sue durevoli conseguenze si faranno sentire solo più tardi. Esse sono inevitabili, giacché con lo sviluppo monopolist.ico che invade sempre più in America il modo di produzione, con la formazione di giganteschi trusts, il procedere di Roosevelt vuol creare nelle lotte di salari il necessario rispeUp per quel terzo fattore ~he sinora venne completamente trascurato, cioè il pubblico. Finché le •~risi di produzione causa te da scioperi avvennero in piccole proporzioni, il pubblico vi soffri in misura relativamente piccola. Se la richiesta di carbone, per esempio, fu interrotta in un punto, si cercò altrove il materiale. Esso diveniva alquanto più caro per il trasporto e la domanda, ma ce n'era sempre in quantità sufficiente. L'aumento del prezzo stesso non era cosi sensibile da costringere il fornaio, il prezzo del pane, per il materiale da ardere, o il restaurant, a causa delle maggiori spese per i fornelli, i prezzi dei pranzi a dover calcolare sensibilmente più alti. In conseguenza di ciò dopo i primi tent~tivi si addosiiÒ allo Stato la odiosa parte di difendere quel prezzo agli imprenditori contro gli operai lottanti per migliori condizioni di esistenza, l'abitudine quasi dappe,·tutto formatasi che due partiti contendenti sono da considerarsi come guerreggianti che le loro cose devono spicciare solo da loro. Lo Stato si compiaceva della parte di neutrale che vigila a che il terreno neutro non sia violato e nel momento opportuno forse i suoi Luoni uffici offre come mediatore. Ma il terreno neutro fu violato essendo avvenuti eccessi e violenze che si dovettero reprimere, pur senza ingerirsi nella causa della contesa. Lo sviluppo economico in America cambia fondamentalmente questo rapporto. I possenti gruppi di proprietari che si sono là riuniti per accentrare nelle loro mani la produzione totale di un articolo, conducono al fatto che una lotta di salari significa il pericolo dell'immediata e totale scomparsa di un oggetto di uso della gener·alità dal traffico. Oggidì negli Stati UniLi è richiesto per il consumo più che un terzo della produzione totale del carbone di tutte le cinque parti del mondo. Se ora un potente trust per una discordia con i suoi operai di u:i tratto toglie al mondo un'enorme quota di questo articolo di consumo, da dove si coprirà un tale deficit a New-York? La monopolizzazione della produzione per l'istituto del trust rende così ogni lotta di salari una pubblica calamità. Quelli che maggiormente soffrono nou · sono, come prima, le due parti contendenti, ma i terzi, che sinora erano considerati come spettatori disinteressati. Perciò nast:e per gli Stati Uniti la domanda se ogni sciopero d'ora innanzi non trasgredisca il campo hcutrale, cioè la sicurezza delle condizioni d'esistenza di tutti i cittadini neutrali. L'appello alla umanità o al patrioI.tismo che si voglia, col quale il Presidente Roosevelt cercò di commuovere gli imprenditori e gli operai, ha sollevato questa quisLione e si può con curiosità aspettare i tentativi dello scioglimento di essa. Con questa concezione della trasgressione del campo neutrale diviene necessario allo 'SLato d'ingerirsi arche nelle lotte di salari. Si accordino i contendenti o no, la produzione deve essere continuata in ogni caso. Questa è la quistione, come egli è costretto a metterla. Le vie al suo compimento sono molte ed in ognuna di esse si urterà contro ostacoli violenti. Promette il minimo successo il mezzo retrogrado di garentire per la libertà degli oggetti di uso comune, la distruzione legale delle formazioni dei trusts. Si sacrificherebbero ad una chimera i vantaggi che ha portato questa cristallizzazione ecomica della produzione. Giacché niente ci garentisce che poi un giorno malgrado ciò tutti gli operai delle varie officino di produzione non possano paralizzare completamente un articolo o la costruzione di esso. Più giudizioso è il mezzo radicale di !,tuelli che dicono: « Se dunque i monopoli devono esiste{.e, che siano almeno per conto della comunità, i trust monopolizzanti devono essere espropriati a f'aYore dello Stato. » Ma il tempo del col- !eLtivismo, se mai soprattutto esso verrà, non è in o~nf caso oggi. Il capitale deve il suo lavoro di ricapitolazione di tutti i valori provvisoriamente proseguire, sinché arrivi a quel punto di delimitazione, al quale secondo i principi cc !es extrèmes se touchent,. viene aspettato dai suoi peggiori nemici. Più pratica sarebbe una terza via che con un riporto alle locuzioni-politiche sulle antitesi sociali si denominerebbe la via costituzionale. Era caratteristico che nella conferenza di vVashing• ton i proprietari di miniere si rifiutassero ostinatamente di ricono;;cere come 1'a_ppresentanti i capi eletti dagli operai organizzati e con I quali egli dovevano trattare. Co - me agiva t'anciem régime contro il terzo stato, cosi si comportarono qui i principi del carbone. Come si dodovette strappare al vecchio stato la rappresentanza del popolo, cosi s'imporrà all'istituto del trust la rappresentanza legale 1ielle corporazioni di lavoratori. Sembra che Roosevelt piglierà l'iniziativa d'introdurre una tale costituzione fra capitale e lavoro, per impedire possibilmente lo arresto della produzione in seguito ad arbitrarie cocciutaggini. Obbligatori tribunali arbitrali devono decidere per via legale, nel caso che i 2 gruppi non potessero accordarsi. Da <]Uando comparve il primo mediatore di scioperi storicamente confermato, si sono complicate le cose di questa terra e gli scioperanti sono divenuti più savi. Questo primo mediatore fu Menenio Agrip;ia, che i plebei che non volevano più lavorare, andò a riprendere dal ~fonte Aventino Roosevelt ha capito che la storia dello stomaco e delle membra oggi non attirerebbe più, giacché le membra risp'onderebbero, che lo stomaco non potrebbe fare il suo dovere per il loro mantenimento, se esse gli dovrebbero fornire senz'altro tutto il possibile di cui egli ha voglia. Il capo dovrebbe ordinare, come giudice supremo, le reciproche prestazioni. Questa aggiunzione del capo alla vecchia favola indica lo sviluppo che fraltanto ha fatto la questione sociale. (Zeit di Vienna). LA. SICILIA. IMPRESSIONE SINTETICA V'è una Sicilia della preistoria, una preziosa moneta nella consunzione enigmatica da l'un dei lati; c'è una Sicilia storica, irta di antitesi e piena di sventolii e di clamori, protesta di. dieci razze, impeto di dieci. usurpazioni, ebra di rivoluzione e aureolata da un rovente sole d'italianità, miracolo di folle e d'individui - la Sicilia di Federico II e di Gibilrossa -; v'è una Sicilia di pensatori. chini su opere ardue e immensa cli territorio, la Sicilia del latifondo feudale, del minatore lugubremente celebrato, delle convivenze umane isolate, la Sicilia più remota nello spazio che la preistoria nel tempo, la Sicilia del problema umano contemporaneo. Queste tre Sicilie sono tre mondi. e le chiude nello spazio un infinito bacio di. mare e un tremito voluttuoso di. aranci e di palme e le segue il tempo dal tormento del cuore nostro vivente sin entro i colonnati. ateniesi, lucidi. e puri, tra l'opera sottile e strana dei. figulinai. micenei, col linguaggio di Pitagora e il pensiero di Talete e i. segni. di Euclide e i calcoli. di Archita misterioso, su su verso Egi.na e l'avida gola argolidea e la rude vela egizia recante, forse,, i. leoni, di ~i.cene,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==