Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 22 - 30 novembre 1902

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI 599 pel 1901 e che dovrebbe avere suibto un considerevole aumento nel 1902. Non è possibile valutare al giusto il rialzo del salario dove' non c'è, come in Italia, un Ufficio del la· YOJ'O.Una causa poi più generale che rende in8ccettibili le cifre precise si ha in queste circostanze: gli accordi e le elevazioni di salario talora sono soltanto nominali: il risultato favorevole viene strombazzato a scopo di propaganda dagli agricoltori; le elevazioni più spesso non sono du1·ature, e mentre si pone ogni cura nell'annunziare i miglioramenti, si tace sui regressi che talora sono mag~iori dei precedenti progre$si. Ciò è avvenuto specialmente nel Mezzogiorno d' It:=tlia. In questo periodo di esaltazione pei migliorati salari, con un senso di profonda tristezza si è letto in vari giornali della penisola che 400 contadini di Nardò (provincia di Lecce) dopo aver lavorato in alcune terre contro la volonta del proprietario, erano ritornati alla calma avendo concordato un salario di venticinque 'centesimi al giorno, come si paga in altri paesi della provincia. Comunque, un certo miglioramento venne dall'agitazione ai lavoratori della terra, e non poche concessioni furono fatte qua e là ai contadini. I successi materiali, perciò, rimangono considerevoli; e data la poca coesione e la breve durata della organizzazione dei contadini, 1·eS'terebbero in gran parte inesplicabili se non si tenesse conto: t • della bontà intrinseca della loro causa; 2° della massima disorganizzazione dei propeietari; 3° dello sbalordimento dagli ultimi provalO vedendo che la forza preponderante del Governo non si schierava, come pel passato, dalla loro parte. Accanto ai risultati economie', però, bisogna mettere quelli morali e politici che hanno la loro iniport'.tnza e che a data ora divengono preparatori e propulsori dei successivi risultati materiali. fnvano nelle altre classi sociali italiane si cercano gli slanci di simpatia e di solidarietà, che vennero ai doekers di Londra dal clel'O, dall'aristocrazia e dalla bot'ghesia tutta, e caratteristicamente dalla più magt'a. Il malessere generale e profondo contribui. moltissimo a far apparire mtti duri di cuore e dominati da passioni egoistiche, e la mise• ria est1·em>1, rincalzata dall'ignoranza, centuplicò i !crumiri, i concorrenti nel lavoro. che spietatamente pre:;ero il posto di colo1·0 che lo avevano abbandonato; ma tra. i lavoratori non sono mancali gli atti di f,.aterna solidarietà e i commoventi e nnbili sacrifìci; tali ad esempio, il concorso dato da piecoli proprietari - economicarnente non dissimili dc1i proletari - del Polesine alla cas~a serniYuota degli scioperanti, vende11clo o ipotecando il poco che possedevano; quello della c0operativa braccianti di Budrio che hR. pre 1evato L 111,000 dal fnnclo sociale per aiutare i contadini di Molinella in isciopero; quello della Federazione !)Olesina delle Leghe cli miglioramento fra i contadini che ha de'ci::;o di sussidiare i tigli del conbdino ucciso a Beri·a fino a che siano mal!giorenni; l'Avanti.' cha per le vittime di Berra raccolse in poco tempo L '10,000. li movimento ha dato altri frutti che matureranno nrll'avvenire, e sarà eccellente quello della iniziata educazione mornle delle masse larnratrici, che di educazione hanno ancnra urgente bisogno. Su que- :sta via i primi passi si devono ritenere pt'omettenti assai. Tutto il movimento agrario ha eccitato gli animi degl'interessati; cl'onde l'emorescenza di cooperative di lavoro, cli produzione e di consumo in campagna e in città, di concorsi fra minuscnli proprietari e fittaiuoli, di cantine sociali e di altre analoghe istituzioni, cui si qeve augura1·e di so1,ravvivere agli entusiasmi che li generarono. li movimento agrario del 1901-902 inoltrn ha avuto indubbiamente il merito di scuotere dal lungo letargo le classi dirigenti che cominciano a discutere ed anche ad accettare, a ,·ar:comandare esse stesse degli istituti che sino a poco tempo fa ritenevano utopisti o pericolosi. Sul problema del lavoro agricolo come fu ricliiamata !"attenzione delle classi di,·i~enti, fu richiamata anche quella dei pubblici poteri. ui quest,'ultimo fatto si senle l'influenza nella discussione della Legge sull'emir;ra~ione, sui Probiviri, sull'Ufficio del lavoro, sul Lavo,·o delle donne e dei fanciulli, sucrl'Infortuni nel lavoro, e in altri disegni di legge ct'i'iniziativa parlamentare o del Governo, nei quali tutti si sente alitare lo spil'ito dei tempi nuovi che si va maturando. Ma il grande fatto e il grande insegnamento politico che esce fuori dal movimento agrario è questo: vi è stato un Governo in Italia che si è mostrato rispettoso della libertà dèi cittadini senza che il Parlamento lo abbia rovesciato e senza che sia aYvenuto il preconizzato finimondo; e ci sono siate masse di lavoratori, a centinaia di migliaia, che della libertà hanno saputo usare. I pochi casi di violazione della libertà del lavoro e di violenze contro i krumiri sono be·1 poca cosa, e sono ben lungi da ciò che si vide in Inghilterra nei moti del Luddismo, del Cartismo deUa.(orzaJìsica, ecc. Non vi fu in Italia qualche cosa che rassomigli ai delitti di S!ielfield; e appena appena vi si osservò la ripetizione cli qualcuno degl'mconvenienti che quotidianamente accompagnano il piclceting al di là della Manica o negli Stati Uniti. I lavoratori italiani si mostrarono degni di libertà, se non di più, almeno quanto gli anglo-sassoni. Sull'animo loro esercitò un'azione moderatrice il ricordo recente delle sanguinose repressioni di Sicilia ne! 1893-9i e d'Italia nel 1898 :> Forse. Senza forse il dcordo della reazione, che seguì a quei moti tumultuosi, agi sull'animo ctegli agitatori, che tutti -- socialisti e repubblicani - e 'dappertutto predicarono la moderazione e il rispetto della legalilà, anche a costo cli mettere in pericolo la propria popolarità. La storia. per una volta, avrebbe insegnato qualche cosa! E la storia dirà ch'è piemente riuscilo quello che si è chiamato il grande esperimento dclJa libertà! DO'l."l'. NAPOLEONE COLAJANNI Deputato al Parlamento ~~~é~éééééééééééé~éééééé ROOSEVELTE MENENIOAGRIPPA ···········~··········· Dalla morte di Gladslone era rinrnslo vuoto un posto sul lealro del mondo. La parte di avvocato generale de• gli oppres~i e dei sofferenti aspettava un nuovo maestro; d'allora era ammutolita la bocca, che ora contro i misfatti d,-i Borboni, ora contro le atrocità commesse a d311no de~li Armeni, tuonava, per poi nuova111e11te invitare alla liberazione degli ll'!andesi dalle loro angustie. Sembra che l'America voglia anche qui accettare l'eredità del vecchio mondo, giacché con ogni passo il Presidente Roosevelt sale al poslo di rappresentante dell'umanilà. Sebbene egli copra solo da un anno !'allo ufficio al quale f'u chiamalo casualmente dalla tragica avventura del suo predecessore, già si delinea la sua figu1·a per i contemporanei mollo più chiaramente di quella dell'altro Presidente. che pure ha abilato per otto anni nella Casa bianca ai vVashington. I suoi precedenti, la sua campagna da generale di cavalleria improvvisato, la sua amministrazione di New- York nemica della cor1·uzione, il suo onorevole intervento per mantenere ai Cubani la parola data - tulto ciò era veramente degno di lode, iyia erano se~pre so.lo i caratteri di 1111 uomo prode ed onore. Però 1I Presidenle non occuperà per que• sle '}Uali•à virili un posto nell'animo del popolo e dei popoli, ma per le qualità universalmente umane che egli in modo ram dimostra, dacché egli sla a ea :io degli Stali Uniti. . B.sogna conoscere il grande disprezzo dei Yankee per i negri per poter capire l'importanza del fallo che Roosevelt in vitas,e come ospite ..alla sua tavola un p,·oprio simile vero. Ancora più importante è la condotta del Presidente di fronte allo sciopero àei minatori, che minaccia di esporre la popolazione a morire assiderata e già produce in New-Y 01·k le condizioni insopportabili derivanti da rincaro dei vive,·i. A11co,·a più che in altri paesi prevale rn America l'opinione che le lotte per aumenti di salari sono contese private, nelle quali il polere centrale dello Stato non deve inlervenire. Roosevelt si conformò in-

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