JUVJSTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 5l3 demande du. quart des ruembres du. Oonseil Na-tional ou sur celle dè cinq can-tons (art. 86) ». « In Francia - per la legge costituzionale sui rapporti de' poteri pubblici ·del 16 luglio 1875 - la Camera e il Senato possono essere anche straordinariamente convocati dalla maggioranza assoluta de' membri di ciascuna delle due assemblee legislative: - Le Président de la Rèpublique prononce la.clòture de la session. Il a le droit de c9nvoquer extraordinairement tes Chambres. Il devra les convoquer, si la demande en est fai-te, dans l'in-tervalle des sessions, par la :rnajori-té absolue des :rne1:ubr.es co:rnposant chaqu.e Cha:rnbre (art. 2) ». Nulla di simile si legge nella Costituzione albertina. Ma in Isvizzera e in Francia c'è la repubblica; in Italia ci godiamo la monarèhia, la quale a giudizio dei socia! isti non vale la pena di disturbare, e che scomparirà, automaticamente, il giorno in éi1i ci sarà l'avvento del collettivism')... se pur non si troverà prudente ·di porre la nuova organizzazione sociale sotto l'egida cli un Re!. E qui mi arresto perchè l'articolo si è fatto lungo e perchè temo di ripetere argomenti sui quali ho tante volte insistito sulla necessaria connessione tra le riforme politich~ e le riforme economiche e. sociali. Ed io che del partito socialista sono tutt'altro che avversario, sebbene tale mi tacciano apparire talora le asprezze del linguaggio e la frequenza delle critiche, tennino augurando al medesimo - ed augurando perciò alla democrazia tutta - che nel suo seno si rafforzi e prevalga la corrente rappresentata da Arturo La.briola, da G. Rensi, da E. C. Longobardi e da pochi altri, che non guardano con disprezzo come a cose inutili alle riforme politiche, ed a quelle che idealmente le comprende: la repubblica democratica (1). DOTT. NAPOLEONE COLAJANNI Deputato al Parlamento (1 Sono noti ormai in Italia il Labriola e il Rensi. Voglio con_: sacrare una parola al Longobardi, che è stato prescelto a far parte del Comitato direttivo del partito socialista italiano. E un giovane intelligente, colto, modesto - forse troppo; ed è un forte carattere. Quali siano le sue i,lee politiche si può desumere da un recente suo scritto: L' indiri:;:;o politico del pat·tito socialista (Napoli, E. Chiurazzi, Editore, 1902. Cent. 30) che in parte vide la luçe in questa rivista. Una nota caratteristica: E. Longobardi è rivoluzionario ... ma non copernicano. Ne so qualche cosa per prova. SJn sicuro che nella Direzione del partito socialista si troverà spesso in conflitto cogli altri suoi compagni riformisti e rivoluzionari ... per burla. Si rammenta agli abbonati che ancora non: si sono messi in regola a voleflo far subito· inviando, fino a tutto ottobre, cartolina vaglia al nostro Direttore On. Napoleone ColaJanni CASTROCIOVANNl APROPOSITO DELLRAIFORTMRAIBUTARIA Studi sugii effetti delle imposte (I). Quesli dell'Einaudi sono studi di grande interesse e di « altualità » indiscutibile per noi italiani, che, com'è noto, relativamente alla nostra ricchezza, siamo tra i popoli piu gravati d'imposte che ci siano al mondo. E leggendo queslo libro dell'Einaudi sugli effetti delle imposte, m'è venuto in mente di esprimere - con quella libertà che consente il direttore di questa Rivista - alcune considerazioni sull'attiludine presa dalla noslra democrazia rispetto al problen,a urgente della riforma tributaria. Questa riforma, <!he rimarrà sempre una vera e propria quadratura del circolo :fin che ci ostineremo a sciupar milioni nelle spese improduUi ve, ha ormai un tal carattere imperioso che nessun partito e nessun ministero ha osato negare. Tutti ripetono infatti che la riforma tributaria « si impone » e che con i nostri sislemi fiscali « non si• può andare avanti». Però, come lutti sanno, è da un buon quarto di secolo che si dicono codeste cose e quella riforma non s'è ancora imposta, e continuiamo ad andare avanti p1·oprio allo stesso modo. È vero: fu abolito il « macinato » - di assai brutta memoria - ma d'allora in poi il fisco ci ha macinalo le tasche anche peggio di prima. E che potremmo adesso sperar di diverso~ Nulla, o ben poco, dal momento che perdurano immutate nella politica generale come ne11'01·dinamenlo amministrativo dello Stato le cause prime della nostra oppressione fiscale. Capisco: adesso c'è il governo liberale. E molto buona cosa, certamente, é un governo liberale. Ma non forse anche 25 anni a dietro ce ne fu uno che volle sembr11re e fu creduto liberalissimo f Per esempio, a proposito della riforma tributaria, l'on. Depretis fece allora a Stradella alcune· dichiarazioni siffattamenle senna te che allargò i cuori. Ma poi, cos'è cosa non è, tasse ed imposte continuarono a graodinar sulle spalle degli italiani: Né la tormenta cesserà così presto I Senza dubbio, gli effetti della noslra politica lributaria - cosi spietata_ verso tutte le energie economiche della nazione, contro ogni più moderno spirito di intrapresa, e principalmente co!'ltro i piu sudati frutli del lavol'O - quegli effetti sono lanto noli, e da Lanto tempo risenlili che, solo a udire il titolo del libro dell'Einaudi, molti esclameranno: - O come ci si viene ancora a parlal'e di studi su- .gli effetti delle imposte~ Purtroppo, codesti effetti ormai li conosciamo a meraviglia I Altro che studi I Sgravi ci -abbisognano, e non libri ... - E, ad occhio e croce, l'obiezione può magari sembrar giust11 - almeno in quanto che nessuno può trovarla ingiustificata nel risentimento che la inspira - ma in fondo, come raziocinio, essa è sbagliata di sana pianta. Perché, come a punto dice l'Einaudi, « nessuna riforma può essere iniziata quando non siano indagali gli effetti reali delle imposte che si vogliono abolil'e o modificare ed insieme gli effetti probabili delle nuove imposle che alle prime si vogliono sostituire». Coloro che amerebbero risolver le quistioni con la bacchetta magica di una legge nuova scrolleranno le spalle e diranno che se dove.;;simo far proprio codesle indagini prima di avere una riforma tributaria ci toccherebbe di morire assai prima di poterne salulare lo ,inizio. (1) ~ulgl Einaudi Studi sugli tlffelti delle imposte - Torino - l<'.lh Bocca, 1902 - L. 6.
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