Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 19 - 15 ottobre 1902

RIVISTA POPOLARE bl POLITICA., LkTTERE É SCIENZE SOCIALI 511 Quali che possano essere i torti dei socialisti verso i repubblicani, questi commetterebbero un grave errore se non secondassero l'agitazione contro le spese improduttive, pur assistendo addolorati al tentativo dei primi, che probabilmente sarà coronato dal successo, di volgere a loro esclusivo e partigiano benefizio, il merito della iniziati va e dei possibili risultati. Ma essi devono insistere nella propaganda pel Suffragio universale e ribat~ tere i sofismi degli avversari-affini, dm la mettono in q1,1arantena e vorrebbero vedere rimanere nel limbo la grande riforma politica, solo perchè in questo momento non ne sono essi i propugnatori e gl'iniziatori privilegiati. Dell'attitudine dei socialisti su questa quistione si ha un documento in un articolo abile e spigliato di Enrico Leone, ch'è una delle teste quadre del socialismo meridionale. Egli, ripeté la tattica tazione socialista nella Camera dei Deputati. E l'on. Mirabelli dopo aver constatato che i socialisti stranieri, dissidenti ed ortodossi, da Engels a Kautsky a Bernstein, a Jaurès a Vanderwelde a Denis a Dufuisseaux. ecc., dal Belgio alla Francia, alla Germania, stanno pel suffragio universale, consiglia fieramente al partito repubblicano di continuare per la sua strada nel propugnare una riforma che è scala alla riconquista di altri diritti, politici e sociali. Sottolineo questa frase del :Vlirabelli perchè dovrò ritornarvi tra non guarì; intanto rilevo che se il deputato per Ravenna avesse preso atteggiamento di pupillo, per me avrebbe reso omaggio alla realtà •- una dea, a cui si deve sempre rendere omaggio, se non vuolsi andare incontro presto o tarrli ad inconvenienti gravi - ma non avrebbe cercato astutamente « un alibi politico alla sua inerzia nel mandi Filippo Turati dell'epoca - non preistorica I - in cui avrebbe gra-- dito un pizzico di rivoluzione - non copernicana, veh ! nè anfibologicamente alternata a volta· a volta, e distinta e confusa colla riforma - purchè fossero stati gli altri, precisamente i repubblicani, a farla, e senza che alla rivoluzione agognata dassero un dito o un pelo le masse operaie conquistate al socialismo. Il Leone ripete la tattica del Turati, ma con simpatia minore pel suffragio uni versale di quella che il secondo abbia manifestato , per la rivoluzione, s crivendo: « Una osservazioLo Czar · e la Pace cato nostro assenso alle sue iniziati ve. » \ , ~ . La realtà, che non in questa occasione constato per la prima volta, è questa: il partito socialista è assai più forte, e sopra tutto più diffuso del partito repubblicano; quello signoreggia so pr a tutto nelle masse, che si prenderebbero l'incomodo di assistere ad un comizio e di fare rumore. Il partito repubblicano riuscirebbe a fare una propa - ganda efficacenelle Romagne e in qualche punto delle Marche e dell'Umbria; for-sefallirebbe a Milano e a Genova, dove, pure essendo forte, dai socialisti viene conside- ' . ~ ., .. . •, I Da una parte scrive un indirizzo per la pace, dall'altro dà nuove ordinazioni di corazzate e di cannoni. • ne innanzi tutto. Non ci piace questo atteggiamen- « to di pupil1o che vuole assumere il partito repub- • blicano di fronte al nostro. Se la frazione re - « pubblicana sa di potere agitare con le sue idee « la pubblica opinione, se è convinta - come do - • vrebbe essere - di avere vita propria, auto- • noma e vigorosa, non stia a modellare i suoi « passi ai nostri, e tampoco cerchi un alibi poli- « tico alla sua inerzia nel mancato nostro assenso « alle sue iniziati ve. » Ora innanzi tutto una rettifica in via di fatto. Nella relazione <lell'on. Mirabelli al Congresso di Pisa sul suffragio universale non c'è traccia di atteggiamento da pupillo; e chi conosce l' uomo a priori esclude che possa esservi. L'on. Mirabelli - e fa bene - ricorda soltanto che solo i socialisti italiani non riconoscono l'urgenza e la necessità della gran de riforma politica, che del resto, a mio avviso, raddoppierebbe la rappresen- (Whare Iacob di Stuttgart) rato come un' accozzaglia di briganti verso la quale <leve adoperarsi il randello, e non tributargli applausi. La proposta repubblkana, quindi, se portata in piazza, senza o contro l'assentimento dei socialisti, è condannata a fallire. Ancora. Una minoranza che dice ad una maggioranza : " Questa riforma è nw:essaria, è utile ; colpa oost1·ase non attecchisce » non ricorre ad atteggiamento di pupillo, che si fa commiserare, ma assegna a chi 'lpetta la responsabilità della mancata riforma, e compie lodevolmente quel dovere, che credono di compiere quotidiap.amente i socialisti nella Camera e fuori rimproverando alle maggioranze di governo di non promuovere questa o quell'altra riforma, e addossando loro la responsabilità dei danni che ne derivano. In questi casi essi cercano forse un alibi politico ecc. ecc. 1 Al nodo della quistione. Enrico Leone, rispecchiante al certo la coscienza socialista italiana, *

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==