508 RIVISTA POPOLA.RE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI Uua .rettifica di Camillo Prampolini. - L'onorevole Camillo Prampolini ci dirige' una lettera, in cui spiega il 'significato che intese dare altra volta alla parola sudici. Egli assicura che allora ignorava assolutamente il calembour del Gabelli e non si accorse dell'ingiuria nascosta in quel vocabolo sudici, ma credette proprio che l'autore dell'articolo, che aveva ospitato nella sua Giusti:;ia, lo avesse coniato ·per significare « uomini del Sud Jt. Noi _non esitiamo a dichiarare che se questa spiegazione ci venisse da altri la respingeremmo per la soverchia ingenuità sua; ma siccome ci viene dall'amico Prampolini, pel quale nutriamo stima ed affetto, e della cui sincerità non dubitiamo menomamente, ne prendiamo atto ben volentieri. .. Epilogo di un ,•iaggio. - Tale é staio il discorso pronunziato dall'on. Zanardelli a Potenza. Esso fu, dato l'uomo e la situazione, quale poteva essere. L'on. Presidente del Consiglio non potendo e non volendo promettere per non mantenere - ed ha già promesso troppo -facendo intravedere una nuova ferrovia -· ha divagato magniloquentemente sul patriottismo della Basilicata, ed ha anche un poco rubato il mestiere agli insegnanti di statistica. con una vera lezione sulla emigrazione. Di buono nel viaggio del Presidente del Consi_glio c' é la constatazione ufficiale, non controversa, delle tristissime condizio~i della regione visitata. Il punto culminante del problema é e rimane quello da noi segnalato sin dal primo giorno in cni ci siamo occupati del viaggio presidenziale: diminuire la schiacciante pressione tributaria. Vi accennò !'on. Fortunato nel suo saluto sobrio, rlignitoso, elevato, a Zanardelli, ed é stato bene esposto dall'Economista. L'autorevole rivista fiorentina nel suo numero dei 28 Settembre consacra un assennato articolo alla Basilicata per constatare eh~ questa regione desolata paga annualmente circa diciotto milioni di gravezze dirette e indirette, e che un terzo circa di questi oneri enormi sono pagati dai non abbienti. E conclude: « Ricevono i 500,000 « abitanti della Basilicata dallo Stato, cosi come é orga- « nif'zatò, un benefizio corrispondente alle gravezze a « cui sono assoggetlati T e b!on. Zanardelli ritorn mdo dal suo viaggio in Basi- << licata, si raccolga col suo collega delle Finanze e gli « dica che questa sperequazione tributaria se può esse- « re sopportata nelle provincie ricche, dove il pane vi é « pet· tutti, é una iniquità là dove cause gravi, qualun- « que siano, hanno ridotto il minimo bilancio domestico « al di sotto, molto al di sotto, del necessario. « E lo Stato prima di dare per sanare, provveda a « non togliere al di là del giusto "· Non si potrebbe dire e consigliare di meglio! Un'. ultima osservazione. Due uomini si sono con particolarità consacrati a richiamare la pubblica attenzione sul problema meridionale: Napoleone Colajanni e F. S· Nitti; e fino a ieri l'opera loro, o fu artificiosamente ignorata o fu calu!lniata. Non più tardi ·ìell'l 1 Decembre 1901 molti che sapevano ciò che il primo avrebbe dello alla Camera, in nome del cosidetto patriottismo lo scongiurava.no a tacere. Ma quando parlò e pose il problema sotto l'aspetto politico, morale ed economico, nei suoi veri termini e in modo chiaro, che confinava colla bru• talità, la impressione nella Camera fu enorme ed inditenute in questo studio saranno svolte dal Capitò nel Congresso sociologico che si riunirà in Palermo mentre noi scriviamo. Pubblicheremo l'art\colo nel prossimo numero. menticabile. I più avversi e i più ignoranti riconobbero la necessità di provvedere alle stridenti sperequazioni. La coscienza pubblica si é formata, e 11ellaunanimità della stampa nel giudicare sulle condizioni della Basilicata, che tanto si avvicinano a quelle di tutto il Mezzogiorno, se ne ha la prova. Abbiamo detto unanimità che ci sembra di buon augurio, e manteniamo la paro~ la no? ostante qualche voce dissonante: tale quella della Corrispondenza oerde che, riproducendo lo strafalcione della Tribuna, vuole commisurare l'imposta fondiaria al numer_o deg!i abitanti. No, o signori! Questa non può comm1surars1 che alla estensione ed alla fertilità della terra; ora la prima in Basilicata, relativamente al numero degli abitanti, é vasta; la seconda é minima. D'onde la fatalità dello spopolamento. Chi si allontana da questi criteri direttivi non può che fare falsa strada . ..... Pei• le ca1•te di Ct•ispi. - Il Governo rappresentato dal prefetto e difeso dalla Avvocatura erariale ha ier l'altro notificato la sentenza pronum;iata dalla 1.: sezione del Tribunale Civile di Napoli nella nota causa per l'Archivio Crispi. Contemporaneamente il Governo, accettando la sentenza per quanto riguarda il principio ammesso dal Tribunale circa la legittimità dello intervento da parte dello Stato nella successione di un . ex ministro, imµugna il 4° e 5° ,·apo, dove si dispose sul modo come debba procedersi allo esame delle carte ed alle possibili contestazioni. Conseguentemente si chiede alla Corte di Appello che questo esame sia fatto dal solo rappresentante governativo, senza la presenza ed il controllo degli interessati. Anche d0nna Lina Crispi ha ieri prodotto appello parziale. Ella accetta la sentenza agli effetti dello Stato e degli e,ecutori Giampietro, Damiani; Cardella, ma domanda che la Corte respinga lo intervento della figliuola, negando alla medesima ogni veste giuridica, nella successione paterna e quello dei creditori; le accordi una ind"eni:iità per il villino occupato dall'archivio; faccia a ei sola ·consegnare le carte private; decida i~ merito alla impugnativa della proprietà immobiliare di via Amedeo e condanni figliuola e creditori alle spese, danni, ecc. La principessa di Linguaglossa produrrà, in questi giorni, e sempre assistita dall'onorevole Grippo e dal prof. Mortara, appello contro il dritto che il Tribunale ha riconosciuto, tanto nello Stato, quanto negli esecutori, aggiungendo, per r1uesti ultimi specialmente, nuovi motivi giuridici e personali, oltre quelli svolti nel primo grado del giudizio. Ricomincia dunque lo spettacolo. Dopo tanto sinistro agitarsi fra le oscure quinte, i personaggi con uno invidiabile a;:cordo, fatti audaci del successo ottenuto nella prima rappresentazione, ritornano sul Grande Palco La compagnia é nota al pubblico: un vecchio senatore piccolo di mente e meschino di cuore, un umile paglietta, un modesLo impiegato ed una madre nobile. Attorno ad essi, siccome lo spirito informatore della cla~- sica tragedia, il regio governo. Né mancano i cori e le comparse, tra le quali, naturalmente il primo posto é lasciato al venerando senatore Fusco, intimo ed aulico consigliere di donna Filomena Barbagallo. Questo appello della compagnia, dopo i resultati del Tribunale, é veramente mostruoso. Senza pudore la intenzione del Governo é svelata - vergognosamente l'accordo fra la vedova, gli esecutori testamentari di F. Crispi e lo Stato it11liano é chiarito! E tutto ciò, questa nuova audacia specialmente, dicia-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==