IUVJS'fA P0P0LAkE bt PoLltlCA, LE'i'TÈ-RIÌ E SeJENZÈ socuu 53,i vo, è. queslo, eh~ non tiene alcun conto delle esigenze e delle necessità della gran maggioranza, o almeno -della più ·moderna e tipica parte della popolaziqn'e, e che, a giudicare dai _prezzi addirittura fantastici, sembra creato soltanto pei miliàrdari di Chicago? Biso'gnerà dunque, accanto Rlla casa e al mobilio del ricco e-del seden ta.rìo, p1·ovvedere anche, e presto, alla casa e al mobilio del nomade e del lavoratore: l'arte applicata dell'avvenire, o sarà anche democratièa, o non sarà affatto dell'avvenire, ma sempre, mula;to nome, del passato. Occorrono dunque anche mobili condensati, a duplice e triplice uso,almen0 alcuni;e che siano tutti mobili per davvero, maneggevoli, smontabili, imballabili con facilità, riducìbili rapidamente a casse e a bauli, di costo, di mole e' di peso limitati', pur non essendo affattò banali né incomodi. Io, per mio conto e per mio uso, ho già fatto fare, su miei disegni, tutto quanto occorre alla mia vita modesta e randagia, e da vent'anni oninit:l mea mecum porto da un .capo all'altro d'Italia; e un giorno o l'altro pubblicherò un articolo illustrato in proposito, che, se non altro, sarà assai originale, e per molti compagni ... di viaggio forse anche un bel po' interessante. Infine, un'altra massima fondamentale che non dovremo stancarci di predicare ai mobilisti moderni, è qu<>sta: che non il mobile è fatto per la decorazione, ma la decorazione pel mobile: il quale ha da essere prima di tutlo e sopratutto pratico e comodo. E moltissimi. invece, di quelli esposti a Torino, non sono nè comodi nè pratici, ma puramente e vacuamente decorativi: le seggiole, in particolare, alte e strette, sembrano spesso disegnate dall'esimio signor Procuste, di- tormentosa memoria: mentre sono, cosi delidose quelle uasse, larghe, con la spalliera bracciolo che s'inarca così gentilmente su dµe lati, a sostenere le reni e a dare appnggio alle braccia! )f)f.)f E gli anacronismi, i reìiquati formali d'oggetli che praticamente non s'usano più, le modernissime cose travestite da vecchiumi, in piena antitesi col programma e con l'indole dèlla- Mostra? Perché, le antiche forme, e talvolta pPrsino tutte le apparenze ingannevoli, del caminetto a legna, per celare, come una cosa vergognosa o criminosa, la piccola e pulita e comoda stufetta a gas-luce, il colorifero aJ aria, ad acqua, a vapore, l'ultimissimo generatore elettrotermico? Perché, perché mai, la lampadina ad incandescenza costretta a simular la 'fiammella tremula e pallida in cima a una falsa candela di porcellana ? Qui, poi, era proprio la giuria d'accettazione, che doveva dar l'ostracismo senza riguardo a siffatte scempiaggini: come lo doveva dare, coraggiosamente, a. tutti i neo-arcaismi che infestano, a gran delizia delfo snobismo i_nternazionale,_ questa prima grandiosa affermazione del gusto mutato sul limitar dei, due secoli. Simpatico, invece, mi sembra l'uso dei motti e delle inscrizioni, incise, scolpite, dipinte, ricamate, sui camini, sulle cornici, sulle dispense, sulle libre, rie, intorno agli orologi, sopra i cuscini, le tende, le tovaglie, e che danno carattere, sentimento, pensiero, anima, voc(), a tutte queste cose: io ne ricordo di bellis~ime, di argute, di patetiche, di deli~ate e di pro! onde, i_n tutte le Jipgue;_ ma non ne dirò alcuna: perchè ognuno deve trovarle o pensarle da sè, per la casa sua, per le sue cose, per1a sùa'vita'.: se no, non hanno, più alcun sapore né vàl<,>re,. E ognuno, pure, si deve ~cegliere, secondo i, su0i personali bisoi!'ni, e non per.·empirsi la casa di-gingilli, tutti gli accessori della vita domestica: qu'at- . tro quinti di ciò ch'è qui esposto, non serve a nufla, quand'anche abbia l'aria e il irome'cli q11:}.l~he_cosa di adoperabile nelle faccende quotidiane. Ma, in compenso, quante e quali bellissime cose, utili e squisite insierne ! Vasetti .per fiori e v'assoi pér 'rr'qtta; servizi da thè, da caffe, da -liquori,' da, me.nsa; o'ggetti per, fumare, per lavorare, per scrivere; orologi, termometri, barometri, ventilatori; catìqelabri,- bugie, lampade e lampadine: tutto'florisce. ·tutto. ~ive, tutto si muov~, tutto sembra sentire e ·p~nsaì•e, ò'd almeno aspirare al pensiero ed al sentimento; dallo ,svolazzo del nastro che pare agitalo--dal vento, :lilla spira del vegetale che tende , all'alto, all'aria:, 11.lla luce; dalla foglia e dal fiore, che si espandono, 'in forme ingenue o superbe sbucand,o dalla parete, o germogliando dallo scrittoio, al pesce che guizzà' lento e molle fra le trasparenze del crist<ill'o ·alabastrino, e al ramarro guardingo e alla pigra aragòstà che s'affacciano all'orlo dei vaso di porcellana, o cli bronzo; e dai draghi e dalle cl)imèr-e più immaginose, alle forme più vere e gentili di giovjnettè ignude modernamente· snelline e nervose, -o squi'sitamente velate; tutto, tutlo, il mondo vivente ,è messo a tributo per pnpolare, animare, allegra.re, idealizzare la casa nostra. Indubbiamente, fra gli errori, le esitazioni, le guasconate estetiche, qualcosa di lieto, e 'di g.rai1ùe si prepara, si svolge, comincia ad affermarsi; -il culto del bello, in ogni modo, rinasce, si estende, s''approfondisce in noi tutti; e, quel ch'è nuovo davvero, non accenna ad essere uniforme e monotrmo come _in •passato, ma libero e vario, personale e 'ribelle 'a. ogni dogma, a qualsiasi imposizione. , Anche in estetica, l'avvenire è individualista I MARIO P1LO. RIVISTADELLERIVISTE La dichiaratione di RomoloMurrl. - L'Osseroatore Romano del 25 settembre scorso pul,blicava : Dall'Emo Cardiual Vicario ci viene comunicato quanto appr_PSSO: « E noto a tutti con quanto zelo e paterna sollecitudine in molle occasioni il Santo Padre promosse ed incoraggiò l'azione popolare cristiana. e p1·i11cipalme11te colla Enciclica Rerum nooarum _del 15 maggio 1891, 'neHa 'quale trallò ampiamente dei dirit1i e dei doveri sii cui 'è espediente che convengano in reciproco accordo' lè iiue classi dei capitalisti e dei lavoratori, e indico àd "un tempo i rimedi derivanti dalle dottrine evangeliche, norme eterne e infallibili di ~iustizia e religione,'• e'd ,eminentemente efficaci a togliere ogni contesa tra i 1•&ri ordì ni di cilt~dini. • e I frutti che produssero gl'insegnamènfr continui' in quel!&. memorabile Enciclica appariscono manifésti' a chiunque consideri l'incremento ricevuto dall'azione cattolica nella parte che riguarda l'economia e la ·carità cristiana. Dal titolo però di democratici cristiani assunto da parecchi cattolici, e rigettato da a,ltri, sorsero delle controversie e deplorevo(i dispute portate fino all'acrimonia. A questo male porsero efficace rimedio i principi e le norme dettati nell'Enciclica Graoes de communi del 18 gennaio 1,901, che regolano il pensiero .dei .cattolici ii_O,pra t4le Jlrgpmento, e rendono la'loro àziorie più larga e assài ,più proficua al!a. soèi~tà, .,
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