528 . RIVISTA. POPOLA.RE Dl POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.Li può riassumersi così: il trionfo dell'Amore e la disfatta dell'Oro. I poeti, alla loro volta, predicano l'etica nuova. Les Forces tumultueuses di Emilio Verhaeren, sono un canto appassionato alla vita più estesa, ed io estraggo dal Visage de la Vie, da quesL11 opera splendida, questi splendidi versi. Il poeta cerca !'allo eroico per cui il poeta s'illustrerà, e dice: Et je le veux trempé, dans un bapléme, De nelle et clai1·e humanité, Monlrant à tous sa totale sineérité Et reçulant, en un gesle supr6me, Les frontiéres de la bonté. O vivre et vivre et se sentir meilleur, ,A mesure que bout plus violent mon creur; Vivre plus clair, dés qu'on marche, en conquéte, Vivre plus haut encore, dés que le sort s'enléte A dessécher la Coree et !"audace des bras; Réver, !es yeux ha1·di<i,à tout ce qu'on fera De pur, de grand, de juste en ces Chanaans d'or Qui surgiront quand méme au bout du sainL effort. O vivre et vivre èperduement, En ces heures de solenne! isolement, Où le désir attise, où la pensée anime Avec leu1·s espoirs fous l'exislence sublime. E Maurice Maeterlink. un altro poeta der· mio paese, precisa in quel meraviglioso e confortante libro che é La Sagesse et la Destini>e, che l'attività nnn può essere buona e felice che nell'amore e per l'amore. « Non é dato a ogni uomo di essere eroico, amm i re11 vole, vittorioso, geniale o semplicemenLe felice nelle « cose esterne, ma il meno favorito Lra noi può essere « giusto, leale, dolce, fraterno, generoso; il meno fornito « di cloLi può adattarsi a guarda ,·e intorno a sé senza « malevolenza, senza invidia, senza rancore, senza inu- « tile tristezza; il più diseredato può prendere non so « qual parte silenziosa, che r.on é sempre la meno buoK na, alla gioia di quei che lo circondano; il meno abile « può sapere, fino a qual punLo egli perdonerà un'offesa, « scuserà un errore, ammirerà una parola o un'azione « umana; e il meno amato può amare e rispett.are «l'amore». QuesLa esaltazione della vita con l'amore mi pare essere il ca,·attere dominante della morale del do nani. Perché, vedete, con questo sentimento come principio direttivo, quanto tutto ciò che abbiamo insieme studiato s'illumina e diventa magnifico! Agitazioni politiche, azioni economiche, lavori giuridici, scientifici, estetici, tutto ciò non era, insomma, _che del contenente, senza splendore proprio. Traver;;atelo con !"idea morale e sarà una splendida luce. Tale la lampada di vetro nella quale fa irruzzione la hice elettrica. La politica, che poteva non essere che una caccia vile ai vantaggi del potere, doventa un'impresa disinteressata, di una devozione tanto più cavallere;;ca quanto più é gener~lmente incompresa e non conosciuta; il sindacato che non poteva eo:sere se non un agglomerazione di stre lti egoismi, doventa una manifestazione di solidarietà; la cooperativa !Tlolto poco interessante se non é che una bottega di cento padroni che non pensano se non a far dei guadagni, doventa uno dei mezzi più efficaci de ll'emancipazione umana; il Diritto, la Scienza e l'Arte prendono dei significati inattesi e rivoluzionari. Ecco cosi dunque schizzata in queste linee generali l'qpera titanica alla quale il socialismo ci inviLa, l'opera che permelte1'à la rifusione totale della nostra società e il cui compimento sarà la rivoluzione. La sua grandezzanon é degna d'infiammai-e i vostri cuori di vent'11nni 'f!' Ma l',mormità del fine lo rende forse vago, e quindi non adatto pei vostri giovanili impazienti entusiasmi. Forse crederete voi che io vi proponga un programma di una tale estensione per allontanarvi da una realizza~ zione più sollecita, dalla rivoluzione n,31 senso u,;uale della pa1·ol11,dalla vittoria brusca e violenta delle rivendicazioni operaie 'i Sarebbe comprendermi molto male. Io non intendo pu1;to sconfessare il diritto all'ir.surrezione. Al contrario. Nel passato certi sollevamenti si scrissero·· con date scintillanti nella storia dei popoli, e~ nell'avvenire, si può prevedere che per molto tempo ancora, il ricorrere alla fol'Z~ sarà una necessità. Specialmente in un pa1·tito come il nostro in rivolta perpetua contro le iniquità del tempo presente, in lolla costante contro l'oppressione del potere e cont1·0 i nuovi attacchi del passalo, bisogna mantenere nei nostri amici uno stato d'animo insu1·1'ezionale e pronto a profittare di tulle le eventualità. lo non posso compr<.:ndere quei socialisti che dichiarano voler .tutto domandai·e alla tranquilla evr-luzione dei fenomeni e alla compiacente, persuasione dei nostri avversari. Tali propositi contengono l'implicito riconoscimento d'una ceri.a legittimitàdelle costituzioni attuali, e scoraggiano le energie popolari che hanno tanto bisogno di essere stimolale. Non: bisogna rinunziare a nessuna delle possibilità che ci offrirà l'avvenire. È tar,to pericoloso proclam11re che non si farà mai la rivoluzione quanto lo é dir ogni momento che la si farà. Sia per la conquista delle libertà nuove, sia, almeno, per l'ardente clifesa di quelle che le generazioni anteriori hanno conquistalo a prezzo di tanti sacrifici, occorre stare sull'allenti e, in certe ore di crisi non esitare a uscire dalla legalità, spesso pochissimo rispettabile, per rientrare nel Diritto. Ma ciò che vi ho detto questa sera é tale da porre I~ rivoluzioni di questo g,rnere al loro vero posto. Esse appaiano come un caso eccezionale, una risorsa suprema, quando tutte le altre f'urono usate senza suc~esso. Va da sé che sarebbe una ragazzata ridicola decidere la rivoluzione tulle le sellimane. Anche qui, e sopratutto~ bisogna guardarsi dalle parole vuote e sonore. Una rivoluzione é una cosa grave, e bisogna parlarne con gravità e riflessione. Nei comizi, le frasi variopinte e le fanfaronate bellicosE:' fanno un grande eff"lto, ma sarebbe mP.glio non pronunzial'ie, sarebbe meglio non applaudirle, se non si è intimamente deci;;i di passare dalle parole ai falli. Perché, quando il moment0 solenne di questi sarà giunto, le parole non basteranno più. Che fare allora ~ È questo aspetto pratico del problema il veramente in-· teressanle. Noi ne abbiamo fatta proprio ora la crudele esperienza nel Belgio. La maggior parte potettero credere che, come nel 1893 e nel 1899, la prospettiva sola della sommossa sarebbe bastata ad assicurare il trionfo della 1·iforma elellorale. Ma allorquando si constatò la decisa resistenza del governo, ci si accusò che si era trascurato di studiare i mezzi per vincere. ,v, : Entrare in conflitto nelle vie spaziose, con dei reggimenti provvisti d'un armamento formidabile, fare delle barrica te,seguire 0 lè°7eéchie- tatticherivoluzionarie -di' altri tempi, appat've come una manifestazione impossi: ---- .. .,..,..,.. ... ...abile. ~,,; , D'istinto, e quasi spontaneamente, la classe operai~ ~i~s~~~~~.Senerale - e vi sono qui ~elle._!!!- dicazioni preziose per le lotte future - ma poi essa si arrestò di nuovo, sconcertata .... lo non in~endo punto, questa sera, di espo1·vi qui un
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