606 RIVISTA. POPOLA.RE DI POLT11CJ, LETTERÉ È t:;CIÈNZE SOCIA.LI 1801'cl:1'-:l'.ARI01 Noi: 611avvenimentie glì uomini: (\fa1•io n:1pisartli: Emilio Zola (con ritratto). - Il congresso repubblicano di Pisa. - Per la Sicilia. La capitale morale. - Una rettifica di Camillo Prampolini. - Epilogo di un viaggio. - Per le carte di Crispi. - Verso la pace. Sempre in tema di alleanze). - On. Dott. Napoleone Colajanoi. - Suffracrio universale e riduzione dclii! spese militari ([ me~z.i e il fine). - n. Salemi-Pace: A proposito della riforma tributaria (Studi sugli effetti tielle imposte). - Eug-enio :\lele: Per le carte di Crispi. - G. Sorel: La lotta an1iclericalc in Francia. - Giuseppe Paratore: Un libro di G. Sorci. - Arturo I,ahriola: Dal collettivismo alla libertà economica (Sul concetto tli socializzazione del processo eco1101n.i,o). - .J. Destrèe: Rirnluzione verbale e rivoluzione pratica. - Màrio Pilo: L'Esposizione d'arte decorativa moderna a Torino. - Rivista delle Riviste: La dichiarazione .di ,Romolo Murri (Cultura Sodale). - Militarismo. e nazione armata (l:tlucazione politica). - Illustrazioninel testo. GLI AVVENIMENTI _EGLI UOI\'lINI ~ E1':l:ILIO ZOLAC 1l Tra il ripiegamento miserevole di tante bandiere ·e l'abbiosciamento morboso di tanti scrittori, che, rinnegando la. storia, la scienza e sè stessi, sdilinquiscono in u11misticismo, che, se non è impostura da sagristja, è segno evidentissimo d'imbecillità, Emilio Zola fu Lll10 di. q11egli uomini interi e diritti, elle vivono e muoiono in piedi •. con l'occhio intento alla met.-'l.V ..I-lilgo lanciò la schiera dei s11oi mostl'i sublimi contro l'impero ,maledetto, ed ebbe ,la gloria di sconquassarlo, prima ancora che i Prussiani vincessero à Sédan e bombardasser·o civilmente Parigi. E. Zola ebbe Io stomaco cli srnuoverne le macerie, di penetrame i baratri pestilenti, di' osser,·arne il bulicame, di descriverne la putrcdio~. Gran parte dell'opera s11a fu ima req11isitorià solenne. .r accuse, ecco la sua parola. Maneggiò il fango, e ne plasmò tìgure indimenticabili. Abbrancò pe' capelli la borghesaglia impiastricciata di sangue e di mota, e la gittò al gran sole, additandola. ali' odio e al ribrezzo della moltitudi11e. Trattò col ferl'o e col fuoco le piaghe verminose della plebe; e pl'esente11do la vitt0r-ia del bene, inneggiò alla terra benigna, al lavoro rigeneratore, alla fecondità del I~·razze, al tr-ionfo della giustizia. Ebbe il coraggio del!' odio e dell'amore, la manìa eroica della sincerità: f'it un demolitore formidabile e un ricostrnttore pietoso. N, ,n possedea la seconda vista, come certi tìlosofì del (1) Oell''uomo e dello scriLtore scomparso improvvisamen'.e noi che veniamo in ritardo ci limiteremo a dare oggi pochi cenni biografici e l'elenco delle sue principali pubblicazioni. Promettiamo ai nostri lettori di pubblie11re pi(! tardi uno studio dell'opera sua letteraria. Intanto siamo orgogliosi di ornare questo numero con un giudizio sintetico che Mario Rapisardi, da noi pregalo caldamente, ci ha mandato, e che ci sembra degno di chi lo ha scritto e del grande che si vuole onorare. La Rivista. q11arto d'ora, che scambiano la !,/èienzacol s011namb11lismo e con lo spiritismo:; non vedeva nulla di là dalla sto1·ia e dalla na~ura; ma nò11 ostante il sI1O realismo crudele, -p,vea fede inco11c11ssa11ell0 idealità generose ~ella Yita. L'arte non fu per lui un aristo~ratico gingillo, ma 1111' arma rude di combattiménto; non 11n passatempo, ma un apostolato. Lè ric<.:hezzeacquistate non fecero che alimentar.e la sua fede nel bene. La gloria· non lo distvlse dalle fatiche e dai pe1·icoli ·dt>lle battaglie. Il pt=::nsatore, lo scr·ittor·e, il cittadino erano i11 lui '.proporzionati I ed _armon_izzati st11pendamente, fa:ceano -cli lui 1111 uomo-stat11a, iino di qnei mo~oliti viventi, di c11i una nazione, feconda come la Francia, non p11ò vantare, in 1111secolo, elle ral'issimi esernpj. M. RAPJSAHDI. Emilio Zol~ nacque a Parigi il 2 aprile 18i0 dall'ingegnere veneziano Francesco Zola e da Emilia Aubert francese. ' Il suo sviluppo intelletluale fu tardissimo: non imparò a leggere che a selle anni: alla scuola preferiva girovagare per le ca_rnpagne, tanto che no,n riusc't nemmeno a sLrappa1·e un qualsiasi ce,·Lificato di studi. eer la mancanza della lipenza liceale non potendo aspirare ad un pubblico impiego, si dette. ~Ila Letteratura. I primi anni furono per lui di lotte terribili per poter guadagnare tanto da pagare la pigione di una.soffitta e per sfama,·e sé e la madre rimasta vedova, senza un centesimo. Ma la tenacia di Zola fini col vincere. P1·ima impiegato ai docks a sessanta lire mensili, poi presso l'editore Hachetle a cento, il 24 ottobre 1864 dava alla luce il suo primo volume, Contes à Ninon. Nell'anno seguente pubblicava nel Petit Journal e nella Vie Parisienne i famosi articoli letterari, che più tardi dovevano essere raccolti nel volume Mes haines, e contemporaneamente dava alla luce le Confessioni di Claudio. Riuscito a rompere il ghiaccio dell'indifferenza del pubblico lasciò l'impiego, e da allora la sua produzione intellettuale fu a vero getto continuo. Pubblicò nelle appendici dei giornali Il ooto di una morta, 1 misteri di Marsiglia, Teresa Raquin - uno dei suoi più bei romanzi, col quale però non fece che 600 lire! - e Maddalena Ferat. Nel 1871 sotto il titolo Sto,,ia natumle e sociale di una famiglia sotto il 2° Impero, diede successivamente alla
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==