522 RIVISTA POPOl,ARE DI POLI71CA, LETTERE 8 SCIENZE SOCIALJ del cristianesimo riguarda alla stregua di codesta sua convinzione. Cosicchè pagine meravigliose egli tie?ica a qu_esta povera società organizzata, nel cui seno sv1luppavasi il gusto della dommatica, alla vita infelice degli ultimi pagani, all'audace e, necessariamente, sterile tentati V•) di Giuliano l'Apostata. Ciò posto: il n' y a plus cle cilé, il n· !J a plus de droit: il Medio-Evo può cominciare_! . .. Questo, sommariamente, il libro del Sorel, - un libro che non può esser riassunto, perchè va letto <l'un flato, quando anche il lettore non abbia simpatia cieca per il materialismo storico. ro non so, ad esempio, spiegarmi perchè l' A, abbia trascurato un l'atto ammesso da storici illustri (Wis--owa: Religione e cullo dr>i Romani - Pag. 84, La fine della Religione l'Omana - Réville: La i·eligion ti Ro ne sous les Séoè1·es - Beugnot: HisloirP de la llestructi-0n clu pagaais,ne en ocC'ident), cioè l'introù uzione non s<1l0nelle private rraticlie religiose del popolo ro1nano, sibhene ancora nella Chiesa ufficiale, ùi culti stranieri come <J nel lo cl i Isid<>, di J\llilr·a ecè .. i qual i dovettero non poco deter,n inare la debolezza del pagauesi mo. e dovettero non poc0 influirtl sulla. segnente a.-:ione ùel cristianesimo. lo comprendo il processo e la dimostrazione cui l'A. vuole giungere e giunge. diversa ùa quelle fino ail ora t-mtate: ma quando, e da molto tempo, una le~ione di atitorevuli pubblicisti ha scritto del g1·ancl1 nanf1·agio ecn1iomico ,·01,iano, della nancarott,i clello Stato 1·omano, della necessarfrt /ln1 d-i fflt"Slo moneto antico la cui ani11ia e;•a costituita, dellq, produ~ionr> capitalistica esle11sirn, non ern più ntile, per la fermezza del resultato, tutte queste ipotesi sµ iPgat·e e com t,attere? Del l'esto che i'mportanza possuno avere certe lacune innanzi ai molti e J i rnrsi pregi dell'opera 1 La (]uale oltre ad avere uno squisito sapore artistico, ha 1111 senso ed una estensione [)erl'ettamente, anzi dolorosamente moderna. F: dico, di proposito, dolorosamente. Leggete la pagina, nelle quale il Sorel, degcri rn le due specie di eretici, dei moderati c~m i quali la Chiesa tr::i.nsigeva facilmente, e dei capi osti nati per i quali non esisteva pietà; - leggete le pagine nelle quali il Sorel racconta di Nestorio, deposto da Costantino, chiuso in un convento, e mandato nel deserto per desiderio di papa Celestino, il quale ne chiedeva l'allontanamento dalla società degli uomini, per evitare corruzioni. Quand on lit celte triste histoire ou croirait qu'il s'agit d'un révolutionnaire conternporain: nos conserv,iteurs déraissonnent comme Céle • stin et ils crotent avoir sauvé la societé quand ils ont bien fait sou(fJ•ir un ana.rch'iste. Leggendo la triste storia, mi permetto di conchiudere io, si trova éhe il mondo, o meglio, gli uomini, uno sempre gli stessi. G. PARATORE DALCOLLETTIVrnMO AUALIBERTA' ECONOMlCA * (Sulconcettodi " socializzazionedelprocessoeconomico ,,) I. Lo stato psicologico delle classi dil'igenti può definirsi, nel momento attuale, come uno stato psicologico di dubbio. Oramai è penetrato nella coscienza pur delle stesse classi privilegiate della società che non vi siano regi mi socia! i sta bi Ii e definiti vi. La coscienza etica dell'epoca nostra è ben lungi dall'ammettere che il modo attuale di ripartizione della ricchezza sia il solo giusto e cor- . rispondente alle leggi dell'equo. La maggior parte dei pubblicisti e degli uomini di scienza riconosce verità circa le rivendicazioni delle classi lavoratrici, le quali apparivano sino a una diecina d'anni addietro come il riflesso delle esagerate pretese d'uno spirito di universale sovversione. Che in tali confess'oni ed ammissioni abbia la sua parte l'innato sentimento d'ipocrisia che vivacchia in fonLIOall'anima umana può darsi bene. Ma oltre che l'istessa ipocrisia è un omaggio indil'etto al sentimento che si finge di nutrire, non possiamo negare che per molta altra parte quelle confessioni ed ammissioni siano spontanee. Il diffondersi dei principii relativi alla universale evoluzione delle cose, proprie della concezione filosofiea dominante, provando continuamente il processo di ininterrotto dist'admento e ricomposizione di tutte le cose ed il fatto ùel loro generarsi ·uccessivo per gradi lentissimi o per subitanea esplosione, (1) ha J,mtamente cancellato dalle coscienze ogni concetto d'istituzioni stabili e definitive. embra ora,~ai, per dirla con uno scettico tilosofo di Francia, il Rénan, che pur che nienti turbi la sua agonia, la classe borghese sia parata a ra,ss••gnarsi anche a morire. Le concessioni continue che essa fa allo spirito della dottrina e dell'agitazione socialista. ne sono 11na prova. Ma se in mezzo alla classe cosidùetta borghese i dubbi circa la legittimità e la stabilità del regime economico dominante- si fanno sempre più strada, ed assumono spesso la grottesca apparenza di filantropiche declamazioni o di critiche sentimentali, un simile stato di animo si rin,·iene anche in mezzo a coloro che dovrebbero es;::ere gli eredi della classe borghese e costi tu ire i beneficiari del nuovo assetto sociale. Le recenti polemiche, dibattutesi nel campo degli stessi scrittori di parte socialista, circa i principii fondamentali della dottrina socialista, tradi• (') Conferenza tenuta a Napoli, nel Teatro Hossini, il 18 mag• gio 1002, a beneficio ciel Circolo educativo P. Guarino. Essa può consirlPrarsi come la continuazione dell'altra conferenza sui« Nuovi orizzonti ciel socialismo •• tenuta a Venezia il 22 febbraio ultimo. (1) Gli studi recentissimi del De Vr,es sulla evoluzione ''elle farfalle rnostr,,no chiaramente che, qualche volta. n.alttrct facit i;alt«m. l:onlutazione indiretta dei sunnifel'i •pologis'i dei placidi tramonti, cli cui oramai è dovizia fra gli addomesticati dal socialismo italiano.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==