Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 19 - 15 ottobre 1902

516 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ stare come « una premessa necessaria della costruzione giuridica tributaria >> ;1e consegue ancora che, eco• nomicamenle e giuridicamente, la consapevolezza di que• gli effeW deve avere una preminenza indiscutibile e una necessaria precedenza logica !lUl problema teorico-politico dei principii giustificativi dell'imposta. Quanto sia grave, difficile, e indispensabile, lo studio degli effetti delle imposte come base di qualunque tentativo di riforma tributaria lo dimostra l'Einaudi col suo libro citato. Egli prende per argomento uno dei più vivi problemi di politica tributaria municipale, e fa un largo studio delle questioni relative alla percussione alla traslazione all'incidenza ed agli effetti delle imposte che possono colpire le varie forme di redditi edilizii, e viene ad of• frire un serio e notevolissimo contributo alla consapevolezza delle difficoltà della politica pratica in materia di tributi. Nel primo capitolo del suo libro l'A. pone le premesse del problema tributario. Nel secondo tratta particolarmente della traslazione dell'incidenza e degli effetti delle imposte edilizie. Nel terzo si occupa delle circostanze perturbatrici, tecniche e giuridiche, rispetto alla traslazione di quelle imposte. E pe1:chè il libro non abbia soltanto il carattere di una semplice indagine teorica l'A. ha voluto, nell'ultimo capitolo, applicare le sue conclusioni al sistema tributario vigente in Italia, e il capitolo termina accennando il punto di partenza della riforma tributaria relativamente all'imposta sui fabbri• cati. Se la scienza non sarà mai una cosa democratica - nemmeno forse nel dì del giudizio della repubblica e del collettivismo universale - è tuttavia evidente che la rappresentanza politica della democrazia ha l'obbligo imprescindibile di munirsi di tutLa la scienza del nostro tempo, per la vigoria e la vittoria delle sue lolle. Fin oggi, invece, bisogna confessal'!o, c'è più cultura generale e più sapere scientifico tra gli avversari della democrazia. Noi abbiamo dunque bisogno, molto bisogno, di studiare. I libri come questo dell'Einaudi non sono certo leggeri come una novella, ma essi offrono un esercizio intellettuale fe~ondo sulla complessità di certi falli che la democrazia a punto ha il più preciso obbligo di conoscere profondamente per poter adempiere al compito suo di agire su di essi, a beneficio del popolo e per il bene d'Italia. B. SAL:ii.\lI-PACE. **-*-M*-**--!:**"J{****·*·***'Jc:*·*-***-* Per le carte di Crispi < 1 > La questione sulle carte di Crispi non si è arrestala alle discussioni, alle indiscrezioni, ai commenti dei giornali e della opinione pubblica in genere:. essa è giunta com'è nolo, persino in Tribunale. Quindi alle conside~ razioni morali, patriottiche e politiche si sarebbero dovute aggiuugere con maggior serenità di criterio le considerazioni giuridiche, se purtroppo la politica non avesse avuta anche rn questo campo il suo sopravvcnlo. Prima (l) Avv. Luigi •··err~ra - Il caso Crispi e le carte dei pubblici funzionarii. Studio della questione nel diritto comparato, nella storia giucliziale e nella'dottrina - Napoli, Luigi Pierro tip.-editore, 1902. Prezzo Lire 2. e dopo che uscisse la sentenza del caso Crispi, sono state pubblicate delle cicalale ad occasionem che sono un vero oltraggio alla logica giuridica e al buon senso! Per buona fortuna la lacuna è venuta a c6lmarsi con la pubblicazione d'un volume di singolare imf•Orlanza ch'è un'ampia e completa traltazio!te sulla quistione delle carte .lasciate dai pubblici funzionarii: ne è autore un giovane valoroso giurisla metodico e severo, I' avv. Luigi Ferrara. Dopo avere riassunto i fatti del caso Crispi, che han dato luogo alla controversia giudiziaria, il Ferrara osserva che due son le quistioni principali eh' esso presenta: l'una di diritto pubblico concernente I' ammessibilità e i limiti dell'intervento da parte dello Stato ; l'altra di dirilto privato sulla condizione degli eredi in confronto con lo Stato e con gli esecutori testamentari. Per esaminare ed apprezzare serenamente la quistione, I' A. premette accuraté notizie di legislazione comparata, di giurisprudenza e di dottrina sulle due distinte quistioni. Con mirabile precisione e chiarezza esamina le norme legislative che i diversi SLati presentano sulla quistione nel diritto pubblico, cominciando dai paesi in cui son meno t·ecenti le tracce della legislazione sopra un cos't grave e delicato punto di diritto pubblico: in tal modo viene osservala la successione storica complessiva delle varie disposizioni di legge nei diversi paesi, e l' evoluzione legislativa balza viva e spontanea da quella dei singoli Stati. I'n Francia, la norma contenuta nell' ordinanza emessa nel 17 mar:z.o 1699 dal duca di Lorena, Leopoldo I, era abbastanza diffusa e comune anche prima; ma la necessità di provvedere più energicamente ad assicurare le carte d'interesse nazionale· si fece sentire più viva negli ultimi tempi, provocando due nuovi decreti: l'uno del 31 dicembre 1886 e l'altro del 22 gennaio 1890, che può dire il più completo documento legislativo sulla quistione. L'A. ci fa un quadro completo dello stato legislativo della quistione in Francia, esaminando accuratamente sia le disposizioni speciali per i funzionari militari e per le carte destinate agli archivi dello Stato come atti collegati indissolubilmente ali' esercizio di pubblici uffici, e sia le disposizioni generali del codice di procedura per le persone che possono con• siderarsi quali depositari pubblici. La condizione legislativa italiana sulla quistione è in gran parte analoga a quella francese : non vi sono in Italia disposizioni precise, minute, categoriche sulla quislio!'le, ma v'è peraltro un cumulo di norme generali e sussidiarie che possono darci il giusto criterio in questa ma~eria e determinal'ci 1 limiti dei diritti dello Stato in ordine alle carte lasciale dai pubblici funzionari. La legislazione tedesca distingue in\'ece formalmente i rapporti di diritto pubblico da t[uelli di diritto privato, regolandoli esallamente senza incertezze. L' A. passa in accurata rassegna il ricchissimo materiale delle singole leggi territoriali tedesche sulla quistione, giungendo alla conclusione che in Germania è affermato in modo espresso e indubitabile il massimo diritto dello Sta Lo suUe carte ufficiali lascia te dai pubblici funzionari, ed è affermata la più larga facoltà d'ingerenza per assicu1·are anche sulle carte privale un certo sindacato. La quistione nou è nuova nemmeno nella giurisprlldenza; e le decisioni di casi famosi forniscono oltimi elementi di giudizio per la risoluzione vera ed esalta del caso Crispi. L'A. 1·aggruppa i diversi casi che nella giurisprudenza francese e italiana hanno preceduto i I caso Crispi, accompagnandoli con moltissime osservazioni di fatto e di diritto, che portano una ben viva luce $ulla quistiooe che ora $ risorta. I casi più famosi so11

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