RIVISTA POPOLAll.E DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 483 Stor~iaellFainane~zeall'Economia italiana attravearlslaostordiaedl ebiptuobblico La North American Review durante quest'anno ha pubblicato una serie di articoli sul debito pubblico dei vari Stati di Europa e di America, che portano la firma di noti finanzieri ed economisti. Quello relativo all'Italia comparso nell'ultimo numero della grande rivista americana è dovuto all'on. Maggiorino Ferraris e noi crediamo opportuno di darne i tratti principali aggiungendovi in ultimo qualche confronto tratto da precedenti studi della stessa North American Review, e qualche nostra considerazione. Il debito pubblico del Regno d'Italia, garantito dall'art. 31 dello Statuto Albertino - dice il Ferraris - .risulta dalle seguenti origini: 1° dall'unificazione dei vecchi debiti dei piccoli Stati esistenti prima dell'unificazione dell'Italia; 2° dai debiti di guerra contratti principalmente nel 1859 e 1866; 3° dai debiti contratti allo scopo di consolidare e migliorare il nu.ovo regno, di provvedere ai deficit annuali del bilancio ed a sviluppare i lavori pubblici, le ferrovie e le risorse economiche della nazione. Il Gran libro del Debito pubblico del nuovo regno riposa sulla legge del 10 Luglio 1861. Nel debito nazionale si· devono distinguere: 1• i consolidali vecchi e nuovi; 2' i debiti redimibili; 3' i buoni del tesoro; 4° la carta-moneta inconvertibile; 5° miscellanea. L'interesse che si paga è diverso - dal 5 010 sul vecchio consolidato al 3 112010 netto sul nuovo ed àl 3 ,l' su altri titoli. L'interesse di alcuni debiti è sottoposto alla imposta di ricchezza mobile; quello di altri (consolidalo· interno al 4 112, internazionale al 4 e al 3 112) è al netto· dell'imposta. Praticamente netto dall'imposta del 20 010 sull'interesse, il debito pubblico al 5 rende il 4 010 e quella al 3 il 2,25 010. La grande massa del debito pubblico ha carattere internazionale e viene negoziato nelle Borse di Parigi, di Londra e di Berlino principalmente. L'interesse all'estero viene pagato in oro. L'intero debito - interessi e capitale - si divide cosi: lntm11i annuali Capitaletota!• (in dollari) ·consolidato 5 010 (al netto 4 010) 80,000,000 1,600,000,000 » 3 010( i> 2,40 010) 960,000 32,000,000 » 4 112010 neUo 12,000,000 268,000,000 > 4 010 netto 1,550,000 39,000,000 Annualità varie 1,200,000 27,000,000 Debiti redimibili 20,000,000 425,000,000 Debito fluttuante, annualità ferroviarie ecc. Biglietti di Stato 22,000,0G0 Totale (1) 137,710,000 600,000,000 89,000,000 3,080,000,000 Un atto recente del Parlamento (12 Giugno 1902) ha creato il nuovo titolo di •!onsolidato internazionale al 3112 010, al netto dall'imposta di ricchezza mobile, che deve servire per convertire l'intera massa del debito pubblico ed a cui, perciò, si annette grande importanza. Per ora ne è stata emessa la piccola quantità di dollari 16,000,000 al prezzo di 96. II debito redimibile comprende quaranta specie di titoli, emessi in gran parte per costruzioni di fefrovie e la cui estinzione completa avverrà nel 198'3. (1) Calcolando il dollaro a L. 5,18_, gl"i~teressi annui_del debito pubblico si elevano a L. 713,337,800 e 11 cap,ta_lea L. 15_,954,4~0.000: circa sedici miliardi. Però crediamo che 1I Ferrar,s abbia ragguagliato il dollaro a L. 5 italiane. N. della R. I Buoni del tesoro rappresentano la parte principale del Debito fluttuante. Lo Stato pei bisogni quotidiani è autorizzato ad emetterne per circa 310,000,000 di lire. Con una legge del 187 I fu inscritta una rendita annua di L. 3,500,000 in favore della Santa Sede, che non l'ha accettata. e non è stata, p~rciò, mai pagata. Il punto debole della finanza italiana viene rappresentato dalla carta moneta dichiarata inconvertibile nell'anno di guerra coll'Austria del 1866. Nella storia della carta moneta italiana si devono distinguere quattro periodi: 1.0 Dalla guerra del 1866 alla legge bancaria del 30 aprile 1874, che mise un poco di ordine nella airéolazione anarchica della carta moneta (abolizione della carta moneta delle piccole banche ed anche dei privati, e · riduzione a quella dei sei istituti di emissione e dello Stato); 2.0 Dalla legge bancaria del 1874 alla legge del 7 aprile 1881, che ristabilì i pagamenti in moneta metallica (abolizione del corso forzoso); 3.0 Dalla legge del 1881 a quella nuova bancaria del 10 agosto 1893 che dopo il fallimento della Banca Romana e la fusione della Banca Nazionale Toscana e della Banca Toscana di Credito colla· Banca Nazionale del Regno ridus<Je a tre gl'istituti di emissione: Nuova Banca d'Italia, Banco di Napoli e Banco di Sicilia; 4.0 Palla legge del 1893 al giorno d'oggi. Le vicende dell'aggio sull'oro, come conseguenza del corso forzoso della carta moneta e del prezzo del Consolidato, vengono date pei suddetti quattro periodi dal seguente prospetto : d, • ..e I o I o Cv >.D o g.,, .§ <N M M o E .S i:: <D- <D- O>- r--" C1SCIS -~ >.D 00 00 O> --o o ... _ g: lD .,;- e= o o O> t-- o ·- o .§ lD - ot:I o_ >.D .... >.D N- "" ~ ci ....... ci N G> "" t-- O> O> o .., -o <:l ..... ._ CIS ~ 0..- "& I o I!:) C'l t-- >.D .::: ~ >.D t-- O:. e,:, ., ·~ oo· 00 ..; 0.. i:: M ·~ o O> o o ., ~ - ..... ,-< o .. >.D o. ...... -- -:, ~ .,, o >.D >.D 2 s o .§ t-- "'- O> :E "' '6 - I{") r--" e· "' o -o <:l ,-< -..... - "' ~ t:I o 8 o o o 01111s 8 o o o o o o o !P!Wl!J~ ò o o o o o o 8 o o -!q !ap au o o o o -<!Ò 00 o o,; o,; -O!Zll!OOJ!::) r- 00 t-- 00 00 ..... - •11NUOW li 1J 110 IIJ ,- A A I< [00 80!11111 o I< -aw IIAJas e,:, M M o o !J 11na9au ,:,:, e,:, M -<I' -<I' -O!ZJO 0Jd o o o o o 11oueq o 8 o o o o o o o !P !11a!l~ o g 8 o e: 8 o o !q !ap au o o o o ,6 r--: .... r--: e-i -O!Zll[OOJ!::) cv ~ -<I' O> O> - Cv -..,.. 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