Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 18 - 30 settembre 1902

494 RIVISTA POPOLARE br PotJTiCA, LÈITERÈ Jt $Ct1INZÈSOC!Atl DEMòCRÀTIZZ!ZIONE DELLATERRA É REDENZIÒNEDElLA PlEBE RÙRAlE ~+~ Con questo titolo il sig. Edoardo. Regoliosi, che di or 0 dinario firma i suoi onesti e ingenui articoli nei g·iornàli di Lomèllina, puljblica un volumetto (Mortara. 1902. A. Paglierini Editore) tutto cdnsacratd ai contadini ed àlla lerra; che sorlo le sùè due passio1ii dominanli. Ìn ljuesta raccolta di articoli, che pr'obabiimènte non avrà l'onore; èhc sarebbe ben mèritato, di rrioltè e lusinghiere recènsidni, il Regoliosi sostiène con ogni sorta di argomenti la su1 lotla èontrd il latifondo in fa~;ore della piècdla prop1·ietà e dei lavoratori dèlia terrà, allargando e èompletando ci6 che aveva scritto neÌ!;altro sùo sèrilto Contro il latifondo, di cui si occupò la Rivista popolare nel Nulll. del 30 novembre 1901. ba questa recensione I'A. prende le mo ,se pe1· negare, sebbene moderatamente, il maltusisrno del Colajanni. Non ripeteremo qui ciò che abbiamo detto allra volta; ma del radi,;ale interoen~ionism,o dell'A. vogli11mo dare un sag• gio riportando ciò che egli dice a p. 31: Di fronte alla minaccia dei proprietari di abbandonal'e la coltura delle terre, Luigi XIV con un decreto del 13 ottobre 1693 autor·izzava ogni pe1·sona a se1ni11arn ed a godere di quelle terre che non fossero coltivate dai 101·0 proprieta1·i a condizione di dividere i frutti a metà col padrone. Altrettanto egli consiglia di fare in Italia. A proposito de: dazio sul grano egli propone la 1·iduzione dei canoni di affitto portandoli a quella rnìsura in cui sì trova vano prima che il dazio fosse stabilito; e ciò affinché ne t1·aessero vaulaggio i contadini e i fittal,ili. Il guaio é questo: che in geue1·ale i fitti dopo il 1888 110n sono, al,ueno uella generalità, nu,ncntali. Il Regoliosi non è u"r1 vero socialista, ma a1111nira tullo il bene che i socialisti lta111w fatto per mezzo delle leghe. Co11L1·0 la disoccupaz,0110 consiglia l'cmig1·azione nell'Ar·genlina, e vorrel,be che i sociali,li s'intendessero col gove1·no della repubblica per l'assegnazione della ter1 a. Mal' Argenti,1a tra \'ersa uua grave crisi e le terre migliori sono di p, oprietà privala. Questo lihro ha molti difet1i tecnici; ma dalle sue pagine spi1·a l>tnta hontà, tanta t:011vi111,ione,che lo vorremmo lello da co11tadi11i e latifondisti. SOCIALISM-FOEMMINISMO (UN'INCHIESTA). Socialismo e femminismo: ecco i due aspetti, forse, più grandiosi dell'odierna vita sociale, fra i quali esistono analogie profqnde che i misoneisti per sistema tentano invano dissimularsi. - Essi ci appaiono, infatti, come derivazioni gigantesche dello stesso fenomeno: la tendenza, cioè, di una classe, la più numerosa dJl genere umano, a s;uotere il giogo d'ingiustizia e sofferenze secolari. - Non si può, r,erto, dire che socialismo e femminismo siano andati paralleli nel loro procedimento; nè avrebbero potuto per l'intimo contenuto e per l'indole propri di ciascuno. Il socia! i mo, movimento per eccellenz~ economico, materiato di dottrina, cli critica e di pratielle auJaciej emerso da bisogni e aspirazioni e intenti attual1 delle masse; indiée ed effetto logico della vita mondiale che io s{lirito del nuovo ani~ riia ed agita con sublime inquietudine; i1 socialirrld; nel qmtle il sentimento è ridotto alla furtziorie ausiliaria di serbare o ài far esploder€!, a tratti solenni; negli istanti supremi, ie fedi già esisten• ti valide e conscie; il socialismo ebbe ormai tutta. una falange rii pensatori la cui voce sacra tuonò contrdtirarinie grandi e piccole, spiegando lucidamente i termhiJ. della iotta è il modo di farla, dette uriità e codcret6 ùn armonico prògrarnrna a innumerèvoli eMrgie dispersè; éònfuse, Ma pur uno soio di tali pensatori attertde; artéora; il cosi detto femminismo. Forse rtoli ha itrt pr'ogr'arrtma chè possa dirsi; nei rigoroso senso politico-sociale, attuale; o se io ha; è troppo faci1merite assorbito in quello dei socialismo tanto più vasto e provetto, Vedete, o m'ingannò, che ii ferrimii:Jisrrtdha maggiore importanza e potenzialità d'espressiorte li dove un movimento socialista, come vero partito, meno prospera. - E l'essere costituito, in massima parte, <lell'elemento femminile - isolato d!l,lla vita pubblica e- privo de' mezzi più atti a concorrervi - non può accrescerne, certo, l'effettivo dinamico: anzi I Eppure, che inesauribile fo 'te. di simpatie grandi, squisite, ineffabilmente soavi e magnanime, emana da codesto femminismo et1rno I Proprio come il Dio di Robespierre: se non ci fosse, bisognerebbe- crearlo. Le eroine della famiglia, della scuola e - ;;icuro l - della piazza attendono ancora uno storiografo; che sia filosofo e poeta, ma. sopra tutto, sia degno di loro: esse, ne hanno bene il diritto, vogliono essere interpretate e valutate esattamente dal mondo il quale, dopo averle fatte operare in disparte - nè, quindi, conoscendole abbastanza - osa erigersi, giudice loro, sovrano, inappellabile. Il femminismo è quì, per i tre quarti: istruite, come dicono i legali; µÒi giudicate. Ma il socialismo, - pratico, invadente, aggressivo anche ~- trova nel senti menta! ismo l'emin ino, se non un ostacolo, una remora alla sua operosit;i, concitata, sbrigativa, <liretta alla elevazione psichica nell'utile rnale, condizionata a un benessere diretto, attuale: perciò, sebbene il .programma socialista comprenda l'altro per la sua medesima ampiezza, la tattica vieta bene spesso ai socialisti <li soccorrere il femminismo, imponendo loro di combattere soli per combattere meglio nell'interesse comune. Che importano i nomi, le apparen• ze, quando la sostanza è salva non solo, ma - traverso la disciplina che c'impedisce con ferrea mano di tradirci, urtarci e scompigliarci a iattura generale: onde i prodigiosi avanzamenti della giovine democrazia - si migliora e invigorisce 7 Alla sostanza, che tutti urge e nutre, si possono e devono bene sacrificare i sentimentalismi indefiniti, le posizioni equivoche, che interessano a nessuno e nuocciono a tutti fuorchè ai nostri comuni avversari. Io, dissento, quindi, da certi 1i1iei ra.rissim i compagni che - ignoro il moti\•o - posano ad antifemministi, come da· troppi soci e so

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==