Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 18 - 30 settembre 1902

488 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIAU Sud-amerikanische Dampfschifls- Gesellescha(t ; Hamb'.J,rg Amerika Linie; Fondazioni F. Laeisz). Il Norddeutscher Ltoyd, ad esempio, ha una Cassa per le vedove e per gli orfani, ed una Cassa marinara, la quale, fondata nel 1873, offre 1) assicurazione degli effetti nei casi di naufragio, fino a 900 M. 2) pensione agli invalidi (i 5112 dell'ultimo anno d'intero guadagno) 3) sussidi agli ammalati 4) pensione agli eredi legittimi. Infine, esiste un numero veramente incredibile di private istituzioni, delle quali alcune rimontano ai giorni gloriosi della lega anseatica, quando gli armatori, cioè, associati cooperativamente, curavano in tutti i modi il miglioramento della loro stessa classe. La Casa della Navigazione in Am• burgo ha le sue piccole, pulite e padfiche stanze sempre affollate; l'ospedale cli S. Jakob, a Danzica, da cinque secoli, dispone a favore dei marinari poveri di ben ottantanove abitazioni gratuite e di un discreto numero di sussidi settimanali, che vanno dai 4,80 ai 18 M; la Casa per i naviganti poveri, ad Amburgo, offre vitto ed alloggio gratuito a quei marinari che vengono nella città delle tre torri in cerca di un imbarco. Il numero delle cooperative non si conta più: famosa è quella per gli orfani e per le vedove che nel 1900 pagò 650.000 M. in sussidi e pensioni, più famosa è la Kommodore ·st., fondata nel 29 Giugno 1898 da Guglielmo IL A queste cooperative non manca poi l'aiuto morale e pecuniario delle numerose leghe navali, che stringono, come in una fitta rete, la Germania. - Meravigliosa, dall'altra parte, è tutta la organizzazione, che non ha nulla a vedere con la cretina Armata della salvazione, per evitare ai marinari i pericoli dei porti: non c'è più città marittima importante, nel mondo, che non abbià una sala di lettura e di trattenimento tedesca. Ed in questa opera le Missioni evangeliche portano un contributo veramente invidiabile. Il limite dei 14 anni per i mozzi è rigorosamente rispettato, le dieci ore di lavoro, la triplice guardia sono state accettate dalle Compagnie che si sono financo rassegnate ali' obbligo dei tre ufficiali per i vapori di piccola portata. Cheppiù? S'impiantano, in tutti i grandi porti, promossi dalla pubblica e privata assistenza, ospedali. La Sucl-americana ed il Lloyd di Brema provvedono per gli equipaggi di quelle navi che toccano il porto di Santos, infetto da mortali febbri: entrambe le Compagnie dispongono che gli equipaggi, appena approdati, lascino la nave, le cui operazioni commerciali restano affidate agli indigeni, e la prima manda i suoi uomini all'Isola delle Palme, la seconda nelle foreste di Rio Branco. La Francia, senza aver raggiunto codesti risultati, offre già abbastanza ai suoi lavoratori del mare. Nel 95 non esistevano che la Societé de Sauvatage, le vecchie Casse per gli invalidi e le fondazioni di Cou1'ey a favore degli orfani e delle vedove dei naufraghi. Ma, in quell'epoca l'associazione fondata per aiutare quelle migliaia cli pescatori, che ogni anno lasciano la patria per la lontana Islanda, per il Mar del Nord e per la Terra nuova, si sviluppò considerevolmente, allargando il suo scopo e moltiplicando le sue forze. Così si ehbero les oeuvres de mer, organizzazione formidabile che riunisce sotto di sè casse pensioni, assicurazioni, asili, maisons de f'amille.,_oeuvres des orphelins d~ la mer, con diramazioni e succursali nei principali porti, a Marsiglia, a Bordeaux, a Dunkerque, a Nantes. Al tipo francese, ma più numerose, si avvicinano le fond_azioni olandesi, ed alla organizzazione tedesca, disciplinata da un onesto controllo dello Stato, può raffigurarsi la Grande Federazione degli Uomini di mare, esistente in Danimarca, nella Svezia e nella Norvegia. . • • Orbene, onorevole amico, tutta la speranza dei nostri marinari si riassume nella Cassa ver gli invalidi. In che misura 1 Ecco qui. La siciliana, la più ricca d'Italia, con un_capitale di L. 5.320.191, nell'ultimo bilancio, che ho sotto gli occhi, ferma in L. 204.6?5 la somma pagata per assegni e pensioni: quando però si divida la somma elargita per il numero delle elargizioni, solo allora si vedrà quale irrisorio medio compenso si offra a questi lottatori, che la vecchiezza o la infermità rende inabili. La contribuzione è meschina, ed essendo coercitiva, - h11nno osservato - non si può elevarla. Curioso ragionare! Dunque, bisogna aver pagato (contemplo il caso d"i un ufficiale) sessanta lire annue, bisogna avere una lunghissima navigazione, bisogna aver compiuto sessanta anni, per godere una pensione giornaliera di una lira e quaranta centesimi! Chied,~te piuttosto alla gente di mare se sia disposta a rilasciare, senza coercizione, dieci e venti lire al mese, pur di non avere, in un lontano avvenire, secura compagna, la miseria dolorosa! Ma, non si scordi poi che le più misere Società di Assicurazione, con un premio di quaranta lire annue, e per un tempo molto limitato, garantiscono una pensione di ben 365 lire annue. Del resto io tornerò, al tra voi ta, sull' argomento. Di al tre istituzioni non oso parlare: fra la gente di mare manca la necessaria preparazione per una efficace cooperazione - lo Stato limita ogni sua preoccupazione ai servizi postali - la Direzione della Marina }Iercantile si arresta alle Capitanerie ed ai fari e fanali - la iniziati va privata, in fatto di assistenza, in Italia, va da gli sterili ed arruffati tentativi di qualche solitario alla classica festa di beneficenza. E così nella marina a vapore noi abbiamo il settimo posto fra le potenze mondiali, _edin quella a vela, magro conforto! il quinto. Io non faccio progetti, io non consiglio, ma io dico che lo· sviluppo della marina mercantile dipende, è yero, dalle condizioni generali della economia nazionale e dalla politica economica, ma

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