Y' RIVISTA POPOLAR!t DI POLITICA, tEtTERÉ È SCIENZJfSOCIALJ 457 po, per il proletariato socialista, di convertirsi alla monarchia. Vi si diceva che il « proletariato ... in ossequio alle norme del regime rappresentativo, rispetta le istituzioni vigenti •; si aggiungeva che « l' attuale forma di regime rappresentativo, per quanto ibrida e difettosa, gli consente bastevoli libertà ,. ; e si concludeva che • sempre che dunque la monarchia costituzionale serbi fede al patto di libertà, essa potrà essere tollerabile come un meno male e compatibile per qualche altro tempo ancora con la civiltà della nazione e con le esigenze del movimento proletario •. Ponete, accanto a ciò, l'insistenza sulla necesmeccanismo qualificato automatico e lento dell'evoluzione sociale. Non è dunque a meravigliare che in un paese ove manchi l'esempio cor1·ettore della tradizione storica, il marxismo, inteso volgarmente, fornisca l'alibi teorico al bisogno di quieto vivere, da cui sono intimamente pervasi gli uomini nati sia pure in mezzo ad agi relativi. La difficoltà della spiegazione comincia quando si arriva alle masse. Ma anche questa sparisce pensando a due cose. La prima è che il grosso del partito socialista italiano è fornito dai campagnuoli e dai piccoli centri cittadini; la se- sità delle « riforme ,. definite· come mezzoper attenuare le ingiustizie sociali, l'irrisione ai mezzi rivoluzionari, l'espressa accentuazione del carattere legalitario del partito (legalitario, un partito che vuol sovvertire e negare tutta la costituzione legale esistente !), la pratica ministerialistica e tante altre diavolerie impregnate di spirito conservatore, e poinegate che il partito socialista italiano sia diventato una cosa sui generis nel cor• po del socialismo internazionale, oppure un quissimile italiano del fabiaA Berlino conda è che esso è il prodotto in gran parte del• l'attività propagandistica di quattro o cinque socialisti, teoricamente convinti della bontà dei fini socialistici. nismo inglese. *-* * Da questo stato di fatto derivano piùconseguenzej ma due son notevoli. Ora ciò che interessa in tutto questo non è la evoluzione personale dei capi. In Italia non ci sono tradizioni storiche di pensiero o di partito socialista. I capi pensano in conformità' dello spirito socialista per quel tanto della dottrina socialista che possano avere acquistata sui libri. E come DOPO l,,l PARTE~Z.4. DEL RE Ad un partito in gran parte campagnuolo non si convengono gli accesi colori del socialismo cittadino, naturalmente radicale e rivoluzionario. Alla mente del contadino non si affacciano che problemi contingenti ed iÌn• mediati. In tutte le parti del mondo esso mostrasi intimamente contrario alle enormi generalizzazioni del socialismo • !n Italia, invece, i contadini hanno formato, fin dalla prima ora, il grosso del Partito Socialista . Ciò teneva a varie cagioni, ma ad una sovrattutto, chè a parlar loro dei loro interessi ed a muoverli per· difenderli, non ci furono che socialisti e clericali, onde i contadini diventa- - Cosa dla,,olo saranno tutti questi segni f - .llaestiì, sono le lmpro11te lasciate dal mlnlatro t•rtueUI nella diplomazia europea I vengono quasi tutti o addirittura tutti dalla borghesia, essi hanno assimilato del pensiero marxista quel tanto che sembra giustificare le placide attese e le ragioni della persistenza del presente (1). Onde il conservatore incosciente, blaterando d'un collettivismo predicato assai lontano, condanna risolutamente, in nome dello stesso marxismo, ogni tentativo di bruschi trapassi, ed ogni intervento dell'affrettatrice volontà umana nel (1) Il carattere antitetico e dialettico della dottrina marxista giustifica pienamente la formazione d'un partito coTUJeroatore all'interno della stessa eresia rivoluzionaria. E ciò sta accadendo , in Italia. (Uomo di Pietra di Milano) no socialisti e clericali, con la stessa indifferenza con la quale sarebbero diventati radicali e borbonici, se radicali e borbonici si fossero OCCU· pati della loro sorte, come si vide accadere in· Brettagna e nella Vandea (1). Su questa massa, disposta per indole all'ossequio, il propagandista del socialismo esercita la stessa influenza del prete cattolico. Non ostante tutte le declamazioni fatte a questo proposito, è assoluta- .JJ, (1) N~Ile Romagne_e. negli Ahbruzzi passano per repubblicani perché 1 repubblicam s1 occupano dei fatti loro. Ma in realtà il contadino non saràmai nè repubblicano, nè socialista, nè clericale;
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