RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 461 per conciudere che l'unico partito, in cui possano benissimo vivere insieme proletari e piccoli bor· ghesi; è naturalmente il partito socialista; e quin· di. mentre prima voleva togliere al partito repub: blicano gli operai, lasciandogli almeno i piccoli bor ghesi, adesso vuol portar via gli uni e gli altri· Finora, è vero, n_on si può dire che i suoi sf,wzi siano stati coronati. da un assai brillante successo. L'esempio di Ravenna, anzi, dove l'on. Ferri doveva, con un colpo della sua prodigiosa bacchetta magica, trasformare i proletari repubblicani in al trettanii ardenti colletti visti, e dove, invece, i repubblicani, dopo la sue peregrinazioni apostoliche, si sono mostrati più forti di prima e decisi più che mai a non lasciarsi sopraffare, dovrebbe essere un esempio parecchio istruttivo. Ma l'on. Ferri non è uomo da scoraggirsi e prosegue imperturbato la sua opera diretta allo schiacciamento del partito repubblicano! Contro queste due tendenze sostanzialmente anti-repubblicane ne esiste nel partito socialista, come ho detto altra volta, una terza; per essa la questione della forma politica dello Stato ha importanza vitale, e il partito dovrebbe tendere con ogni sua forza a determinare, ad accelerare il mutamento di essa in senso repubblicano. Questa tendenza appar chiara negli scritti di Arturo Labriola e di Giuseppe Rensi, in qualche affermazione del Barbato, sebbe_necon minor risolutezza che nei due primi, e nella propaganda, orale e scritta, di altri meno noti. (1) Ma, oggi come oggi, bisogna ben dirlo, essa ha assai scarso seguito nel partito socialista, malgrado !"affermazione di repubblicanesimo votata, assai frettolosamente, a dir vero, in uno scorcio di ~eduta, dal congresso di Roma. Quale la ragione di questo ('osi limitato sYiluppo della tendenza repubblicana nel partito socialista italiano 1 Le ragioni sono varie e di varia indole, ma principalissima a me par questa: la mancanza di un uomo di grande autoriU nel partito che abbia voluto porsi a capo di questa coerente e lottare con ogni sua possa per darle impulso e sostenerla vigorosamente contro le al tre che prescindono dalla cosidetta questione di forma. Perchè un certo movimento intellettuale, una data corrente d'idee diventi accessibile alle masse e giunga ad interessarle, ad appassionarle intorno a sè, occorre un uomo, capace di esercitare un certo fascino sulle folle, che questa corrente d'idee personifichi diventando come l'indice animato, l'esponente umano di essa. Le abitudini invalse di apatia, di torpore intellettuale impedisc0no ai più di affaticarsi nell'esame di una data concezione tem'ica, di sforzarsi per afferrarne tutta la portata, per intenderne il valore intrinseco, valutarne i. pregi (1) Reputo doveroso, adesso chP correggo le bozze. ricordare il lucido, vigoroso opuscolo di E. C. Longobardi su K L·indirizzo politico del. partito socialista » che. al momento in cui è stato scritto questo articolo non si era ancora pubblicato. Io e.so l'autore dedica un intero capitolo alla dimostrazione della assoluta necessità che il partif,o socialista si mantenga recisamente e dichiaratamente repubblicano. li Longobardi fa parte ora della nuova direzione dd partito socialista, in cui si può ben dire che egli rappresenti la « terza tendenza ». e i difetti e, ad esame compiuto, accettarla o respingerla. Torna, invece, assai più comodo alla generalità degli individui il modellarsi su questo o su quell'altro uomo cli valore e cli autorità indiscussi, l'adottare quell'indirizzo d'idee, quella tendenza che sarà stata prescelta da quello fra i vari modelli, per cui si hanno maggiori simpatie e di cui si risente una più diretta influenza., Ora, alla tendenza repubblicana nel partito socialista, fino a questo momento, è mancato questo uomo-indice, questo simbolo umano a cui potesse rivolgersi l'attenzione delle masse e su cui queste potessero modellarsi. E, per vero, fra coforo che più aperta e , recisa fanno sentire, nella loro opera intellettuale e pratica di uomini di parte, la nota repubblicana, il Rensi, temperamento, forse, più di studioso che di aisitatvre (e dico forse perchè, non avendo dell'egregio e ·valoroso pubblicista altra conoscenza che non sia quella dei suoi scritti, non mi è possibile emettere un giudizio assoluto sulle sue attitudini cli propagandista e <li organizzatore) non ha potuto, almeno finora, svolgere un'azione tale da f~r acquistare a sè e(\ alle proprie idee una grande popolarità nel partito; e il Labriola, che nelle qualità peculiari del suo ingegno e particolarmente nel calore e nella foga della sua eloquenza trascinante, avrebbe ottimi numeri per diventare il vessillifero di una delle correnti del suo partito, ha destato, per la vivacità della sua critica esercitata liberamente senza riguardi a persone, non poche ire e si è venuto creando non poche inimicizie; senza dire che Arturo Labriola non è ancora deputato, e ciò data l'ammirazione straordinaria per la medaglietta che, anche nei partiti estremi, si è venuta rapiclaménte svilupl?ando, costituisce per lui una notevole condizione d'inferiorità. In quanto al Barbato, a prescindere dal fatto che in lui la tendenza repubblicana non è così decisa come nei primi due, egli, che pur gode molta stima e considerazione nel paì·tito e fuori, ha sempre mostrato una invincibile ripugnanza a prendere posizioni molto in vista, confacendosi meglio il suo temperamento al modesto lavoro di propaganda che si compie nell'ombra, lontano dagli urti e dalle troppo vivaci contese intellettuali. Finora, dunque, l'uomo è mancato. Non che non ci fosse; c'era e riuniva in sè tutte le qualità necessarie per iniziare e guidare il movimento repubblica.no nel partito socialista. Parlo di Leonida Bissolati. Repubblicano nelle origini e nei prìmi anni della sua v!ta politica, egli era forse quello, fra gli uomini più in vista, pet· ingegno e per coltura, del socialismo italiano, che manteneva la fisionomia più recisamente anti-monarchica. Da lui fu lanciato nel periodo a,:.utodell'ostruzionismo quel grido di Abbasso it ... che parve atto di audacia inaudita e suscitò tante furibonde ire nella stampa della bi- , gotteria. monarchica. Si dirà che un grido non distrugge una istitu~ione e non rovescia un trono.
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