Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 17 - 15 settembre 1902

.,, RIVISTA POPOLARB DI POLITICA, LETTERE B SCIENZE SOCIAU 459 l'equilibrio e pone lo stato d'anima in corrispondenza armonica col nuovo stato di fàtto. Voglio dire che l'anima, la quale è la sintesi delle sensazioni derivate dalle circostanze esteriori, si distacca con· dolore dal passato che la creava e si rinnova sol quando ripetute sensazioni del nuovo mondo esteriore si siano sovrapposte alle antiche fino a cancellarle. Facciamoci un passo addietro nella vita del partito socialista: l'ieri spiega l'oggi. Il partito socialista a malapena era nato, che la furia reazionaria lo assalì con vigore selvaggio. I socialisti si congiunsero per la difesa obl,ligandosi a una disciplina austera come un cilicio e donando sè stessi all'ufficio della propaganda generale col fervore mistico dei cristiani primitivi. Per vivere, combatterono; e per trovare posto diedero di gomito ai vicini, sempre uniti e sempre lontani da tutti, per non ismarrire, nel contatto, qualche soldato dello scarso manipolo, e la purezza della fede già soverchiamente insidiata dalla reazione. Tale fu l'infanzia del partito socialista. Ma, vinta la reazione,· il socialismo si diffuse e prosperò: così, dopo un crudo inverno di nevi, la terra dona fiori e frutti. Il socialismo, cresciuto e rigoglioso, entrav,, nella vita; e vientrava con I~ balrlanza del giovane che abbandona il pedagogo ed esce dalla casa patema in mezzo alla via, all'aria aperta, tra la gente. Di (1ui comincia la virtù delle opere. Bisogna fare ; bisogna adattare alla vita, dagli aspetti molte pi ici, ciò che insegnarono i 1ibri ; le massi,ne devono trasferirsi nella pratica quotidiana. Il passaggio, per la novità, sorride alla fantasia; ma il principio della nuova fatica, come ogni cosa nuova, è faticoso e fa ricordare la vita trascorsa sui libri, il pedagogo alle reni, la cento volte maledetta ed ora rimpianta. Così nella vita degl'individui, e così nella vita dei partiti. Il partito socialista deve fare, non più soltanto protestare; deve sminuzzare i principii generali per darne una particella ad ogni f(ualsiasi fatto. La lotta di classe è un metodo; bisogna dunque applicare il metodo; bisogna uniformarvi l'opera nostra. La proprietà colletti va è una dottrina, è un sistema; a quella occorre riferire gli atti della vita, qualunque sieno, uno sciopero come u11 disegno di legge, un'associazione cooperntiva come l'amministrazione di un comune. Metodo e dottrina prima si dicevano. si predicavano; ora si fa,nno. E perchè prima si dicevano soltanto, perchè erano l'espressione puramente verbale di un convincimento, venivano ripetuti, nelle loro formule, con l'insistenza ch'e necessaria nel periodo della predirazi0ne, quando si cercano proseliti, quando i più' diffidano e il governo insidia; mentre rir,orrono al labbro meno sovente, allorchè divenuti n_umero:,inulla temiamo dallo scherno degli avver;;ari e dagli assalti del potere, e le formule non corrnno più il rischio di svanire perchè principiano a concretarsi nei fatti. L'idea è nuda e vuol essere rivestita Ji molte parole; ma il ratto vive autonomo e non ha bisogno Ji avvocati. E questa è l'ora dei fatti, di fatti socialisti. Il socialismo è in p0tenza in tutte le ma nifestazioni della vita operaia, le quali in breve volger di tempo sono state abbondantissime. Gli scioperi, fin troppo numerosi, e le associazioni di resistenza han recato le prime modificazioni ai rapporti di proprietà. Piccola cosa, è vero, per l'interesse materiale immediato del lavoratore; ma di un'importanza incalcolabile, se si pone mente al principio nuovo che s'è innestato sopra il vecchio tronco proprietario, al nuovo diritto che si va costituendo e ch'è il diritto della grande maggioranza umana fin qui indifesa e spogliata. Ecco il nuovo stato di fatto. Ma parecchi socialisti, che s'erano assuefatti bene a dire proprietà colletti va e lotta di classe, ora che si fa l'una e l'altra, giorno per giorno, lentamente ma sicuramente, si raccapezzano male e credono averle smarrite; cercano l'asino e gli stanno a cavallo. L'anima è conservatrice; e si adagia nelle forme del passato. · La famosa tendenza rivoluzionaria (ironia delle parole!} è codina. Tale è apparsa al congresso d'Imola. Per essa, infatti, votarono in ispecial modo i rappresentanti delle regioni meno socialiste, di quei paesi che, al socialismo essendo · venuti da poco, stanno percorrendo tutta.via la prima strada, o che, per molte e varie ragioni non sanno ancora sbrigare il lavoro che più si conviene agli adulti. Le regioni da più lungo tempo socialiste si mostrarono contrarie; e, fatto notevol"', furono avversi, brutalmente avversi, i socialisti che più contribuiscono all'opera vasta e sapiente delle leghe contadine. Il proletai:iato che si muove alla conquista del pane quotidiano ha tratto dall'esperienza l'insegnamento che nessuna conquista si effettua in un anno o in un lustro, ma in un tempo assai lungo, ma anche :mbito, un poco ogni giorno, faticosamente. Il contrasto tra le due tendenze è, caso mai, contrasto di atteggiamenti psicologici, tra chi vede il socialismo con la fantasia e chi lo misura e lo calcola sui fatti. Ne può parlarsi di vere tendenze, perchè la questione si dibatte tra chi è socialista e chi non lo è compiutamente. L'unico argomento dei rivoluzionari è questo, allo stringer dei conti: con la sola propaganda dei principii generali si . formano più rapidamente le coscienze socialiste. Si formano delle illusioni, diciamo noi; la coscienza c'è ed è sicura, quando, l'idea, manifestata dalla parola, ha la sua riprova nei fatti, sopratutto n e fatti della propria vita. 11 movimento di ri for m dà questa speciale esperienza ai lavoratori. La tendenza rivoluzionaria è la concezione catastrofica della propaganda; i suoi ammiratori credono che un'anima ignara, ghermita abilmente da un predicatore, si possa voltare sottosopra come una frittata. E' metafisica socialista. Perciò al congresso d'Imola furono sconfitti non i rivoluzionari, bensì coloro che non hanno ancora una perfetta coscienza socialista. Il più ha vinto il meno. G ARZIA CASSO LA,

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