Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 16 - 31 agosto 1902

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 441 o,.ni ,·olla che pen&a, per 1-iuscirvi, di modificare la cos'1tuzione stessa della società presente, esso è ri voluzìonarìo. Ho io bisvgno _dì di1·vi. che a _mio modo di v~dere, tra questi _due g1:upp1, gh ult1,m1_soli sono ,.dei_ v~r_i rl\:oluziona1·1? Ho 10 bisogno d insistere sull 111vmc1b1lechsgusto che provoca una mi5chia limitata ad una competizione fe1·oce di egoi5mi, orril:!.ile e ripug_n~nte, malgrado le sue apparenze, e sulla C?m~lcta 111d;flerenza. con la quale noi assisteremmo al r1mp1azzo, nella d1rc1.1one degli affari del personale di un partito con un altro personale cl\e continuerebbe le stesse tradizioni e perpetrerebbe le stesse ingiustizie f Ciò è talmente evidente che vi sono dei rivol!;lzionari - e dei migliori - che hanno proposto dì disertare la uallaglia politica e dì abbandonai-la sdegnosamente a1 vuoti ciarlatani etl agli ambiziosi politicanti. Io capisco p_erfet\amente infine le basi di una tale tosi, ma la conclusione m1 pare cccess:va. Per quanto derisori, pe1· <JUa11toinsigniS~anti sieno i risu\L~ti positivi di ,,uesta enorme ag1Laz10ne che è la politica, non sono pe1·ò nulli. E '\uando si L1·alla ·di riformare la società, di migliorare a vita degli altri, biso"'na sempre avere il corag$io di uno sforzo considerevole anche per un magro 1·isuttato. Del resto, in questo lumu!Luoso conllitto di pa1·ole che sembrano vaue, tulle non sono inutili. Se ne dicono dei miliardi in appa1·enza sterili ·che il vento po1-ta via, ma spesso n~ basta ~~a pe1· SYeglia1·c una c<;>sci_rnza'.!,e ore di agitazione poht1ea sono delle occas10111 part1cola1·- mente propizie per mette1·e in circolazione del!e idee nuove, e anche se esse si presentano ma:c, vestile con delle pa1·ole prostituite, non é sicuro che nessuno le adotle!'à. Percliè le pa1·ole, le parole di cui la politica fa un cos·, ingannevole uso, restan.:, sempre, mal- "'rado le stesse intenzioni di chi le pronunzia. 0 li 1·ivoluzio11arismo verbale non è dunque del Lullo da sprezzarsi. Nell'insieme dell'eYoluzione e$so ha la sua parte e la _sua 1'!1issione: Ma_ semb_ra in~ufficie,}te. per e-: saltare i g•ovamh e11tus_1asm1.Essi vogho~o d1 p~u; essi vo<>liono - e tanto rag,onevolmente - ab1tuars1 111 questt dominio, come in tulli gli altri, a una visione realistica delle cose. a nùn contentarsi delle pa1·ole, a cercare la verità nei fatti. Essi vogliono andare più lontano e più p1·ofondamenle; ma ove troveranno essi la rivolu·Gione se essa è appena nella lotta politica? Non vi sono altri scopi pei loro sforzi e pei lol'o buoni voleri~ . Avete voi veduto il ma,·e ~ Senza dubbio vi è accaduto di giungere sulla spiaggia e di ave1·e tutte ad un tratto, secondo il bel verso di I. M. deHe1·edia L'ior1,sse dc l'cspacc et du vcnt intrepide. Loatano, all'infinito, fino a\1'01·izzonte pallido che si confonde col cielo, l'immensità dell' acqu~, le onde che si muovono e danzqno, e si baciano con un po' di schiuma sulla loro cima o finiscono in un merletto lungo la spiaggia: del movimento, del colore. del rumore; è tutta u11a agitazione graziosa e formidabile. Talora, al disopra delle onde. apparis,;ono dei rifiuti del mare, dei pezzi di legno sui quali l'occhio distratto si posa. Essi vanno, vengono, hanno l'aria molto affaccendata, si avvicinano o si allontanano, secondo le correnti. L'onda li segue, li cuopre di schiuma ed essi si credono senza dubbio di essere i capi delle onde. Ma se, provandosi a comprendere più intimamente il fenomeno al quale assiste, l' osserYatore cerca comprendere meglio, più pie!1amente e più pr<?fon_damente, !1011 tarderà a pensare che tulla questa ag1taz1one formidabile e graziosa, questo colore, questo rumore e questo movimento - e la coincidenza di questi 1·ifiuti del mare che credono condurre le onde - tullo ciò non é che superficiale, e insomma mollo secqndario, in paragone della massa colossale delle acque. E l'Oceano, nelle profoudità del quale si elabora un11 vita complessa e infinita, che solleva e determina l'onda, e questa non è che il suo sorriso al sole. È lo stesso se noi esaminiamo l'attività sociale. Noi vi riconosceremo anzitutto il movimento, il colore e il rumore e anche la schiuma delle agitazioni politiche, ma rifl~ttendo noi vedremo che questi aspetti della su:- perfi<:ie sono. determina_Li da dei ~attori me~o. arparent1, ma altrimenti complessi e potenti: le cond1z10111economiche. Il conflitto degli interessi materiali, la spinta degli i11dividui e dei gruppi verso un maggiore benessere, la' produzione e la ripartizione delle riccheLze, ecco o,•e no_i lrove1·e1110 la spiegazione della storia. ecco ove, più eflicacemente che nel baccauo politico, bisogna cercare d' i_ntravcdere e di prevedere il domani. E necessario che l'attenzione opel'8ia sia specialmente chiamata su questa concezione delle cose. Cio è indispensabil~ r~1·c!1é possa realizzarsi il salutare appello alla loro 1111z1al1vacostante: l' emancipar,1one dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi. E perciò che mi è accaduto spesso di dire agli uditori di proletari che rn' ascoltavano nelle regioni indu5triali :« Non vi lasciale trascinare d111la' gitazione politica. Non attendei.e da essa una salute, che i soli vosll'i sforzi vi daranno. P,·eoceupalevi sopraltulto del movimenlo economico. Mi fu molto grato il sapere che voi siete degli elettori socialisti, ma avrei piacere di più, e mollo, che voi faceste parte del vostro sindacato, della vostra società di M. S., della vostr11 cooperativa. » li Partito Operaio Belga no11 s'è orga11izz11to in partito politico che proclamando anzitutto .eh' esso intendeva essere e restare un partito di classe. E sul terreno eco110111icoche ha cercato agg"uppare tutti quelli 11i quali l'organizzazione capitalistica attuale obbliga ahl,andouare una pal'le del prodotto del loro lavol'O ai detentori degli strumenti di que3to lavoro. I migliori propagandisti hanno cercato di svegliare nella massa la feconda _eo~cienza di ~lasse, _di rag~ruppare_ gli operai, di farh r1flellere sui loro mteress1 comuni, d1 orgamz· zarli per la difesa di questi. La nostra divisa nazionale ern I' UnioM fa la .for.1a; le t1·adizioni e gli istinti della nostra ,·azza ci spingevauo ve1·so l'associazione; e dall"altra p81'te del Reno, uno dei più grandi teorici del soci~lis'.no a"eva gettato qu~- sto grido risuonante: Pl'o[etari eh tutto il mondo wuteoi / Le leghe, i gruppi, le unioni, le società si sono moltiplicate; e i risultati sono me1·avigliosi. . Le condizioni economiche sono cosi realmente do1111nanti che fatalmente ogni associHzioue di 9perai è della rivoluzione in pratica. È lo spirito di classe sentito_, l' iniquità presente supposta. Ciò, ~er~amentc, 11011ha n_1e11Lc di assoluto, e io non dò certo I smdacat~ del Belgio, la mutualità o le cooperative come la soluz1011e della questione sociale. Gli a!?grlippa-nenti devono_ varia,·e all'i1_1_- firii10 secondo l'ambiente, secondo le c11·costanze. C10 che ò eccellente qui, può essere medi•>cre l_à, e an~he funesto altrove. Questione di adattamento a1 co3tum1 e alt' ambiente. Ma io saluto gli operai ~conomici, del Pa_r• tito Operaio Belga come la dimostra1.1one che I opera10 può da og~i lavorare al suo miglioramento senza che l'ostile organizzazione capitalistica gl'irnped1sca d1 affrettare la sua completa emancipazione. . In questo campo sopratt~tt?, occorrerù molto cor~gg10 e molta perseveranza. I pnm1 passi saranno peno31 e le perdite frequenti. Ma che importa s~ l' ?pera. ?Scura e silenziosa non ral!'giunge i grandi elfoll1 ~cc~1.1c1q,u_ando poi nelle case del!' operaio pe~elra: un P?. p1u d1 benessere e col benessere un po più d1 d1gm1a t . . L; rivoluzione pratica, eccola in parte: ---: I s111dacat1 operai che difendono il salario, le ~ondiziom del lavoro, la su~sistenza p1•ecaria della fam1gh~ ?pera1a_ contro la cupidità padronale o le speculaz10111 mdu_st1·iah; - la mutualità, obbli<>ante a un po' più di previdenza, _m11111fcstaiione effettiva di affezzione per la donna e 1 fauciulli e che interverrà nei tristi giorni per atlenuare la mal11 1 1.tia e la disgrazìa·sul lavoro, per sc_ongiurar~ 11a1$elli terribili: aiuto il cui valore morale é d1 110n d1penctere da alcuna carità d'essere una libera assistenz'l promessa tra e<>uali; - I~ cooperativa, che, se il sindacato_ 11011 ha p.;='tulo aumentare il salario, tenterà almeno dt aumentarne l'effetto utile scambiandolo con delle de1'l'ate più abbondanti e di mi~liore qu~lit_à. . . La varietà estrema d1 queste 1sl1Luz10111l,e loro. '?0111• binazioni ingegnose, le loro_ conseguen~e tang1b1h, le rondizioni della _loro prosperità e la loro_ )mpo_rtanza nel- !' evoluzione sociale e soc1ahsta, tutto c10 eh esse possono aver avuto del passalo, e tutto ciò che_ esse po~- sono avere dell'avvenire•, saranno oggetto d1 ~no st~d10 molto interessante, P., se potesse avere per effello d1 suscitare degli imitatori, molto utile. . . . Ma gli studenti che hanno v_oluto 111v1tari:11.1alla !_oro tribuna mi saranno forse grati se 110111111. hm1tero a delle indicazioni destina•e sop!'attutto a degli operai, e se tenterò di cerca1·e con essi - e per essi - se non ne troveremo in altr: domini, di proseguire questa rivoluzione praLica a cui ci, siamo votati.

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