482 RIVISTA POPOL.4RE Dl POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI invece dell'ammirazione degli uni e dello sgomento degli altri, ha destato il sorriso di tutti. In lui tutto appare calcolato, :::t.udiato, rnluto. Le :::te:::se mànife,;tazioni esteriori di semplicitù, di gusti e rli abitudini democratiche, di cui egli si compiace ·nella pmtica quotidiana della vita, hanno qu:.1che cosa di sovrapposto, di appiccicato a fatica. Si direbbe che egli sia un rivoluzionario per forza. E si capi,:ce. Deciqo ad affermare potentemente, e a qualun<tue costo, la propria personalità nel part.ito, egli ha inteso come ciò no·n sarebbe stato possibile se non a patto di contrapporsi risolutamente al Turati. E poichè questi aveva ;iccentuaio il carnttere riformista e legalitario della sua tendenza; Ferri ha dovuto assumere l'abito rivoluzionario per necessitù di lotta. ~Ia., come era naturale, la sua natura intima ha reagito A 1·eag-isce continuamente, dando cosi origine a tutte quelle restrizioni e attenuazioni, da cui na,:ce un rivoluzionarismo amorfo ed anemico. Malgrado ciò Enrico Ferri è oggi il capo riconosciuto della co1Tente 1·ivoi uzionaria del partito socialista italiano. Peggio per chi, avendo, per esserlo, 4ualitù. positive ben magg'io1•i rlelle sue, non Ila avuto la visione chiara delle cose o non ha ~aputo cogliere il momento propizio. Le ma,:se, si sa. di qualunr1ue specie siano, non hanno soverchie attitudini ali' indagine critica. Enrico l•'erd Ì' un bel nome e una bella attivitù. Per esercitare il fascino sulle folle ce n'è anche più ùel bisogno. Così, senza guardar troppo l1el .-;ottile, la tendenza rivoluzionaria è diventata tendenza Ferri, in contrapposizione della tendenza '!'urati. L'una e l'altra, per chi bene ossèrvi, hanno, sebbene co11 diversa manifestazione formale, un carattere comune: il disprezzo e la noncuranza del movimento e del partito repubblicano. Contrn di esse, almeno per questo rispetto, v' f' nel partito socialista italiano una terza tendenza che, per edsere poco sviluppata, non "' forse l'acile scorgere, ma che pu.-e Asiste: una tendenza sinceramente, apertamente repubblicana.· CARLO Russo. LA LOTTA RELIGIOSA JN FRANCIA Er,r,ovi scritta, secondo i I vo,:tro desiderio. la mia opinione su quella che la stampa chiama lotta religiosa in Francia. Vi troverete il vecchio uomo col vecchio bagag! io, e troverete forse che il maggior peccato dell'articolo è la brcvihl, rispetto all'ampiezza dell'argomento. C'è veramente una lotta religiosa in Francia? Lo Stato che la promosse aveva per sè 4uel la suprema ragione che è 1a salus reipublicap ? Le altre questioni sono incidentali o ne derivano. Le lotte religiose, dopo la l'if'orma, fur·on<' eombattute, Ad ebbero un significato p1·opl'Ìo, quandn I' i~uropa parrn come divi$a in due ernisl'cri, in due gr,indi coalizioni. da una parte i LM<'sicattolici, dall'altra i paesi 1,rotestanti. Furono pl'01a- "'Onisti due lottatori non da scena, (i usta vo .\.dol fo b e Wallenstein. Uaduti l'uno in campo. l'altro pe1· tradimento, la lotta ru r,omposb sotto una. data solenne per la coscienza umana - lG48 pa('e di Vestfalia. contro cui ar1·ivarono ròche le proteste d' Innocenzo X. Dalla pace di Vestl'alia sino alla reggenza ùrl Duca d' Drleans si ebbero alcuni pallidi riflessi di quella epopea; ma oggi ripetere di que' tempi qualche episodio galante, qualche eleganza e4uivoca, un comizio, un tumulto. una invettiva, un rosario, non ,·uol dire rifare quella lotta, quella fede, flue' ca.pitani che riassumevano idee, c·oscienze, tempi. Mancando la materia della contenzione, mancano i protagonisti, e resta la folla, ubediente al!' abitudine. che è inerzia, piutlo,;to che alla fede, la quale è milizia. Hen possiamo ammirare, in "gni movenza, la vivacihl francese, sin nelle suore, ma tanto t\ ai dì nostri in F1·ancia una lotta religiosa quau1o l'u in Italia una settima crociata, che promoveva, sin d'allora, il sorriso del vecchio Uosimo e incita.va il Valla a promuovere una crociata a rovescio. Tanti secoli di p1·ogresso intellettuale dalla rinascita alla grande rivoluzione, e tanto progresso µolitico e giuridico dalla rivoluzione a noi, hanno• mutato alla lotta contenuto e sembianza; e quel le che oggi possono sembrare lotte religiose sono, in fondo, lotte politiche eù economic:he. secondo si combattono tra Sl1.to e Stato, tra governo e cittadini, tra classe e classe. In Francia la lotta A mista: il pretesto è religioso, il fondo è politico fl sociale. Pereiò vedete là da una pal'te tutti i discendenti di De Mais tre, tutti i man il'atturieri ti i 1·estaurazioni, i detentot·, delle reliquie tlella santi alleanza (santa. appunto perchè fu la più atea delle alleanze) e ùall' alt1·a vedete insi•Jtne repubblicani e socialisti, solleciti di avviare sempre più la l'epul.Jblica verso la sua naturale evoluzione. Vediamola. *** Questa repubblica francese non nacque direttamente nè da una evoluzione nè da una rivoluzione; nacque da una devoluzione ai confini; nacque cioè ibrida. Ma, cnt1·ata una volta nella serie, cercò negli effetti, come talvolta avviene nella Rtoria, Ltuella evoluzione che le era mancata ~elle oriO'ini e con misura insolita nella prudenza frano ' cese, ri.prese di lena tra le grandi potenze l[Uel posto che lo impero le aveva <lato a Parigi e tolto a Séllan. Così - l'Europa non osava prevederlo - ha valicato con onore il trentennio, suµeranùo tre reazioni vericolose: il boulangismo, l' antiùreyfusi-
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