Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 16 - 31 agosto 1902

RIViS'tA P0P0LARÈ bi Pol!TfèA, tEffÈRÈ È SCIÈNZE SòCiÀtl « Io soho rivoluzionario -. dichiara l' on. Ferri - perchè dò la mia opera soprattutto alla propaganda del (ìne ultimo e del programma massimo del socialismo, e non mi stanco di ripetere e spiegare e volgarizzare fino alla noia: propr(età collettiva e lotta di classe - proprietà collettiva e lotta di classe. • Benissimo. Ma l' on Ferri, il quale tra il « passero in tasca >) del miglioramento delle classi lavoratrici e i.I «tordo in frasca • della propriet.iL sociale dei mezzi di produzione e di scambio, si dichiara naturalmente per quest'ultimo, dimentica che fu proprio lui a dichiarare, in un discorso tenuto alla Camera, che il (lne ultimo del socialismo non ~i potrà raggiungere se non « fra qualcl,e secolo ». O allora? Non è l' on l!.,erri, per lo meno, un rivoluzionario ... dell'avvenire? Se così non fosse, egli terrebbe conto nella sua propaganda anche di qualche altro mutamento, possibile ad effettuarsi un pochino più presto, che è pure non solo vivamente desiderato, ma dichiarato indispensabile, appunto per la realizzazione del fìne ultimo, da altri socialisti non meno 1•ivol1tzionri,ri di lui, cito ad esempio il Rensi e Arturo Labi'iola, mentre egli si compiace di ostentare, in tutta la sua azione di pl'opagandista, il µiù olimpico disprezzo verso coloro i. quali, proprio a rendere possibile e arl accelerare questo mutmnento, hanno consacrato e consacrano le loro l'orze intellettuali e la loro attività. Cosi anche in questo opuscolo sul« metodo rivoluzionario» !'on. . Ferri si è sfor:1.ato (li cacciare quà e lil, tanto per non perdere una lodevole altitudine, le solite scivite volgaritù, a base di inclividualismo, di bOl'- yltesismo ecc, contro i repubblicani. Pos,;ibile chn fotto il suo ingegno non basti a trovare almeno, poichè è as3olutamente indispensabile c0mbattcre questi aborriti repubblicani, qualche cosa che non sia la stupida, pappagallesca ripetizione clei più meschini ed abusati fra g-1 i argomenti rla cui è costituito il repertorio del più modesto ed ine- ~perto p1·opagandi:-ta da !'razione rurale? Ancora una constatazione. L'on. 1!.,erricombatte aJ oltranza il « confusionismo popolarista ». ])io ~ia lodato. No;i riuscendo a raccapezzarsi troppo bene in quel suo benedetto ,netodo così complicato, si potrebbe pensare che, nella pratica, il rivoluzionarismo ferriano consista almeno in f)uesto, nella intransigenza della tattica elettorale. Non sarebbe gran che, ma, via, sarebbe sempre qualche cosa. Invece no. Anche questo, ahimè, sfuma, 4uando si vede che l' on. Ferri, dopo esser partito in guerra contro il po])Olarismo a Milano, a Cremona e altrove, a Roma lascia includere il suo nome in una lista di candidati, compilata coi più larghi criteri po])olaristi. Si dirà: per disciplina di partito. Capisco benissimo, ma nessuno vorrà sostenere che, se l' on. Ferri avesse fatto intendere a suoi compagni la stranezza della condizione in cui, prnclamandolo candidato, venivano a metterlo, clopo che egli aveva così spesso accusato di fiacchezza, per esempio, i consiglieri socialisti milanesi, attribuendo le cause di questa fiacchezza appunto al popolarismo, nessuno vorrà sostenere, dico, che questi compagni, che non abbiamo nessun motivo di i1on ritenere persone ragionevoli, avrebbero insistito nel pretendere da lui una così aperta e stridente contraddizione fra la teoria e l'azione pratica. Si potrà anche aggiungere che, se l' on. Ferri fosse stato eletto, la contraddizione, nella sostanza, sarebbe venuta rneno, perchè egli avrebbe svolto nel consiglio comunale di Roma un'azione rigorosamente informata al suo speciale metodo ri volu-- zionario,. diretta, quindi, ai fini esclusivi del suo partito, senza curarsi affatto di qnelle migliaia di elettori democratici e repubblicani, individualisti, borghesi, affamatori e sfruttatori di contadini e di operai, come eg!i leggiadramente li dipinge, che pure gli hanno dato la maggior parte dei voti, e magari trovando modo _di vituperarli regolarmente ad ogni tornata consiliare. Ma a ciò è facile rispondere, elle un simile atteggiamento sarebbe forse stato perfettamente conforme ai. dettami del positivismo e dell'avvenirismo rivoluzion,lrio dell' on. Ferri, ma non certo a quelli della leal tù e del la correttezza poi itica, Ora, considerato questo ammasso di incongruenze, di contraddizioni, di squilibrii fra le premesse e le conseguenze, fra le teorie e le azioni, è lecito domandarsi: Ma dunque la tendenza rivoluzionaria (nQl senso che questa parola ha sempre avuto e continuerà ad aTere malgrado le innovazioni flloJogiche e lessicologiche dell' on. Ferri) è proprio incompatibile con le necessità pratiche di un'azione logica e costante di'r:etta a mutare, nel ['iù breve tempo possibile, l'ordinamento economico della socieU, eliminando lo sfruttamento capitalistico i Ah, no; una incompatibilità vi è di sicuro, ma bisogna cercarla fra la tendenza rivoluzionaria, che, tanto pel' intentlersi, chiamerò auten· tica e..... l' on. Ferri. Perchè al Ferri,.il quale da un po' di tempo in quà ama fare le più ampie e freque·nti professioui di ri voi uzionarismo.... alla sua maniera, manca del rivoluzionario proprio il temperamento; quel temperamento che è fatto di ent.usiasmo, di fede, di spit·ito di sacrificio e anche un po' di eccitabilitù nervosa. Gli uomini soverchiamente equilibrati, rifiessi vi, calcolatori, dall'organismo regolato come un cronometro perfetto, sono, per loro natura, pacifici e conservatori. Anche quando, per una delle tante anomalie della vita e dello spirito umano, professano opinioni avanzate, l'idea che un bel giorno si possa uscire dal campo della predicazione astratta e dottrinale per entrare in quello dell' azione pratica, con tutte le sue conseguenze e i suoi pericoli, li turba non poco. Ora prendete in esame tutta l'azione politica del Ferri in Parlamento e fuori. · Per quanto cerchiate, non troverete mai uno scatto, un impeto, una mossa, fosse anche;, so(o una frase, da cui prorompa l'anima del ribelle. Quando ha voi.uto tentare qualche cosa di simile, t

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