,, RIVISTA POPOLAllE bi POLI't!CA, LEffÉRÈ E SCIENZE SOCIALI 371 ralisti, degli economisti e dei politici, e formò oggetto di ricerche accurate e di studi diligenti; ma questi furono tutti superati da un libro di un nordamericano, Adua Ferrin ,veber, che venne pubhlicato nella collezione pregevolissima di. Studies in ltistory, economics and public law del la Facoltà di ;:cienze politiche del la Columbia Uni1;ersily (New-York) diretta dal Seligman. Non è possibile dire tutto il bene che si vorreb be e potrebbe dire di quest'opera davvero magistrale ed esauriente, che si occupa dell'Ing1·anclim.ento delle città nel secolo XIX (1). Tutto ciò che si potrebbe fare di meglio sarebbe il riassumerla largamente. Ciò che non è possibile nella Ri'visla popolare per la solita tirannia dello spazio. Il meglio che si può fare è di dare una pallida idea del libro facendo conoscere al lettore clte l' Adua Ferrin Weber tratta largamente, con grande copia di cifre e con vigore di argomenti, tutto ciò che si riferisce allo sviluppo delle grandi città, e di tutti i fenomeni demografici e sociali, che nelle medesime si svolgono paragonati opportunamente Da questo confronto risulta che l'incremento fu massimo in alcune città degli Stati Uniti e relativamente piccolo in Italia, dove sono notevoli due fatti: la differenza nello sviluppo tra Napoli e Milano e il regresso di Venezia. Il lato più interessante di questo magnifico stu- <lio, che non h:1 riscontro in al~ri analoghi in Italia, è quello sulle conseg·uenze clell'Urbanismo. E esso un bene o un male? Si deve sperare nella sua climinuizione o dobbiamo augurarci, nell'interesse del progresso dell'umanità. che esso continui? L' Adua Ferrin vVeber, dopo un esame diligentissimo cli tutti i fenomeni, che generano l'urbanismo o ne sono l'effetto, dimosfra le esagerazioni di Hansen, rii Ammon, ed un poco anche di Booth sull'azione distrutti,ra delle energie umane ch'essi attribuiscono alla città, e infonde nel lettore la convinzione che l'urbetnismo è un fatto complessissimo che ha i suoi aspetti buoni coi relativi rovesci della medaglia. Il suo pensiero intimo si può riassumere nelle seguenti parole cl i Giorgio a quelli analoghi delle campagne (matrimoni; nascite; morti; migrazioni; suicidi; delitti; istruzione ; composizione della popolazione secondo la età, sesso, professioni, luogo di nascita; concorrenza del lavoro; distribuzione della ricchezza ecc.) La Triplice e la Francia Tucker, che egli mette come epigrafe del libr0: « La proporzione tra la popolazione rurale e la popolazione urbana di un paese è un fatto importante nella sua economia 'interna e i:ella sua condizione. Essa determina, in maggior parte, la sua capacità ·pet· le manifatture, l'estensione dei suoi commerci e l'ammontare della sua ricchezza. L'accresciUn parallelo tra la popolazione degli Stati Uniti nel 1790 e dell'Australia nel 1891 dà la misura del fenomeno del1' incremento delle grandi città, che costituisce il cosidetto urmento delle città ordinaria- ~,,-- - ment.e indica i.I progresso dell'intelligenza e delle arti, mibanismo, nell'ultimo secolo. La Triplice non va avanti ... (Il francese allira verNel 1790 nec,Ji Stati Uniti so lui J"llalia e lascia l' nuslriaco a sbrogliarsela col sura la somma di godimento sociale, ed implica sempre ecce:c;siva attività mentale che con una popolazione di 3, 9 2 9 , 214 soldataccio tedesco). ab. le città sopra 10,000 ab. ne comprendevano 123,551 cioè il 3,14 010 del totale. Nel 1891 in Australia con una popolazione di 3,809,895 le città con più di 10,000 ab., con tenevano 1,264,283 ab. cioè il 33,20 010 del totale. Il confronto tra la popolazione di alcune cittù nel 1800 e nel 1890 l'iesce molto istrnttivo. 1800 1890 Londra ab. 958.800 4,211,700 New-York 62,900 2,740,600 Parigi 546,900 2,448,000 Berlino 173,400 1,577,800 Vienna 232,000 1,341,900 Chicago (1850) 30,000 1,099,900 Filadel fia 81,000 1,047,000 Pietroburgo 270,0C0 1,003,300 Napoli 400,000 463,200 Milano 134,500 321,800 Roma 153,000 300,500 Venezia 150,000 132,800 (1ci The growth ~ citi'.es in the ninetcenth by the MacmilJan ompany. New- ork. L. 17,50. ( Ulh di Berlino) qualche volta è sana ed utile, talaltra morbos,1 e perniciosa. Se queste agglomerazioni di uomini talora diminuiscono alcuni elementi del comfort della vita, qualche altra volta ne aumentano degli altri; se esse sono meno favorevoli delle campagne alla salute, esse stesse, però, provvedono méglio alla migliore cl ifesa dalle malattie ed alle cure più opportune. Per cause politiche e morali esse sono poco favorevoli al la moltiplicazione della specie. Agli occhi del moralista le città offrono un vasto campo e alla virtù e al •:izio; e sono inclini alle innovazioni sia nel bene che nel male. » « L'amore alla libertà civile è forse più forte e più costante nelle campagne che nelle città; e se alla libertà si guarda nelle città con una oculata vigilam:a, egli è vero altresì che nelle medesime la legge, l'ordine, la sicurezza vi sono più esposti a pericoli per la maggiore facilità colla 4uale l'intrigo e l'ambizione possono agire sull'ignoranza e sul bisogno. Ma quali elle possano essere i beni e i mali delle città popolose, esse sono il risul-
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