Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 14 - 31 luglio 1902

1UVJS1'A.POPOLA.RE bi POLITICA., LETTERE É SCIENZÉ SOCIA.U 383 coi dati subiettivi sentimentali di una tendenza pratica, rna ha applicato il metodo di osservazione o positivo al divenire, cercando di indurre dall'esame dei fatti attuali le tenrlenzialita sloriche. Forse la disputa fra il Bernstein e il Rappoport non sarebbe sorta se nella distinzione,che il primo ha fatto fra le tendenze pratiche o ideali (in cui pone l'ess,rnza del socialismo) e le teorie scientifiche avesse usato maggior precisione e portato magiior profondita di indagine. È verissimo che non si può confondere la ricerca scientifica con la funzione ideale nella sfera dell'attivitrt intellettuale e morale dell'uomo. La scienza ha per obietto il vero, la pratica ha per obietto il bene. L'uomo spiega la sua attività psichica in due sensi, mediante la cognizione e mediante l'emozione. Il Rappoport dice bene che un fenomeno •non si confonde con un'espressione teoretica che lo raccoglie, ma nemmeno coi fatti d'ordine sentimentale sensorio, che puo suscitare. Jn questa osservazione ci era l'embrione di una grande verita, che rimane però accennata appena, e strozzata a mezzo, nello studio del chiaro sc1·ittore. La genesi degli ideali si deve a questo processo della evoluzione senlimentale, più o meno pedissequa alla costruzione intellettuale. L'ideale non é il disegno ulopistico o la previsione positiva di ci0 che potrà essere, ma é invece l'espressione di un sentimento tutto soggettivo di giustizia, per cui si rileva e si odia il male delle cose presenti e si anela ad un mutamento in meglio. L'essenza dell'ideale non é in questo o in quel disegno pratico di una società futura, disegno che è la forma estrinseca dell'ideale; ma é nella intrinseca virtù del sentimento valutatore, che si pone al di sopra dei fatti, non negandone la realta, ma apprezzançloli mord.lmente e giuridicamente. Il socialismo come tutte le idealita é un nuovo atteggiamento del senso morale e giu!'idico, una nuova esigenza tutta senti men tale, che, di fronte a certi fatti reali suscita delle ripugnanze e stimola alla ricerca di nuove forme, che meglio rispondano alle condizioni del sentimento medesimo. L'ufficio dell'ideale è questo; e non si può confondere coll'ufficio della scienza, la quale, come bene avverte il Bernstein, vuoi che abbia per oggetto il fenomeno naturale, vuoi che abbia per oggetto il fenomeno sociale, deve consistere sempre nella osservazione e constatazione spassionata del fatto e nella classificazione, ossia nella ricerca dei rapporti e delle condizioni di causalita. È giusto anche quanto si dice sulla differenza dei fenomeni naturali dai fenomeni morali e sociali. Ma queste diversità portano alla necessita di un atleggiamen to differente dell'osservazione, non portano ad una essenziale diversita di metodo. La scienza a qualunque ordine di fatti si rivolga, ha per fine la cognizione del vero obiettivo, è un •ordinamento intellettuale della realtà. Ciò che é é. È indifferente all'intelletto, nella ricerca della realta, quanto si agita nel sentimento; come è importante la considerazione della realta a far tacere la ripugnanza che essa suscita e a trasformarla in aggradevolezza. È per questo che si distinse sempre il bene dal vero, il falto dal diritto. Bernstein, Rappoport ed altri, pur criticando il marxismo, non l'hanno superato nella sua parte più essenziale; e non hanno p01·tato la critica alla base. Il materialismo storico non é erroneo solo perchè unilaterale ed esageratore del fenomeno economico, ma perchè timoroso, d'ogni idealismo, tenta sbandire la forza del semi men lo dal novero dei fenonomeni umani, e riduce l'idealità ossia la tendenza sentimentale, il senso morale e giuridico valutatore di fatti, 'llla funzione psicologica intellettuale della ricerca obiettiva di un aspetto del vero. Marx, che è veramente l'inventore della ricerca positiva del divenire, crede che in questa funzione si esaurisca tutta la potenza trasrormatrice della volontà umana, e che nel conoscere ciò che sarà, come consegue1na o effetto necessa1·io di ciò che é, stia tutta la coscienza del giusto e dell'ingiusto. Prevedere e valutare moralmente secondo lui sono sinonimi: Questa maniera di pensare va combattuta, come erronea, eù anzi indegna del periodo attuale postcritico. Occorre poi diligentemente rilevare la differenza delle due funzioni; della funzione intellettuale (ragione ·speculativa) che intende al vero e della funzione senti mentale (ragione pratica) che in tende al bene Ed occorre distinguere nella ricerca obiettiva il metodo fisico, proprio delle scienze naturali e il metodo positivo fisico psichico, proprio delle scienze mo1·ali e sociali. La diversità degli organi di osservazione (giova ripeterlo) non varia il carattere della scienza, che rimane sempre una ricerca obietliva dei fatti e delle loro leggi. Va distinta poi la ricerca cli ciò che è dalla ricerca del divenire o delle tendenziali là storiche. Tutto ciò appartiene alla scienza. Quanto alla ragione pratica, le sue idealità, i suoi sentimenti si svolgono evolulivamente, perdendosi le loro origini empiriche nella preistoria umana e come l'istinto non hanno nulla di miracoloso. Essi costituiscono una realtà psichica di prim'ordine e chi li disconosce cade in gravissimi errori. Bisogna anche ricercare i rapporti fra la ragione speculativa e la ragione pratica, le reciproche inJluenze delle due funzioni e si vedrà che le tendenzialità si trovano in armonia con questi sentimenti ed anzi si può dire che abbiamo per fondamento i medesimi, poichè in essi si concreta la ve1·a energia creatrice e trasformatrice dell'umana societa. Così pure si vedrà che le vicendevoli influenze delle due funzioni medesime, sono pedisseque e armoniche nel movimento evolutivo della vita. E di fronte a queste distinzioni e ricerche pazienti e di fronte a questi risultati, molte incertezze, che occorrono nella disputa su Bernstein, svaniscono. Accanto alla scienza di ciò che é come di ciò che diventa il mondo sociale (scienza sotto ambo gli aspetti obiettiva di fatti, constatazione serena della realtaì si svolgono le tendenze ideali o pratiche, che consistono nelle grandi aspirazioni verso una miglior giustizia . Queste aspirazioni sono indiscutibili, nè possono formare obietto di scienza. La scienza però viene in loro sussidio e dice come possano tali aspirazioni incarnarsi nei fatti, quali disegni pratici sono positivi, indicando le leggi naturali della evoluzione e sino a qual punto le t.entlenze possano concreta1•si e COlllC. Le aspirazioni sentimentali assumono forma nei disegni pratici, che sono utopistici, se si basano su

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