Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 13 - 15 luglio 1902

JUviSTAPÒPOÌARÉ DÌ PotitìèA., LEffEtlit É SCiENtH SòCIALJ 343 in casa nostra: affidano che essi non daranno ca• rattere aggressivo contro chicchessia alla Triplice~ Infatti Zanardelli, Giolitti e Prinetti furono sempre o tiepidi sostenitori o av,rersari decisi dell'alleanze dell'Italia colla Germania e coll'Austria Ungheria; tanto che si ritenne necessario un convegno tra von Biilow e Zanardelli, appena costituito l'attuale ministero, per eliminare le diffidenza suscitate negli imperiali alleati. Il mutamento, però, ha cause più sostanziali. La fiducia che Zanardelli e Prinetti ispirano ai francesi non basterebbe a far parlare un Ministro·delrère, tra l'Italia e la Francia si è ristabilita una entente; che se non è interamente cordiale; segna un gran passo nella via '.che potrà renderla tale, come noi -ci auguriamo. Sono noti i segni e le cause del ristabilimento rlei buoni rapporti di amicizia tra le due nazioni a ci viltà latina; ma la misura del lieto evento più che dagli articoli dei principali gio1;nali dei due paesi e dalle recentissime manifestazioni di Torino - dove alle banrle francesi si fecero accoglienze entusiastiche, che alla lor volta suscitarono il più schietto entusiasmo negli animi dei nostri vicini di oltr' Alpi - si avrà dalle dichiarazioni di la repubblica come parlò il Delcassè rispondendo alla interrogazione di Chastenet. Egli è che realmente,quali che possano esAtlante nella disperazione. Delcassè cui si accerinò in principio. sere le .clausole 1 1,! . segrete della Triplice alleanza, nei 1 rapporti interna- 1, zionali sono avvenute delle mo- .tlcazioni importanti che hanno dato la sicurezza agli uni e diminuita l'arroganza negli altri; gli angoli si I' ! sono smussati e negli animi di tutti alle inquietudini e ai sospetti di una volta si è sostituita una serenità che permette di guardare con fiducia allo avvenire e di giudicare con calma gli uomini e gli avvenimenti. ··· .. . ( I J/ t·,.. ~(:~\\:: L'"~t_r. ! ~.-'".' . ~:• , .. ·, : --: .. ---~"~ ~·. . . .. Il Ministro degli , esteri della repubblica franr,ese disse esplicitamente: Anzitutto tra l'Italia e la Francia scomparvero le asprezze politiche ed economiche ch'erano divenute acutissime dopo Atlante : Accidenti ! Se quel grasso continua ad ingrassare, chi ce la fa più!! Bisogna che lo butti giù per forza I Io ebbi già occasione d · dichiarare alla Camera e al Senato che dalle spiegazioni reciproche era risultata la constatazione cheinnessun punto gl'interessi essenziali dei due paesi si trovano in opposizione,e il Mediterraneo ehe aoeva allontanato l'una dall'altra Francia e Italia, d1veoa rlaooieinarle e mantenerle unite. Vada sè che si felice accordo non può essere senza influenza sulla politica generale tra la Francia e l'Italia. Ciascun a di esse, ben inteso, determina nella sua pienezza la pro• pria indipendenza . Nessuno potrebbe avere la pretesa di conoscere gl'inleressi dell'Italia meglio dell'Ila lia stessa, e meno ancora potrebbe pretendere di tracciarle una linea di condotta che i suoi l' occupazione di Tunisi, e dopo la denunzia del Trattato di commercio del 1881. È doveroso ricordare ìn questo momento, che a tale risultato contribuirono i due Ministeri Di Rudinì, ed anche quello Pelloux.. Gli on. Zanardelli e Prinetti hanno raccolto frutti del lavoro dei loro predecessori. Non ostante la Triplice, mercè l'opera volenterosa di alcuni politici italiani coadiuvati dal Bar- (Neue Gluhlichter di Vienna). interessi, i quali sono complessi come quelli della nostra grande nazione, possono consigliarle. Essa è· abbastanza grande, abbastanza forte per poter decidere su questo punto riguardante lei sola. « Ma nessuno sarà sorpreso di apprendere che quando fu annunziato alle tribune di parecchi Parlamenti prossima la rinnovazione della Triplice, noi ci siamo preoccupali della misura nella quale questo allo diplomatico poteva, essere in a"rmonia coi rapporti di ·am;cizia e de-

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