Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 13 - 15 luglio 1902

RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 33g fatti Disdraeli che fece coronare la regina Vittoria im· peratricc delle Indie, e fu lui che dette il primo slancio a quell'.iingoismo che il suo pallido imitatore Chamber1ain, venticinque anni dopo, dovea tanto sviluppare. « Nel fatto, la predominanza del problema economico, la lotta di clas<ie sempre piu acuta, fu la vera ragione che impedì lo sviluppo di un movimentò puramente politico come il repubblican ismo di Bradlaugh e degli Harrison. « Quando nel 1883, sotto_ l'influenza di Hyndman e di William Morris, si disegnò in Inghilterra il primo movimento socialista, il partito che si formò non fece che attirare la maggior parte dei repubblicani che non si confondevano coi vecchi liberali inglesi. In Inghilterra tutti i socialisti sono repubblicani, e lo hanno dimostrato in queste u!Lime settimane in diversi consigli dove si era venuti a proporre dei voti su mozioni monarchiche a proposito dell'incoronazione. « A BatLersea, un importante sobborgo operaio al sud-ove&t di Londra, la maggioranza del consiglio muGran Bretagna: questi hanno lottato_ seoza' tregua con tro l'imperialismo, e alcun atto di adulazione monarchica si può loro rimproverare. « Noi socialisti democratici - dice la Social Democratic Federation di Londra, nel manifesto pubblicato otto giorni or sono dalla Justice - noi non siamo, noi non possiamo essere monarchici. Noi lottiamo pel raggiungimento di una repubblica sociale, ove [non vi sarà posto per un re, ,;ome non vi sarà per una aristocrazia o una plutocrazia dominante >>. « Su ciò non vi è dubbio possibile, e tutti i socialisti inglesi sono unanimi. . . « Ma se noi vogliam esaminare seriamente fla situazione noi dobbiamo convenire che non abbiamo alcun& ragione, nello stato attuale delle cose, di d_etronizzare re Edoardo VII per rimpiazzarlo col re Capitale, sotto le spoglie di un Dittatore scelto dalla potentissima plutocrazia che ci domina ». « Le riforme politiche che il proletariato reclama - estensione a tutti i cit- nicipal~, composta di amici del deputato John Burns e dei socialisti, ha rifiutato di partecipare in qualsiasi modo aIle feste dell' inco1·0nazione. La Triplice rinnovata. tadini del diritto del voto (quasi 3,000,000 di proletari inglesi non hanno diritto al voto), indennità ai deputa1i, soppres:;ione della Camera dei lords; - sono delle misure che il potere regio in Inghilterra non può impedire come non può impedire le riforme economiche come la giornata di otto ore, le pensioni operaie e una migliore legge sugli infortuni del lavoro. « A Bradford i sei eletti dell' lndipendent Labour Party, in unione di due eletti della popolazione irlandese della città, hanno rifiutato energicamente di votare l'indirizzo al re proposto dal capo dell' amministrazione comunale, che la maggioranza liberale sostenne con grandissimo ardore. (1). -::---:::=;... « Solo l'estrema destra del socialismo inglese, i Fa· hiani, con Webb e Shaw, affettano il più completo sprez. zo per queste manifestazioni radicali e pretendono anche conciliare il loro socialismo nebuloso coi 'loro sentimenti imperialisti; il banchetto ch'essi hanno dato a Seddon, il primo ministro jingos della Nuova Zelanda, - Speravo d'aver finita la mia pena, ed eccomi invece condannata per altri dodici anni I (Uomo di Pietra di Milano). « Il potere del Re in Inghilterra essendo in fatto molto me1,o grande di quello del Presidente della Repubblica francese, e di quello del Presidente degli StaLi-Uniti é contro la classe capitalista, contro i grandi industriali, contro i land lords o proprietarii fondiari, padroni de\ suolo e dei mezzi di produzione e di scambio, che la classe operaia organizzata d'Inghilterra deve dirigere tulti i (che fu presieduto da Sydney Webb, segna una triste pagina nella loro storia. « Ma questa attitudine dei fabiani, sempre più lontana dal movimento socialista internazionale, é in assoluta contradizione con le nettissime tendenze democratiche del movimento socialista, come di tutto il movimento operaio inglese. La demot.:razia sciovinista ha incontrato gli avversari più decisi nei lavoratori organizzati della t. (1) Il cittadino I-lartley, uno degli eletti, si scairliò energicamente contro la proposta di « loyalisme • verso Edoardo VII. Egli disse ch"esso rifiutava di dichiarare alcun « loyalisme » verso un qualunque monarca, ciò ~he non gl'impediva di amare il suo paese come chiunque altro. Combatté poi con speciale energia la parte dell'indirizzo al re che parlava « delta prosperità pubblica del suo regno » mentre una parte dei lavoratori di Bradford guadagnavano 22 lire e 50 centesimi la settimana. Terminando, propose che il consiglio domandasse al governo di pensare anzitutto alla miseria della classe operaia che non poteva sfamarsi, e che viveva in delle vere tane (stums) ove le peggiori malattie si sviluppavano liberamente. suoi sforzi, é contro essi zarsi più fortemente. che innanzi tutto deve organiz- ~- l\1azzini, Bovio e i socialisti, - Si é pubblicato un Profilo di Giovanni Booio. L' ha scritto l' avvocato G. Lombardi e va letto e lodato mollo. Non é la prima volta che si scrive dell'illustre filosofo dalla democrazia con parole di calda ammirazione: ma confessiamo che questo studio, quasi diremmo lirico, del Lombardi l'abbiamo letto :on una compiacenza veramente straordinaria e con grande diletlo. Si occupa a grandi tratti dell'uomo e della dottrina sua in una forma eletta. Ci piacque l'accenno ai discepoli ingrati, che c'induct!, in uns al Lombardi, ad augurare al maestro beneamato che la sua viLa non abbia ad essere ama,·eggiata con altre prossime ingratitudini; e ci piacque pure la delicatezza somma colla quale lo scri~tore sorvola, senza dimenticarne uno, e sui dissensi teorici col Bovio e su quelli che gli sembrano defi<!ienze o er-

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