Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 13 - 15 luglio 1902

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETT.eRE E SCIENZE SOCIALI. 359 fodirizzi, per parentele. per interessi, come loro talenta e conviene, e di decorare collettivamente ciascuna sezione con mobili, tappezzerie, finimenti, tali ,da costituire un ambiente omogeneo, complementare e suggestivo. Il pubblico, o meglio ciascun pubblico, manifesterebbe subito, dopo i primi giorni di sbalordimento -e d'incarter.za, le sue decise e clamorose predilezioni: e decreterebbe e,so stesso, col suo cu')re, col suo cervello, e col suo proprio, non con l'altrui, sacrosanto denaro i pre ni e le ricompense: e nessuno avrebbe più diritto di lamentarsi: perchè la legge del popolo è come la legge della. natura: buona o cattiva all'occhio di chi la deve subire, é fatale ed ineluttabile. *** Ancora a proposito: Per la propaganda del gusto sin dalla prima età, AngeloSicchirollo raccomanda ai ·maestri italiani nella « Cronaca d'Arte» di Palermo {5 febbraio), l'esempio del loro collega tedesco signor Biirckner, il quale, in occasione delle frequenti esposizioni d'arte della sua Dresda, illustra nella scuola alcuni dei quadri più adatti all'età dei pro- -pri scolari, e poi li conduce ad esaminarli de visu, e poi ancora li invita a scrivere le loro personali e dirette impressioni: ottenendo così dei giudizi, che, scrive l'Osborn al quale ne vennero comunicati al- <}Unisu un quadro del Bocklin, sono i migliori che egli abbia letti in proposito, « nessun critico essendo mai penetrato così semplicemente, e perciò cosi sicuramente, nell'essenza del Maestro ». li Sicchirollo, d'altra parte, vorrebbe men tristi e inestetici i locali scolastici, neutralizzatori funesti -d'ogni buon gusto innato fra noi; li vorrebbe, come in Francia e in Germ:rnia, adorni almeno di qualche gesso, cartellone, stampa o fotografia, riproducente -qualcuno dei nostri più insigni teso1'i artistici; vorrebbe meno mostruose e meglio scelte e più abbonòanti le illustrazioni dei libri di testo; vorrebbe, come io pure chiedevo a Bologna nella mia prolusione al corso di Estetica, che i fanciulli fossero condotti in campagna, al mare, sui monti, lungo i fiumi, ad ammirare di proposito, e scientemente. le bellezze naturali della loro regione; e che maestri entusiasti ed illuminati li conducessero, ovunque le circostanze ·vi si prestano, a visita.re, non da piccoli bacchettoni ma da piccoli esteti, le nostre mirabili basiliche e cattedrali, insigni e viventi musei d'architettura, di ·scultura, di pittura, di decora~ione; e i palazzi e le gallerie, e le esposizioni, e non solo d'arte pura, ma anche d'arte applicata, ed anche di floricoltura, e -d'ogni altra cosa bella e gentile .... Di che, caro Sicchirollo, non si farà certo nulla ·almeno per ora: ma ciò non toglie che io, ed ogni 'buono e vero italiano, non debba esservi grato, se non ~ltro del buon seme da voi gettato nel suolo, e <}be,prima o poi, dovrà pur germogliare e fruttificare. *** Arte, arte! Questo bizzarro mese ùi giugno n' é stato saturo tutto. per la mia mente. Ho riletto, nella nuova brillante veste francese, e col titolo Les débuts de l'Art (Parigi, editore Alcan), l'eccellente volume illustrato di E. Grosse, del!' Univer-. silà di Friburgo, « Anfange der Kunst, >> che già conoscevo e di cui m'ero altra volta giovato nei miei . l!ltudi. Arricchito d'una bella prefazione di Léon Marollier, il denso volume dice dello scopo e del!' andamento della storia dell'arte, dello stato psichico e. sociale dei popoli primitivi, della loro arte in generale, e poi, particolareggiatamente, dell'abbigliamento, della decorazione, della scultura e della pittura, della danza, della poesia, della musica. Il metodo dell'autore é quello. stesso, già glorioso per lunghi trionfi, iniziato in questo campo dal Taine: il metodo genetico, storico, evolutivo, comparativo; ma applicato più logicamente ancora che non dal Taine, perchè portato sulle radici stdsse dell'arte, in base alla premessa angolare, che nella storia d'ogni fatto umano sono le -prime sue manifesta .. zioni le più atte ad illuminarne la vera essenza: così soltanto noi giungiamo infatti a coglierne la spiegazione, al di là e più addentro della semplice descrizione, la quale é bensì già conoscenza, ma non vera scienza, nel senso filosofico della parola. E la prima legge che per questa via emerge dagli sLudi del Gosse, é questa: che l'arte non nasce mai, da nessun luogo, autonoma, da sé e per sé; ma sempre e dovunque, s' innesta e germoglia, come fiore ideale, sul tronco grezzo del.le necess.tà prati• che, ornandone e sublimandone fin da principio i prodotti; e solo più tardi, e lentamente, se ne emancipa, se ne di:stacca, se ne differenzia, elevandosi a dignità di funzione sociale di5interessata e puramente estetica: appunto come l'amore, fioritura spirituale della fundone riproduttiva, dapprima l'avvolge appena d'un atmosfera vagamente e labilmente sentimentale, per assurgere al fine della sua evoluzione ad una esistenza propria, tutta di sogno, da cui, come nel platonismo assoluto, ogni concupiscenza fisiologi,ia rimane esclusa del tutto: e siamo al periodo .... della decadenza, alla stessa guisa dell'arte affatto insignificante ed in utile. Altra legge essenziale, messa in rilievo dal Grosse: l'uomo primitivo, vergine di sensi e di spirito, è istintivamente e strettamente verista; la sua é arte di pura e fedele riproduzione del vero, od almeno di quella parte del vero ch'è a lui accessibile, e ch'egli può rendere co' suoi mezzi rudimentali; onde il suo stile non é ancora l'uomo, ma solamente la cosa: non soggettivo nè personale, ma oggettivo e reale. Solo attraverso una lunga evoluzione, l'arte da imitativa si fa critica e poi creativa, e l'artista comincia a scegliere, a eliminare, a correggere, ad assimilare, a comporre. a stilizzare: vale a dire, a mettere molto anche di sè nel!' opera propria, e a sentire, insieme col nuovo diritto, anche il nuovo bisogno d'apporvi la propria firma. *** Il dottor NicolaLanari stampa a Milano, casa editrice Verri, in un denso opuscoletto, alcuni suoi Elementi di bellezza femminile, a base di cifre e di dati positivi, sulle proporzioni, il profilo, l'antropometria, i ritratti descrittivi delle bellezze celebri: e come saggio, per quanto parziale, coscenzioso e serio, e lontano da ogni volgarità, il libretto é cordialmente raccomandabile. * Ebe é un romanzo di Clarice Tartufari (editore Sandron) destinato alle lettrici giova11ette, inspirato a principi di modernità e di onesto verismo, ben pensato e ben seri tto, semplice ed equilibrato di stile, e quindi educativo non solo per la sostanza, niente scolastica nè musona, ma per la forma, corretta e simpatica.

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