348 RIVISTA POPOLARE DI POLITICI, LETTERE E <;CIENZE SOCIALI I politici. Srriviamo in un- momento psicologico, quando un uomo nuovo, un politico di quelli che credono che per dirigere gli affari pubblici noi! basta confidare nell'empirismo in mancanza della scienza e, che si preparano con seri studi e compiere la propria missione, scriviamo quando il signor Canalejas ha presentato i suoi interessanti progetti di riforma sociale. (1) I quali sono venuti in buon punto e nel momento in cui da tulle le parti viene riconosciuta la necessità dell'intervento più o meno ampio e di1·etto dello Stato nella soluzione del problema sociale. Tale necessità venne riconosciuta da uomini delle più opposte parti politiche quali Silvela, Cclleruelo, Maura, Azcàrate, Navarroreverter. Anche i conservatori più noti come Nocedal, Lopez Puigcerver, Romero Robledo, hanno ammesso e proclamato la importanza del problema e la necessità che lo Stato intervenga nelle sue soluzione per mezzo della legislazione. 1,o Stato. Nella sua doppia missione preventiva e repressiva da tempo viene legiferando in materia sociale sebbene assai lentamente in comparazione dill'atlività spiegata nelle altre nazioni civili: cosa perfettamente spiegabile Lenendo conto delle condizioni generali della Spagna. Senza occuparci delle riforme dell'antica nostra legislazione dobbiamo dare però i seguenti cenni sulla legislazione sociale. La 'regolamcntizzazione del lavoro all'uso moderno comincia in Ispagna colla legge 24 luglio 1873 sul lavoro industriale delle donne e dei fanciulli, meglio esplicata con quella del 26 luglio 1878, riformate e ampliate per metterle in armonia col progresso dei tempi colla legge 13 mano 1900. L'igiene e la sicurezza dell'operaio furono garantite in parte col regolamento di polizia mineraria del 15 luglio 1897 e con maggiore ampiezza colla legge sugli accidenti del lavoro del 30 gennaio e 28 luglio 1900 e altri successivi decreti. In quanto alle associazioni operaie si deve ricordare il decreto reale 10 giugno 1869 che riconosce l'importanza delle società di M. S. e la ministeriale 26 giugno '1870 relativa alle società cooperative. Con decreti reali del 1886 e 1895, furono introdotte importanti innovazioni nelle organizzazioni delle scuole di arti e mestieri. Ispirate allo stesso spirito di protezione della classe operaia sono: l'ordinanza reale del settembre 1853 che riconosce la necessità di abitazioni economiche ed igieniche dei lavoratori, che eccitò lo zelo del Municipio di Madrid e di Barcellona; la creazione dell'Asilo per gl'invalidi al lavoro nel palazzo di Vista Alegre; l'ispezione limitata per ora ai lavori minerari. La legislazione riassunta non è copiosa né lucida, ma merita gli elogi degli uomini di Stato che l'hanno realizzata nell'ambiente in cui viviamo; ma11cava inoltre allo Stato un organo adequato che somministrasse le notizie sulle condizioni dei lavoratori: mancanza a cui si propone di supplire il Sig. Canalejas ministro di Agricoltura Industria e Commercio creando l'Ufficio del Laooro che è stato già approvato dalla Camera dei Deputati. Come precedente di questa istituzione si deve citare la Commissione di Riforme Sociali, creata da Sigismondo Moret, il 5 dicembre 1883. E infine ricorderemo con vero compiacimento che nel preambolo al progelto di legge sull'Ufficio del Laooro, si espone la possibile rifo:.ma legislativa che deve comprendere come (l) Canalejas adesso non è più ministro. Si è dimesso perché i suoi compagni del minist~ro non vollero seguirlo nella vi» dell'anticlericalismo energico, ohe potrà salvare la Spagna. Caualejas ha intrapreso una vigorosa agitazione, cui noi auguriamo il piit completo successo. N. d. R. ideale, il codice del lavoro e che come realtà immediata consiglia una serie di disposizioni in favore della classe lavoratrice. ADOLFO BUYLLA Crediamo conveniente completare questo articolo del Buylla con queste notizie e dati, che togliamo da un articolo del Dr. Brontà (Il inovi - 1nento dei lavorcdori in Ispagna) pubblicato dalla Zeit di Vienna (14 giugno). « La propaganda anarehica, nonostante lo persecuzioni spietate cui fu fatta segno, continua con successo. In Ispagna vi sono una dozzina di giornali anarchici. In Andalusia vi sono oltre 200 associazioni con tendenze anarchiche; in Saragozza, Corogna, Valenza e Barcellona dal 10 al 20 010 degli operai appartengono all'anarchismo. « Ciò si spiega colla squallida, spaventevole miseria che vi regna. In molti luoghi delle pt·ovincie di Cadice, Siviglia, Malaga e Granata, il basso populo in gran parte dell'anno si alimenta co11vegetali, radici e frutti selvatici. Molte madri per fare cessare le grida degli affamati figli danno loro dell'acqua oppiata. « Nell'Andalusia l'organizzazione economico-sociale è quale era prima della rivoluzione francese. Non vi sono contadini proprietari e piccoli proprietari : la terra appai-tiene a pochi grandi proprietari. Non vi sono che proletari e milionari. Perciò in un'area di 96,000 chilo metri quad. - uguale all'incirca a quella della Baviera e \.Vurtemberg riuniti insieme - vi sono 3 milioni di persone, di cui 2 e 112 vivono neU· estrema miseria; in quei due piccoli stati della Germania, invece, vivono oltre 8 milioni di abitanti. La condizione dei lavoratori della terra nell'Andalusia é peggiore di quella degli antichi schiavi. Il loro salario é di circa 50 centesimi (45 heller) per 19 ore di lavoro al giorno. E i grandi proprietari sono riuniti in Sindacato per lH difesa dei propri interessi! Di più: vivono a Madrid quasi tutti e lasciano incolte le terre. Il Duca di Ossuna, un uomo di cuore, venti anni or sono pensò di dividere le sue terre a piccoli lotti tra i coltivatori; ma il Sindacato credette minacciati i propri interessi, e tanto fece che riusci a dissuadervelo. In Gallizia non sono migliori le conàizioni. Perciò nell'Andalusia, nella Catalogna e nella Gallizia é meglto riuscita la propaganda socialista e anarchica. Sinora i socialisti si sono tenuti separali dagli Hnarchici. Ma se lo Stato non provvede finiranno col mettersi di accordo per agire ». Aggiungiamo, infine, che anche nell'articolo del D.r Brontà sono prodigate molte lodi all'ex ministro Canelejas ed al suo giornale: Heraldo de Madrid. IL VALOREDELLAMONETA 1! ~ È il titolo di uno studio del Loria che fu inserito dapprima nel « Giornale degli Economisti» (AgostoDicembre, 1890) indi edito a parte dal Bocca nel 1891. A distanza di dieci anni appare in una seconda edizione compresa nella Biblioteca dell'Economista arricchito di due nuovi capitoli (il primo e l'ultimo) • Achille Loria: Il oalorc eletta ,nonetc~. Torino. Unione tipografica-editrice - 1901.
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