Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 13 - 15 luglio 1902

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 347 sono stati e sono i lavoratori materiali che nella nostra patria hanno tenuto vivo il fuoco sacro delle rivendicazioni del proletario. Il loro movimento fu timido e atomistico dal 1810 al 1868; esplose violentemente nel periodo della Internazionale. I lavoratori molto hanno dovuto stentare per raggiungere la situazione attuale; la loro lotta fu coll'ambiente refrattario ad ogni azione emancipatrice, e speci11lmente col loro maggior nemico, cioè la propria ignoranza. Tenendo conto di quest'ultima si deve ammirare il tempo· relativam.ente breve impiegato pe'r raggiungere la presente loro situazione. Oggi i lavoratori spagnuoli hanno una potente o·rganizzazione sociale, rappresentata dalla Unione generale coslitu.ita nel Congresso di Barcellona del 1888, il cui obbietto è l'aggruppamento federale per organizzare la resistenza e riuscire al miglioramento delle condizioni del lavoro, e per mantenere buone r·elazioni colle analoghe istituzioni degli altri paesi. Questa vasta associazione conta 200 sezioni, con più di 30,000 federati: essa esercita una forte influe:iza politica. Oltre la Unione Generale nel 1900 vi erano ventuno Federa::ioni Generali e un gran numero di centri operai e federazioni locali indipendenti, tra le quali il Centro delle Società Operaie di ·Madrirl, formato da 70 collettività con più di 30,000 membri. Di modo che non si esagera calcolando a 150 mila i lavoratori associati attualmente in L,pagna. Indizio non meno sicuro della importanza del movimento oper11io, e dato intc1·essante per giudicare del problema sociale in Ispagna, è il lavoro del Partito socialista che mira ad organizzare i proletari in partilo di classe, come negli altri paesi. La vita pubblica dell'organiuazione socialista comincia nel 1882, col Congresso operaio 11azionale di Barcellona; nel 1885 aumenta considerevolmente il numero de, gruppi e poco dopo si fo11da El Socialista, organo ufficiale del partito, e s'inizi'ano con grande successo le escursioni di propaganda nelle provincie. Dopo il 1887 si riuniscono diversi Congressi nazionali in BarcellonaBilbao, Valenza, Madrid. I sedici gruppi del 1888 crescono a poco a poco a 70 nel 1900, e la loro attività è tale che solamente nelle Asturie in quest'uìtimo anno si sono tenuti 70 meetings e conferenze a cui assisterono 90 mila persone, con risultati veramente straordinari: i sei gruppi. che al principio del '1900, contavano 600 affiliati, divennero 14 alla fine dell'anno con circa 7000 mt>mbri. Per giudicare della vitalità del partito socialista, a complemento delle precedenti notizie, può servire l'aumento incessante dei voti social'sti nelle elezioni gcneriili:' furono 500 nel 1891, 7000 nel 1893, 14000 nel 1896, 20,000 nel 1898, 23,000 nel 1899 e circa 30,000 nelle ultime elezioni. Nel 1891 il Partito socialista e1·a rappresent1tto in tutta la Spagna da due consiglieri; aumentarono a poco a poco, e nelle elezioni generali di novembri! l!JOI, ollennero di essere rappresentati in 20 Corporazioni. Nel !886 aveva un solo periodico, El Socialista; oggi ne ha 17, tre dei quali si pubblicano a Madrid. II Partito socialista spagnuolo è intervenuto per mezzo dei suoi uomini• di parola e di azione nella cosa pubblica, se non altro per formare l'opinione nelle gravi quislioni politiche e sociali che si ·agitarono nella nostra patria negli ultimi tempi. In questa sua azione va ricordata la parte presa nelle discussioni sull'insurrezione di Cuba e delle Fil:ppine, nella dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, nel processo di Monjuic. Questo senza coutare sull'appoggio prestato agli operai nelle loro lolle contro il capitale, e sempre, è doveroso il dirlo, con grande moderazione, raccomandando la ma~giore -rudenza negli scioperi, accentuando la necessità dell'educazione. II movimento operaio della Spagna ha l'aspetto econonomico e quello politico, ma su per giù questi due obiettivi sono identici a quelli cui mirano le organizzazioni operaie degli altri paesi civili. Non si può terminare di parlare dello stato del proletariato spagnuolo, senza accennare a ciò che pensa e ciò che è l'anarchismo, il quale è meno operaio e più intellettuale del socialismo. Chiamansi anarchici o libertari i suoi adepti, e furono 70.000 i lavoratori rappresentati nel Congresso di Siviglia del 18v2; 50.000 quelli che figurarono per delegazione noi Congresso di Madrid del 1900. Queste sono manifestazioni dell'opinione operaia spagnuola che hanno una vera importanza. L'anarchismo ha una federazione regionale e diverse federazioni di resistenza al capitale, ed ha come carattere speciale, l'accordo volontario di tutte le forze in un'azione comune in favore del· sislerÌ1a federale; possied~ pubblicazioni come la Rivista blanca che ha 20.000 lettori ed altre 8 o 9 riviste o periodici che successivamente hanno sostenuta un'attiva propaganda esercitala nei meeting, conferenze e riunioni per mez:o di 257 società, ripartite in più di 60 località, delle quali 57 nella sola provincia di Gerona che hanno promosso ripetuti conati di sciopero generale in Barcellona e Gijòn. Su per giù il programma degli anarchici spagnuoli è quello degli anarchici degli a Itri paesi sperano di stabiljre una libera associazione di liberi pro duttori. Il padrone. Ciò che diremo della classe dei padroni in sostanza non differisce da ciò che ne hanno detto scrittori illustri com.i Donna Concepcion Arenai e Sanz y Escartin, politici cospicui come Canovas del Castillo, Azcarate, CanaleJas y Labra, autorità ecclesiastiche come Padre Fray Zeferino Gonzales, il vescovo di Tuy e particolarmente il sacerdote don Gaetano Soler. La classe padronale ha una cultura inferiore a quella della classe sociale analoga di Europa; essa, sia per la necessità di resistere alla concorrenza interna ed esterna, sia per ispirito di difesa contro le supposte ingiustificate rivendicazioni della classe operaia, sia per naturale misoneismo, non ha dato segni di volere imitare la generosità dell11nobiltà francese nella notte del 4 Agosto 1789. Scarsi e non duraturi sono sta ti i tentati vi del sistema di compartecipazione negli utili, di concessione di buone abitazioni agli operai, della limitazione delle ore della giornata di lavoro, di provvedimenti negl'infortuni, di tentativi di conciliazione nei conflitti coi lavoratori, ecc. ecc. Tutto questo ci fa conchiudere che tra i padroni in Ispagna, sono pochissimi quelli che praticano la regola di lbsen: vivere ouoL dire impegnare il cuore e iL cervello nel combcittere l'ingiustizia! La maggio1· parte dei padroni in lspagna, invece di prevenire le ragionevoli pretese degli operai, oppongono loro energica resistenza; si uniscono perché la loro azione sia più efficace, organizzano Unioni e Federazioni padronali con giurato proponimento di non ammettere nelle loro officine i lavoratori segnalati come pericolosi, che son tutti quelli che pensano ed hanno carattere; esigono come condi~ione indispensabile che gli operai non facciano parte di alcuna associazione in difesa dei loro interessi, oppongono alla minaccia, al conato di sciopero o allo sciopero parziale degli operai quello totale dei padroni, cioè la nera miseria a breve scadenza. Essi trionfano in tali circostanze lasciando nei loro avversari un fermento di odii e di rancori che attendono il momento opportuno per esplodere in nuove e accanite lotte.

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