Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 13 - 15 luglio 1902

346 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERH B SCIENZE SOCIAU Luigi di Baviera: - Io mi convinco sempre che la pace Europea, dalla Russia, e solamente dalla Russia, possa essere ora, e nel futuro, minacciata. Gli interessi dell'Austria, nei Balcani, vanno di conserva con quelli della Russia. L' Italia non teme più una aggressione f1·ancese, nè può più temerla ora che, seguendo l' ~ sempio Coburgo, treibt die Politi/i der gesegneten Hynienàen, ed ora chr, via Montenegro, ha raggiunto la pcwentela dei Romanow. Dall'altra parte solo un pazzo potrebbe credere che l' Italia sia disposta a mobilizzare il suo esercito per ùifendere i confini tedeschi da un assalto francese. Quel Savoja che lo tentasse perderebbe sen.za meno la Corona ..... Bismarck scriveva nell'autunno del 1890: • Se l'alleanza- tra la Germania e l'Austria fosse completa e perfetta, se, in altri termini, non esistessero in Austria certe c·orrenti tedescofobe, e certe altre di carattere confessionista, noi non avremmo bisogno di una terza alleata. • Chi poi ben pesa gli avvenimenti di questi ultimi tempi, deve convenire che i rapp·orti_ italofrancesi ed austro-russi sono molto migliorati, per non dire proprio sono diventati intimi. Come esposizione (Schaustellung) r.esti dunque la Triplice, fino a quando dalla carta debba esser richiamata alla vita. Sulla sua importanza, però, nessuna illusione. Bismark stesso ci ammonì circa la importanza teoretica dei trattati « Ultra passe nemo ohligatur. • • I trattati non possono obbligare una nazione a sacrificare sul!' altare della fede contrattuale la sua esistenza, il suo benessere I • • .. Questo, chiaro e completo, ma significante il pensiero dello autorevole pubblicista 1,erlinese. Il signor Heinrich Friedjung ccmmenta lo stesso avvenimento, nella Zeit di Vienna, e conchiude, benevolmente, col dire: • la Triplice, come la Duplice saranno inutili, quel giorno in cui i popoli di Europa saranno concordi nell'affermare, che essi non desiderano, anzi non permettono uno spostamento, un cambiamento nella attuale situazione territoriale •. Ma anche la Zeil, nella esposizione delle odierni condizioni internazionali, afferma: (( Vittorio Emanuele non potette ottenere una « principessa cattolica in moglie, per gli intri- « ghi del Vaticano, e scelse una 1nonteneg1•ina. « Il padre di lei, Principe Nikita, si è incaricato, « di tessere quei (ìli mercè i quali l' Italia re- « stasse legata alla Russia. » * * * Ora, lungi da me il pensiero di intrattenermi ~ul valore della Triplice Alleanza, il cui primitivo testo politico, salvo una storica narrativa, voluta dal Principe di Bismarck, - a quanto si dice - nulla di speciale conteneva, rimandando i contraenti ad una separata convenzione militare. Questa si di1ie oggi non rinnovata. Chi scrive fa osservare che nel secondo protocollo firmato dal Di Rudioì, la convenzione militare non fu rinnovata, ma ad essa, in un articolo del trattato, si riportavano le parti. Eppoi, che importa Y FQrse non sono noti gli studi, in coinune, fatti e ripetuti, fino nello scorso inverno, dagli Stati Maggiori di Berlino e di Roma? (Vedi Zeit n. 405. L'importanza militare dell'Italia nella Triplice del Colonn. Bieberstein). A che varrebbe se così non fosse quella famosa dichiarazione del Goluchowski, nell'ultima discus-_ sione alle Delegazioni, rispondendo ad upa interpellanza di un clericale ungherese,_ circa· il li.n)i.te di garanzia territoriale prevista dalla 'l'rtpiice? Una sola cosa voglio osservare: la fretta con la quale si è proceduto al rinnovamento. E questa fretta (la quale si è verificata anche altra volta) è la conseguenza della strana politica estera copdotta da un anno in qua. La incertezza ha dominato sinora nel nostro mini.stero degli esteri, e !a incertezza è stata determinata da c~r,t~;tendenze, buone, senza dubbio, francofile - del Ministero, e dalla decisa, rigida ripulsione,_ altrove, a rinnovare la Triplice. Epperò, mentre i.I ~inìstero nei suoi dubbi era condotto dalla persua~iope che un ravvicinament,, con la Francia era utHe e sano1 altrove erano tendeÌ:J.Ìe russofile che prevalev:+no. « Non è mistero che la Regina El~na abbia visto con dispiacere il rinnovamento della Tripli.ce • - hanno stampato molti giornali. d'Italia del 3, 4 luglio. In breve, però, alla mente del Governo appa1:v~ - siccome era naturale - il pericolo di un carrbiamento repentino e completo , della nostra p~, litica estera - e l'alleanza centrale fu rinnovata così come era. Altro che po~i.tica di equilibrio! , Allora, il viaggio sovrano che fu da S. M, dicono i giornali, comunicato all'improvvis_o al Mi~ nistro Prinetti, e senza perder t_empo in Russia I E qui ancora i nostri cretini giornali. hanno gridato osanna a colei - sono essi che Io, scrivono - cui si deve il reale viaggio. Se così è, sono forse esagerate le .tirate ... montenegrine di M. Herden 1 _ , Dunque, a che pensare e prevedere risultati palitici, che dovrebbero da Peterhof giu nge1:e ff.\lici ~ Ma... nel meglio fermarci. · A VV, GIUSEPPE PARATORE. Il problemsoacialien Ispagna< 1 ) E,saminando il problema sociale in lspagna bisogna cominciare dalle condizioni dei lavoratori, che sono l'elemento più interessl!tO e più interessante del problema. L'operaio. È necessario confessarlo: fatta eccezione di alcuni filantropi, specialmente tra coloro che adesso si chiamano gl'intellettuali, e ad eccezione di pochi padroni, (i) Dalla Lectarci di Madrid riassumiamo largamente qnesto ottimo articolo che da un'idea esatta della situazione d~I proble• ma sociale in Ispagna. N.d.R il

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