RIV.lSTA POPOLARE DI POLITICA, LEITERE E SCIENZE SOCI.ALI 317 INTEMDAICREDIATGORARIO (Illusioni e pressioni) Il credito agrario per l'Italia è una vera vexata quaestio. Se ne discute da anni ed anni, si votano leggi le une dopo le altre; e ad ogni legge votata !"animo di coloro, che ne hanno maggiore e più urgente bi ,ogno, si apre alla speranza, si fanno rosei sogni... Ma poi - dopo non lungo tempo - tutto svanisce, e nell'animo non resta che l'amarezza del disinganno! Il bisogno del credito agrario è maggiore e più urgente nelle regioni d'Italia in cui l'agricoltura dirige l'Istituto di emissione del Mezzogiorno e che ha tutta la responsabilità delle sue sorti, vuole anctare coi piedi di piombo. Tra i due chi ha torto, chi ha ragione? Chi conosce l'opera di Luigi Luzzatti in prò del Banco di Napoli - salvato nel senso più rigoroso della parola dalle sue leggi del 1896-97 - non può lontanamente immaginare che egli ne voglia il ùanno. :Ma le buone intenzioni non sono suffi~iente garanzia per la buona gestione di un I'ltituto di emissione; erano eccellenti, insospettabi. i, quel le dell'on. Conte Giusso, e trassero a rovina precis tmente il Banco di Napoli. Nessuno e ancora un po' primitiva, in cui mancano i capitali, in cui l'usura fa le sue devastazioni; perciò questo bi-_ sogno si sente dapertutto, ma assume proporzioni spaventevoli nel Mezzogiorno. Dopo la pace penserà che in Luigi Luzzatti in materia bancaria ci siano soltanto le buone int·mzioni; chi lo pensasse sarebbe un ignorante matricolato. Ma è innegabile che in questa quistione del Credito agrario nel Mezzogiorno egli mette molta passione - e nobilissinu passione. I ma• ligni · aggiungono che ci sia in mezzo anche un pizzico di vanità, e tutti in casi analoghi ce la metteremmo: egli teme elle la legge, che a buon di ritto ri Liene sua, venga meno parzialmente allo scopo, e elle i meridionali, che vi fondarono le lorn speranze, si credano c1uinùi burlati., ingannati. Sono sue parole. Sospinto dalla passione, perciò, egli nel giornale c1·edtto e cooperaztone ha pubblicato un articolo sul Credito agrario nel Mezzodì, che io, sebbene a malincuore, non esito a considerare Come·-,u~a _pressione sconveviente ed imprudente (sull~ale 'direttore del Banco di Napoli. Sconveniente7per~ chè con "'tutte~!elmanifesta-' zioni di stima, che va sino all'ammirazione verso Ì' uomo, in sostanza lo si addita Come provvedere'? Due uomini politir.i hanno studiato con grande amore e con grande com11etenza, negli ultimi tempi, il problema vitale di dare alla terra il capitale che deve fecondarla: Luigi Luzzatti e Maggiorino Ferraris. Il primo coadiuvato. o meglio seguito, da molti deputati meridionali, è riuscito già a far votare la sua brava legge; ora si affanna a volerla far funzionare, e s'impermalisce per gli ostacoli che incontra precisamente da parte dell'Istituto che nel Mezzogiorno deve vivificarla. Il secondo con una tenacia rara tra i nostri concittadini, parla, scrive, si agita accaparrandosi la simpatia anche di coloro, che non nutrono le sue speranze, per far votare la legge sulla Riforma agraria, di cui è parte principale il Credito agrario. E precisamente alcuni Coatume anglo-hoero (Lustige Bléitter di Berlino) articoli di Luigi Luzzatti e di Maggiorino Ferraris 1-ull'argomento in discussione mi hanno indotto ad in trattenermi sull'ultima manifestazione del loro santo apostolato. Per intendere ciò che ha scritto testè l'ex Ministro del Tesoro, bisogna ricordare che la legge sul Credito agrario nelle provincie meridionali. di cui egli fu il benemerito promotore, s'impernia sul Banco di .Napoli. Ora votata la legge è avvenuto questo: l'on. Luzzatti, certo colla eccellente intenzione di lenire le sofferenze economiche del Mezzogiorno, vorrebbe correre; Nicola Miraglia, che al risentimento delle migliaia di agricoltori, ché vorrebbero sottrarsi alle unghie adunche degli usura1 e ai quali si fa comprendere, eh~ chi si oppone alla loro liberazione è il Miraglia. Imprudente, percllè se questi cedesse alle pressioni e allargasse i cordoni della borsa, provocando la ripetizione di un disastro riverserebbe sopra se stesso buona parte del la responsabilità. Per apprezzare al giusto la resistenza dell'attuale Direttore alla raccomandata larghezza in favore del credito agrario, bisogna rimontare all'anno 1896: all'epoca in cui la legge Luzzatti salvò dal falli-
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