Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 12 - 30 giugno 1902

316 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI mercio degli schiavi considerano le declamazioni magniloquenti degli inglesi contro la schiavitù come una farsa trasparente. Perciò il Dilke non ha esitalo a ricordare ai proprii concittadini che nei primi tempi della guerra del Transwaal si sono fatte molte dichiarazioni filantropiche; si parlò della missione che aveva l'Inghilterra di migliorare il trattamento degli indigeni considerando com'è disonorevole quello di cui essi erano l'oggetto sotto il governo della repubblica Sud-Africana. Molti inglesi, continua il Dilk(<, si mostrarono ostili ai Boeri a causa dd!a loro attitudine verso gl"indigeni; crede quindi un impegno d'onore per l'Inghilterra i provvedimenti intesi a fare scomparire questa grande ve1·- gogna. Dello stesso avviso è il Pease che se ne appella all'azione degli elettori. Vedremo se la penseranno in egual modo i capitalisti c~e facevano capo a Ceci! Rhodes, e che sospinsero l'lnghiltena alla guerra scellerata. -¼- Paolo Sabatier. - In rruesti giorni si è costituito in Assisi l'Istituto internazionale per gli studi francescani, sotto gli auspici di Paolo Sabatier e pe1· cura del medesimo si è pubblicata nel testo originale latino la prima edizione dei .Fioretti di S. Francesco. Il Sabatier è noto molto più all'estero che in Italia, per una Vitrt di S. F,·ancesco d'Assisi che vide la luce da principio in francese e che poscia è stata tradotla in tutte le l111gue, compresa l'italiana (Roma: Loesche1·, 1896). Alla Vita di S. F,·ancesco, ~he in Francia ha avuto venti edizioni, e a cui l'Accademia conferì il promio Guèrin, segu·1 la pubblicazione, a cura sempre dello stesso Sabatier, dello Speculurn pe,fectionis. (S. Francisci Assisiensis, Legeuda antiquissima auctore fratre Leone, nunc primum edidit Pi!ul Sabatier. - Paris, Fischbacher, 1898). « Francesco d'Assisi era del popolo ed il popolo in lui si riconobbe. Del popolo aveva la poesia e le aspirazioni, del popolo sposò le rivendicazioni e perfino il nome della sua istituzione, che ebbe dapprima senso politico; vi erano in Assisi, come nella m~ggior parte delle città d'ltalia, i maggiori ed i minori, il popolo grasso ed il popolo minuto. Questo !alo politico del suo apostolato dev'essere bene apprezzato per comprendere il meraviglioso processo che ebbe, e lulta l'originalità del movimento Francescano nei suoi p1•imordi. ,J Con quesle parole il Sabatier presenta il Santo di Assisi, e tali parole, scrive un'autorevole rivista, ci danno l'idea completa del suo storico; il quale non è nè un adoratore supino, nè un iconoclasta, ma un felice connubio di erudizione e di entusiasmo, un uomo che si è appressato con diflidenza alla grandezza legendaria e mi1·acolosa di Francesco, e ha trovato sollo le ombre del simbolo una grandezza mille volte più sublime: ryuella dell'uomo. Noi arriveremmo in ritardo se volessimo occuparci di queste due pregevoli opµ,re che sono abbastanza conosciute nel mondo degli studi storici e religiosi: preferiamo in questa occasione riprodurre, traducendola, una lettera del Sabatier diretta all'on. Colajanni, che gli richiese copia del S. Francesco. La riproduciamo perché in tale lettera vibra eloquentemente tutto l'affollo che l'illustre scrittore nulre pel suo Eroe prediletto, pel poverello di Assisi, e vi si sente tutta la malinconia che l'indifferenza degl'ltaliani verso il medesimo, gl' ispira. Ecco la lettera, datata da Assisi: Onoreoolissimo Professore, « Aderendo al vostro desiderio, v1mvio la mia ultima opera con un esemplare della Vita di S. Franeesco. Lasciatemi dire che sarebbe una fortuna per me se I'Autore i cui lavori sono s·1conosciuti ed apprezzati in tutta Europa, volesse concedere quakhe allenzione ai miei studi. « Ve ne sa1•ei tanto più riconoscente in quanto che non vedo, senza qualche dolore, l'accoglienza differentissima che è stata fatta ai miei libri nei diversi paesi. Certamente essi hanno svegliato in Italia vivissima simpatia di cui sono molto l'iconoscente, ma essi non vi sono divenuti popolari. Mentre che la t1·aduzione tedesca e inglese, per non parlare che di esse. hanno avuto di già molte edizioni, la traduzione italiana è rimasta ignorata dal gran pubblico. Di ciò io non trovo spiegazione; a meno che l'abitudine di considerare il Poverello come un Santo, non sia tanto potente che non si possa più vedere in lui l'uomo, il poeta, il patriota. Perché non bisogna dimenticarlo: i primi francescani, col loro istinto d'amore universale, fu1·0110ciononpertanto, degl'intrepidi patl'ioti. La più antica camp,,na della chiesa fra!1cescana di Assisi, fusa nel 1230, (distrutta or sono pochi anni dai frati I) pol'tava questa isc1•izione: Mentem sanrtam, s1ionta11eamhonorem Dé'J et Patriae liberationem. « Come avviene che nessuno in Italia pensi a studiare a fondo quesL'ammirabilE: Xlii secolo, innanzi al quale l'Umbria è stato l'angolo dellEuropa dove si è fallo lo sforzo di emancipazione religiosa più sincero e più rimarchevole dopo Gesù C1·isto?Dappoichè il vostro paese in quel momento_ è stato sul punto di dare al mondo la rinn,)Vazione religiosa -.::ome alcuni secoli più tardi gli dette il rinascimento delle lettere e delle arti, non sarebbe Lene che alcuni dei giovani delle vostre scuole, volgessero la loro atlenziouc da questo lato 1 « E poi, perché non dovrei dirlo? Trattando -:ì'un modo scientifico la storia religiosa, si creerebbero a I clero delle nuove preoccupazioni; esso sal'ebbe a poco a poco obbligato a cercare, a rispondere, a pensare. L'attività storica ed ese~etica è la grande forza del protestantesimo; è il suo principio di vita. Chi potrebbe lncgare che il protestantesimo non sia un fattore notevole nella preponderanza della razza anglo-sassone ? « Il mio vivo desiderio sarebbe dunque che si formasse in Italia una corrente di simpatia per la persona del Poverello. « Scusatemi di avere abusato del vostro tempo, e vi prego di non vedere in questa causerie che la pruova della profonda riconoscenza che io sento per la 'l'Ostra cara patria. « Malgrado tutte le tristezze attuali io spero, per l'avvenire ,, pe1· la soluzione delle quistioni ch"l tormentano l'anima umana in questa fine del secolo XIX più sull'Italia che sui paesi in apparenza più progrediti. Voi avete in Italia una numerosa gioventù di buona volontà e con potente spirito .di sacrifizio che non si troverebbe altrove. I mali sono grandi, ma c'è un altro solo popolo in cui l'egoismo sia così raro ~ « Perdonatemi e credetemi cordialmente vostro PAOLO SABATlER NOI 1AOOCi<'oiiviòoo:i:ioocmix:i:iooii>iaoo:ii<i::oèi:X:i:iooc~ Nei prossimi numeri pubblicheremo un articolo di Arturo Labriola sui Nuovi orizzonti del Marxis.lllo, e uno di Alfredo Nice(oro sulla Suggestione.

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