314 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LErrERE E SCIENZE SOCIALI « Voi fate del denaro intelligentemente; ma lo spendete male .... « Imperialismo e insularità, sono le due parole che dipingono il vostro carattere. Voi provate il bisogno di spandervi ali' estero e di isolarvi in casa vostra. Chiamate questo conseroatorismo. Io lo chiamo ipocrisia, perché si riduce a questo: pretendete insegnare agli altri ciò che dovrebbero fare e vi astenete di farlo voi stessi. In quanto al vostro amore del denaro, non si vide mai nulla di simile dal principio della storia .... » Ma ciò che interessa a Chamberlain ed al popolo inglese sono i rapporti economici colle loro colonie. Sul terreno· economico, per lo appunto, se ben poco, anzi nulla si otlenne nel 1897, poichè le Colonie, specialmente l'Australia e il Canadà, mantennero la loro indipendenza doganale che sperimenlat'ono anche contro la madre patria, pare che si otterrà meno adesso. Chamberlain, che non è uomo da scoraggiarsi ai primi ostacoli incontrali, non vuole lasciarsi sfuggire questa nuova occasione di vedere riuniti in Londra i rappresentanti di tutte le Colonie per indurli a fare qualche passo di più sul terreno politico, e ad ottenere concessioni sul terreno economico doganale che assicurino ali' Inghilterra un grande mercato. Sul terreno politico adesso dagli imperialisti della metropoli si vorrebbe ottenere che le colonie avesser·o spe~iali ordinamenti militari che all'uopo dovrebbero se1·- vire alla difesa dell' impero. Le previsioni su questo punto non sono facili. Ma ciò che maggiormente imporla a Chamberlain, - il vero uomo di affari, nel senso pi~ laido della parola, dell'attuale governo britannico - è la quisLione doganale. Sentono gl'imperialisti che da un lato essi vengono stretti ogni ora più dalla concorrenza della Germania e degli Stati Uniti di America; dall'altra pa1·le comprendono che la federazione imperiale si riduce ad una specie di burletta, se non vale ad unificare il regime doganale tra le singole parti che lo compongono o ad assicurare a queste qualche vantaggio o 'lualch(. privilegio di fi'onte agli altri Stati. Due proposte vengono discusse per risolvere il problema. Chamberlain vonebbe un vero Zolloerein tra la madre patria e le colonie, mercé le quali l' impern avrebbe la sua unità doganale <.:onuna reciprocità di trattamento privilegiato a danno delle altre nazioni o a difesa contro le medesime. I seguaci del libero scambio, che in Inghilterra sono ancora molto numeroi;i, non vogliono saperne di quequesto Zolloerein che rinnegherebbe le doltrine di Cobden. Essi preferiscono un regime generale di libero scambio. Se si guarda ai precedenti delle due colonie pincipali a regime rappresentativo, cioè il Canadà e l'Australia, si può essere sicuri che le due proposte incontreranno gravi ostacoli, poiché tanto nel Commonwealth AustraLian quanto nel D()minion sinora prevalsero le idee protezionistiche. E infatli, Barton, il primo ministro della Federazione australiana, è partito da Sidney col mandato preciso di non aderire ad alcuna forma di Zollverein, e lo ha dichiarato in un banchello dato in suo onore. Sir Wilfrid Laurier, primo ministro del Canadà, alla sua volta ha detto, appena sbarcato in Inghilterra, che una proposta di ZolLoerein solleverebbe un tempesta d'indignazione nel Dominion, e metterebbe a dura prova la lealtà dei canadesi. Non resterebbe che il grossolano e ciarlatanesco rappresentante della Nuova Zelanda, il Seddon, a propugnare una stretta unione colla madre patria ..... tutta a benefizio del suo paese. Probabilmente si deve II queste manifestazioni dei rappresentanti delle colonie, se Hiks-Beach, a nome del govel'no ha fatto sa pere alla Camera dei Comuni che l'Inghilterra non vuole saperne di ZoLLoerein. Si potrebbe osservare, che questo è il caso della volpe che non potendo mangiare l'uva la proclamava acerba. Le parole <lei cancelliere dello scacchiere, però, suonano sempI'e sconfessione brutale degli ideali di Chamberlain. Ad ogni modo l'Europa continentale non 1·imarrà indifferente e disinteressata di fronte agli avvenimenti che potranno svolgersi su quesl.o terreno. Se prevalesse l'idea del libero scambio certamente essa se ne rallegrerebbe, poiché vedrebbe aperti ai propri prodotti due grandi mercali quali quelli Australiar,i e Canadesi. Se invece trionfasse il Chamberlain, l'Europa continentale si vedrebbe economicamente minacciata, e di fronte a questo avvenimento forse si costituirebbe quella unione doganale europea che cin'luant.a anni or sono venne preconizrnta da un liberista 'lual' è il De Molinari, ed è ora caldeggiata da un uomo di Stato qual'è il Golouchoucky, da un socialista marxista qual'è il Calwer. In questo caso si potrebbe di1·e che da un male sa-, rebbe uscito un bene maggio1·e. Era composto e corretto questo stelloncino quando ci pervennero i teleg1·ammi sulla malattia di Re Edoardo e sul 1·inviodelle feste. Noi lo las..:iamo tale e quale senza muta1·vi una virgola: le osservazioni e i fatti, che vi sono esposti rimangono di attualità. Qualche cosa vogliamo invece aggiungere, ed é questo telegramma che mandano da Londra ad un giornale italiano: « In un villaggio, ad 1,matrentina di miglia a nord-ovest da Londra, avendo il Comitato per le feste dell'incoronazione deciso di I ivendere un bue ed altre provvigioni destinate ad un pranzo che doveva esser dato ai poveri, questi scagliarono sassi contro le finestre dei memhri del Comitato. « In altra località del paese di Galles, il presidente del comitato per le fesle dovette rifugiarsi in un albergo per sfuggire alla folla, iITilata per la soppressione del tunch che doveva essere offerto ai fanciulli del paese. » li pendant II questo telegramma meraviglioso non si può trovarlo che in quest'altro pervenuto al Giornate d'Italia, dopo l'operazione subita dal Re Edoardo: « li comandante in capo dell'esercito inglese, Lord Roberts, indirizza ai giornali una lettera colla quale prega il publ,lico di astenersi di dare ai soldati tornanti dall'Africa bevande alcooliche per evitare che non siano spinti da un eccesso di bere a far sconsiderare l' esercito del quale sono l'onore. « Lord Roberts aggiunge: « Ho fiducia che tutta la popolazione desideri fare ai nostri valorosi soldati le accoglienze cordiali che essi hen meritarono. Spero che il pul,blico mi perdonerà questo invito, poiché anch' esso riconoscerà la necessità che le accoglienze d'oggi non debbano avere per risultato di offuscare il decoro, la dignità e l'ordine dell'esercito che tutti amiamo vedere senza macchia, e che é per noi una sorgente di legittimo orgoglio. » Questi due telegrammi richiamano alla mente i tempi più laidi dei preto,·iani e della plebaglia che chiedeva panem et cù·censes. Tacito crediamo che non parli di un ammutinamento della peggiore marmaglia di Roma antica per le feste mancale a causa di gravissima, improvvisa malattia dell'Imperatore, che dovevasi festeggiare ...
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