Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 12 - 30 giugno 1902

312 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCJENZE SOCJALI e l'aumento negli altri paesi; ed aggiunge: « Evidente- « mente i metodi della lotta vanno acuendosi nel con- « tinenle, mentre in Inghilterra assumono aspetto di- « verso. Il fenomeno é importantissimo e merita bene « che se ne studino le cause; le quali non possono certo << stsre né in una avvenuta pacificazione degli elementi << in lolla né nel carattere dei contendenti ». Noi crediamo di poter aggiungere che la spiegazione di questo fenomeno inglese va ricercato nella poteme organizzazione degli industriali, della quale si ebbero prove eloquentissime in quella che fu chiamala La grcmde battaglia del Laooro, cioè lo sciopero dei meccanici nel 1897. Di fronte a questa potenza di organizzazioue del capitalismo, gli operai inglesi, molto coscienti dei loro diritti e della loro forza, sentono spesso di non dovere impegnare una lotta la quale nel maggior numero di casi terminerebbe con la loro sconfitta. Ciò che é avvenuto in Inghilterra, il paese più evoluto industrialmente e capitalisticamente, man mano si ripresenterà nel continente europeo. Già anche in Italia abbiamo i primi accenni di un'organizzazione degli industriali e dei proprietari fondiari. Pe1·ciò si può prevedere che nell'avvenire gli scioperi andranno diminuendo dappertutto e che altri metodi di lotta dovranno essere adottali dai lavoratori a difesa dei propri interessi. Essi che, in lnghilterra specialmente, sotto l'inf-luenza del Tradesunionismo disprezzaro110 la politica e i parlamenti, si convinceranno che le Ll'asformazioni a loro benefizio dovranno compiersi per mezzo della politica e dei parlamenti. E' assai p1·obabile ed è sperabile quindi che gradatamente all'arma dello sciope1·0 si vada sostituendo l'arma del volo, e che le maggiori battaglie in favore del miglioramento delle classi lavoratrici saranno combattute nelle elezioni politiche ed amministrative. Ad ogni modo questi ultimi diciotto mesi di vita italiana hanno mostrato, con tutte le deviazioni da parte delle autorità e da p3rte dai lavoratol'Ì, che in Italia si può governare con la libertà, e che questa non è un dono riserbato esclusivamente agli Anglo-Sassoni. Per· l'Acc1uedotto Puglies~. - Una possibile grande disillusione. - Il Parlamento italiano dando prova di sincero patriottismo e di solidarietà beninlesa tra i rappresentanti delle varie regioni della penisola ha votato la costruzione dell'Acquedotto Pugliese con un largo contributo finanziario da parte dello Slalo. L'opera se verrà a compimento riuscirà davvero grandiosa e degna delle tradizioni e degli esempi di opere consimili lasciatici da Roma antica. Se ne giudichi da questi dati: lunghezza 1660 chilometri : 75 chilometri, in complesso, di g1!llerie, una delle quali di oll1·e 12 chilometri, superiore in lunghezza a quella del Moncenisio; 8 chilometri di ponti-canali ecc.; un enorme sifone tubulare di 136 k.m oltre gli altri sifoni per 19 k.m 89 serbatoi e parecchi impianti di macchine elevatrici per portare l' acqua a 19 Comuni. Ma un dubbio atroce sorge già negli animi degli italiani: sarà costruito davvero l'Acquedotto Pugliese? Durante la discussione qualche dubbio fu affacciato; ma noi oggi abbiamo acquistalo la convinzione che nè alla Camera né al Senato si disse tutto quello che in proposito si sarebbe potuto e dovuto dire. Questa convinzione ci siamo formati adesso leggendo un articolo comparso nel Giornate degli economisti di questo mese (Le insujficienze dei progetti per L'Acquedotto Pugliese). Questo articolo è venuto ad impressionarci maggiormente che non l'abbia fatto quello altra volta pubblicato dal Senatore Cadolini nella Nuor,a Antologia (1° Ottobre 1901). Ed infatti la quantità delle cifre e delle dimostrazioni convincono, se le prime sono es11tte, che l' Acquedotto per le Puglie non sarà costruito, e che la legge votata sarà davvero un miraggio, come quelli che nel deserto del Sahara alimentano per qualche istanle le speranze degli assetati lasciando negli animi più crudele che mai la disillusione. L'anonimo autore di quell'arlicolo comincia dal dimostrare la insufficienza tecnica del progetto governativo; eleva dubhi sulla convenienza della scelta del Sele come fù1•nitore dell'acqua da condurre nelle Puglie, e lascia intravedere che sarebbe stata preferibile la_presa del Calore. L'acqua del Sele, anche a non avere la pretesa di darne agli abitanti delle Puglie lanta quanta ne danno le p1•incipali città del mondo civile e 65 minori città d'Italia, sarebbe sempre insufficientissima: tenendo con lo dell'originaria scarsezza della sorgente, delle perdite inevitabili lungo gli at:quedotti e della deficienza di serbatoi e contatoi, la provvista di acqua si ridurrebbe a 15 lilri a testa per giorno ! La parte finanziaria della legge votata non sarebbe meno deficiente della parte tecnica. La spesa complessiva prevista sarebbe già insufficiente; ma ammettendo che possa bastare, tutto induce a ritenere che non si troveranno i capitalisti filantropi che vorranno assumere la grande impresa. Invero per la costruzione senza alcuna garanzia o sussidio dello Stato rimarrebbero investiti 133 milioni di lire. Ma poiché tra ammortamento durante i 90 anni della concessione, interessi del 4 1120JO e spese di esercizio e manutenzione, l'acqua dovrebbe dare agli azionisti oltre i 5 milioni di sussidio dello Stato un reddito annuo di 8 milioni e mezzo; ebbene, ammettendo - ciò che è assolutamente impossibile - che l'acqua sia tutta venduta non si potrebbero ottenere, nella miglio1·e delle ipotesi, che 5 milioni e 200 mila lire di reddito; cioè un interesse del 2 010 sul capitale impiegato. Ed ecco pe1·chè noi abbiamo detto che i costruttori dell'Acquedotlo Pugliese dovrebbero essern dei capitalisti filantropi. Sinora di questa varietà di capitalisti in Italia non ne aQbiamo conosciuto che uno: il duca della Galliera che volle consac1·are molti milioni al porto di Genova; ma i milioni li regalò, e non intese mai impiegarli in una speculazione. Per tutto questo anziché deplora1·e come fa l' Ingegnere A. Manfrediui nella Critica Sociale, che la concessione sia slata fatta per una durata troppo lungo tempo, per 50 anni, c' è da lemel'e che l' acquedotto non si costruisca affatto! La federazione brit.annica. A 111•0110,;;it.o dell'Incoronazione. - Quando avrà visto la luce queslo numero della Rivista, certamente :staranno per terminare le feste per la incoronazione di Re Eduardo Vll. Sull'io, sicme degli episodi e sul significato di té'li feste ce ne scriverà da Londra il nostro amico e corrispondente Gastone Chiesi. Qualche cosa però anche noi vogliamo anticipare. Le notizie copiose che portarono i giornali quotidiani sui preparativi della incoronazione si prestano ai più mordaci commenti. Non basterebbe l'ironia fine di Parini; forse sarebbe 11nche inadatta ed insufficiente quella spiegata dal Carducci dei bei lempi antichi nella sua Commissione araldica, e crediamo che all'argomento si presterebbe meglio la satira, un poco più volgare ma più caustica, 1 ◄ .J I

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