.t(/\'JSF.1 l'Of'UL.lh'I:.' U/ l''JLIT/C.l, L!:Tl'/:.'flE li SGIH.YZE SO_Cf.J,L/ 327 l'Inghilterra, le corazzate francesi non potrebbero uscire al largo senza timore di essere distrutte. Esse dovrebbero rima nere, inutilizzate, nei cosi detti • punti d'appoggio • della costa brettone e normanda sotto la protezione dei forti della terra ferma. In un libro pubblicato qualche mese fa a Pa1·igi, dal titolo La guerra contro l' Inghilterra, del Comandante X ... (che copre il nome dell'ammiraglio Lockroy), gli effetti di unii. guerra navale tra Francia e Inghilterra oggidì sono spaventosamente e magistra; mente descritti. .: Nello stato della nostra marina, vi si dice, la Francia devtl evitare l'occasione di una guerra contro l'Inghilterra. E se anche l'oc0asiontl si presenta, la Francia dovrà ostinatamente rifiutarsi a far la guerra, e non accingervisi che cost,·etta ve1· forza, (contrainte par la force). La Francia oggi, non e di tal forza da vincere l'Inghilterra sul mare. Essa non ha nemmeno la forza di resisterle. Ecco che cosa bisogna sapere. Se avessimo· fatto la guerra per Fascioda saremmo stati vinti. Se lo facessimo domani per la Cina, sai::emmo vinti ugualmente. Lo stato attuale delle cose non ba terebbe neppure alla di{Psa. Quanto all'offesa non ci si pensi nemmeno. Per fare deliberatamente la guerra all' Ingbilttlrra, la Francia dovrebbe raddoppiare d'uomini, di movimenti, di industrie, di commerci, di danaro, e di attività di ogni genere ... » * * * Quale rimedio porre a tale condizioni della flotta frc:mcese 1 La nuova scuola incamata nella sua parte, dirò così parlamentare, del nuovo ministro della marina, Camillo Pelletan, - ha creduto di -trovare il rimedio. - Ed essa ha detto: - Non potremo mai avere un numero di -corazzate uguali a quelle corazzate inglesi, non solo a causa delle nostre finanze, ma anche a cagione della politica marittima del1' Ammiragliato inglese il quale, a ogni fabbricazione di una nuova corazzata, francese o russa, risponde con la fabbricazione di due corazzate inglesi. Quindi abbandoniamo definitivamente questa smania di fabbricare corazzate, abbandoniamo l'idea di fare la battaglia in squadre di corazzate, in linea di combattimento, che s'incontrano viso a viso e decidono in uno scontro delle -sorti della campagna intiera - e sostituiamo a questa concezione, le concezioni della « piccola guerra », la ·guerra di difesa, operata, non più con le corazzate, che sono insufficienti, ma con gli incrociatori, i ~ottomarini, e le torpediniere. Una corazzata costa dai 25 ai 40 milioni; le finanze fran- ,cesi non permettono di costruirne più d' una di fronte alle due o tre corazzate inglesi. Ma C()n lo stesso prezzo noi possiamo costruire una flotta enorme di navigli leggeri, come le torpediniere, . gli incrociatori, i sottomarini i quali non daranno mai battaglia aperta alle co1·a1.zate nemiche, ma ,le molesteranno continuamente distruggendole una a una per mezzo dei sottomarini e delle torpediniere, e che potranno continuamente fuggire di fronte alle corazzate. Si tratterà di una specie di guerriglia che stancherà il nemico, che gli farà perdere una a una le sue corazzate, che paralizzerà le forze nemiche ... La sostituzione delle torpediniere, rlegli incrociatori, de' sottomarini alle corazzate, la sostituzione della " piccola guerra » alla « grande guerra •, la sostituzione del concetto • difendiamoci dall'Inghilterra - al concetto « assaliamo l' Inghilterra • - ecco la nuova tattica, e la nuova politica navale francese incarnata da Camillo Pelletan, politica alla quale tutti gli amici della pace non possono che plaudire, se non altro in attesa di giorni migliori per la pace universale. . • • Ma la nuova politica ha, naturalmente, i suoi acerrimi nemici. · Primo genere di nemico: - il guerrafondaio. - Il guerrafondaio francese non può rassegnarsi al pensiero che la sua marina non sia una marina di offesa, ma di semplice difesa. Egli grida contro l'Inghilterra quando usa prepotenze ai Boeri, - contrn il Turco, quando procede ugual mente di fronte agli Armeni, - prende le difese dei polac:- chi perseguitati da Guglielmo imperatore ... ma se il prepotente fosse lui, con la sua brava flotta e il suo esercito, farebbe esattamente lo stesso numero di ingiustizie, di fucilazioni, ecc., che gli altri fanno oggi e hanno fatto ieri. Secondo genere di nemico: i grossi fabbricanti di acciaio e roba simile che fabbricando le corazzate non vedono che con spa,·ento questa sostituzione dei piccoli navigli, su cui si fanno pochi guadagni, alle grosse corazzate che empivano a meraviglia le loro casse forti, e si procurano già alla Camera i deputati corazzisti per parlare contro il ministro e i deputati anti-corazzisti. Terzo genere di nemico: - gli alti gallonati e gli altissimi ammiragli della marina. E si capisce facilmente il perchè. La marina a base di corazzate è, dirò così, una marina aristocratica, mentre quella a base di incrociatori, torpediniere, e sottomarini, è una marina democratica. Spiego subito questi due aggettivi. Le squadre di corazzate forniscono una giustificazione agli alti comandi e ai grossi stipendi. In una corazzata di parecchie migliaia di tonnellate il signor ammiraglio ha un grande alloggio fornito di tutti i rarnnamenti del lusso, ha una quantità di ufficiali d'ordinanza, di stato maggiore, di cuochi, di lacchè, e che so io. Ha il suo bravo cappellano, la sua musica, ecc.. ecc. Sui bastimenti leggeri e sulle torpediniere invece ... addio clienti, servi, cuochi e musiche ! Non c'e che il rullio, il beccheggio, il mal di mare, il timore della morte a ogni istante, e il rischio della battaglia.... senza una corazza impermeabile. Nelle torpedinie• re e nei sottomarini la vita dei marinai e degli ufficiali è difficilissima. Un ufficiale della « nuova scuola • mi diceva un giorno: - Certo. che i no-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==