826 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.LÌ ritto e la ragione ci hanno dato l'indipendenza e l'unità nazionale, con Roma capitale. • Il rispetto agli altrui diritti e ragioni ce le potrà solamente assicurare per sempre. • I lunghi e terribili secoli di servaggio straniero, ci attestano luminosamente, che non è la politica degli arbitrii e delle prepotenze internazionali il vero e miglior modo per poterci conservare eternamente liberi ed indipendenti in casa nostra•. • . . La mia modesta voce allora non fu ascoltata. Ma disgraziatamente i fatti, pur troppo, dovevano darmi ragione, dimostrando che quella fosse la più ragionevole. Questo tenne a far rilevare il benemerito ed instancabile propugnatore della Pace e cieli'Arbitrato - il nostro Ernesto Teodoro Moneta - quando, dopo il disastro di Abba Garima, volle scrivermi: • Ella ebbe il merito di dire in tempo verità che, anni fa, pochi avevano il coraggio cli esprimere al pubblico ; e il non averle curate çi portò ai disastri che ora tutti deplorano •. Teramo. EDUARDO CIMBALI. LANUOVATATTICADI GUERRA DELLAMARINAFRANCESE La presenza di Camillo Pelletan, - leader del partito radicale-socialista francese, - al Palazzo della Marina a Parigi, porterà sema dubbio una importante, per quanto pacifica rivoluzione, nella politica navale francese. Camillo Pelletan, innanzi tutto, non appartiene a quella categoria di francesi - ohimè ancora numerosa, - che non vede e che non sogna che la guerra in genere, e la guerra in particolare contro l'Inghilterra Questa idea della guerra contro l'Inghilterra è.diventata, per certi francesi, e in ispecie per il partito nazionalista - una sorta di idea fissa. - Ogni ministero che non fa la guena contro l'Inghilterra è un ministero di traditori. Il Iil\inistero Waldeck-Rousseau era un ministero venduto agli inglesi perchè esso non profittò degli imbarazzi cl .:Jl!aguerra anglo-boera per invadere ipso facto l'Inghilterra, o almeno per cercarle delle brighe nelle Colonie, o mangiarle, senza chiederle il permesso, una fetta dell'Egitto. - La guerra contro l'Inghilterra fa parte integrale del programma di molti francesi i quali non possono perdonare che la Francia, dopo non aver preso la rivincita di Fascioda, si ostini a non aumentare le sue corazzate, per piombare poi sulle coste inglesi. Camillo Pelletan, dico, non appartiene a questa categoria di gente. Tutt' altro. Egli ern, anzi rap_ po?'teur del.bilancio della marina ai tempi di Fascioda, e le recenti rivelazioni sulla vita di F elix Faure dovute al Saint Simonin del Figaro ci ins~gnano che il Pellettan fu uno di quelli che nel febbrile consiglio segreto tenuto dai ministri, dal Presidente, e dai ·rapporteurs della guerra e della marina ai tempi cliFascioda, mostrò evidentemente che la Francia era nell'impossibilità fisica di fare la guerra di mat'e all'Inghilterra. Tuttavia si cercarono subito - di nascosto della Camera e del pubblico - 80 milioni, che il Pelletan scavò non so dove, i quali servirono immediatamente per mettere in istato di difesa - notate bene in istato cli difesa e non di offesa - le coste francesi, nel caso di un'attacco dell'Inghilterra. Camillo Pelletan ha dunque nel suo programma la pace coll'Inghilterra, e non ha mai sognato un piano di attacco contro la marina inglese. Egli si limita alla difesa. Egli dice e ha detto che la Francia .feve indirizzare la sua politica e la sua tattica navale riguardo all'Inghilterra non in previsione di una possibile offesa, ma in previsione di una costante difesa. Non basta. Questo lato del programma era comune al ministero attuale e al precedente: il Pelletan sviluppa questa sua idea-madre e ne fa le applicazioni alla tecnica della flotta, di cui è profondo conoscitore. La nostra marina, egli dice, non è adatta nemmeno al nostro semplice programma di difesa, come d'altra parte, lo era ancor meno il vecchio programma di offesa. Dobbiamo darle un sicuro indirizzo. Quale è questo nuovo indirizzo i - Mi spiego in poche parole. • •• La politica navale francese è formata da. due correnti opposte: - la vecchia e la nuova. - La vecchia consist.e nell'adottare un numero massimo di corazzate. La nuova, - di cui il Pelletan è l'apostolo, - consiste nel ridurre al minimo il numero delle corazzate, e, per compenso, nel moltiplicare al massimo gli incrociatori, le torpediniere e i sottomarini. Quali sono gli scopi di queste due diverse concezioni della flotta? - La vecchia scuola, la scuola delle corazzate parteggia per la così detta • grande guerra •. Essa cerca di opporre alla formidabile flotta nemica inglese, fatta in gran parte di corazzate, - delle altre corazzate, che la sfidino a battaglia, che offrano battaglia aperta, Gorazzata contro corazzata, flotta contro flotta, viso a viso. Gli altri - la nuova scuola, - dimostrano che tale piano è irrealizzabile. - La Francia, essi dicono, schiacciata dalle spese del suo esercito di terra, non può assolutamente spendere tanti miliardi da avere una flotta di corazzate che uguagli quella degli inglesi. - Allo stato attuale delle co se l'lnghilterra possiede 59 corazzate - e la Francia soltanto 32, - 181 incrociatori (e la Francia soltanto 53) - 107 controtorpediniere (e la Francia 13). Sareòbe follia volere uguagliare tali forze inglesi. Non vi sarebbero neanche i fondi sufficienti. E stando così le due forze, - la nuova scuola ha dimostrato che, in caso di guerra navale con
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