322 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ Alla attuale politica di espansione a base imperiale, l'Italia deve proporsi risolutamente di sostituire quella a base liberale: alla politi-ca di conquista essa deve surrogare quella di associazione. Nella Tripolitania - come in qualunque altro territn•io in cui aspiri a volere egercitare la sua politica di espansione - l'Italia deve assolutaLa sola aspirazione che l'Italia deve nutrire quanto alla Tripolitania, è quella di avere associate, non schiave le popolazioni. Per conseguenza tutta l'azione, che sarà per svolgersi, non soltanto nella sostanza, ma neanche nella forma deve mostrare il benchè menomo carattere di conquista. Se è vero quello che asseriscono i più caldi fauMonumenti e monumenti 11111: Ma che giuocatlolo hanno messo lì vicino alle nostre libertà! lack: Ma non lo;vediZche è Federico:il Grande_di Prussia! . ' . . , (Neve Gluhliehter di Vienna) mente rinunziare ad ogni pretesa di avere schiave le popolazioni che l'abitano. Finchè essa sarà dominata da sì barbare ed antiquate ambizioni, è da augurare, nell'interesse suo e della civiltà, che non accosti mai un piede in quella straniera terra; e sarebbe, davvero, grave stoltezza il rallegrarsi con quei Ministri degli affari esteri, che sono riusciti ad indurre le altre grandi Potenze a non ostacoiarla nei propositi di realizzarle. tori dell'occupazione, che cioè quelle popolazioni siano malcontente e stanche del giogo della Turchia e che vivano in permanente stato di ribellione, io posso ammettere e giustificare pienamente un'azione militare per aiutarle a scuoterlo, ma mai un'azione militare per farle passare e per mantenerle sotto il nostro dominio. Con un'azione diretta a tal fine, noi conquisteremmo, non ci associeremmo quelle popolazioni. Per togliere alla nostra azione ogni fine di con-
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