306 RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI lilica imperiali.,ta alla quale la pèp ,!azione britannica in g1·andissi,na maggioranza. ha dato in questi ullimi anni la sua adesione enl.usiasta. (Reoue de Paris - I giugno). • C. Mutschler: li congressocooperativdoi Brunschwig. - li grande fine che s'impone sempre più ai cooperato1·i è l'organizzazione dell'acquisto all'ihgrosso. Lo sviluppo futuro; la vitalità skssa delle cooperative ne dipende. Da questo punto di vista il Congresso che ha avuto luogo ultimamente a Brunschwig è interessantissi1110. Nel movim••nlo cooperativo, iu Gl•rmauia, vi sono oggi due conenti che vauno dividendosi sempre più. Vi è, da uua parte, la Confederazione Generale Coope1·ativa con sede centrale a Berlino, che raccoglie tulle le forme di associazioni fondate sul sistema del self-help, so-· cietà di credito, di costruzioui, di mutualità, di consumo; e dall'altra pal'le la uuova Uuione delle Coope1·ative che costituisce una specie di sinistra parlamentare nella Confederazione Generale Cooperativa, con la sua sede ad Amburgo e che, pure adère1,do alla -prima, rappreseuta uua corre11te opposta anti-cnpitalista e riformatri..-e, ment,·e che la p1·ima incai-na lo spirito conse1·- serv<1to,·e, libe1·ale, piccolo borghese, lradizionalista. Questa Unione deve la sua uascita e il suo sviluppo alla creazione della Società cent1.-aléper l'acquisto all'ingrosso, di Amburgo, la quale conta 188 so..ietà aderenti sottoscritte per azioni, oltre 484 che, senza ,formalmente aderire, hanno· comprato delle mercanzie : in tutto 672 società, presso a poco la metà di tutte le società coope1·ative tectesche. A queste società la ceulrale di Amburgo ha foruito 15.137.761 marchi di mercanzie nel '1901 mentre uel 1900 ne aYeva fornite per 7.181.426. ' La discussioue in p1·oposilo, al Co11gresso di Brunschwig, fu importantis,ima e fu_chiusa con queste parole di Barth direttore della Federazione pe1·l'acquisto all'i11grosso,della Gern_iania dal Sud: "Portate con voi, miei c, ri cooperatori, questo consigliò: non distribuite troppi divid,mdi, ammassale dei fondi.' Le nostre idee cesseranno di essere delle vane parole il giorno soltanto, in cui noi avremo in· mano i mezzi di realizzarle. » Per quel che concerne le deliberazioni dei membri azionisti costituenti la società per l'acquisto all'ingrosso, noi non vogliamo rilevare che i fatti che hanno qualche interesse generale.· La proposta del Comitato direttivo portante l'aumento del capitale sociale da 300.000 a 550.000 marchi fu votata all'unanimità. Fu deciso l'acquisto di un immobile ad Amburgo per uso Magazzino, del valore di 380.000 marchi. La relazione dà anche un quadro dPi salari degli impiegati, in tutto 78 persoue. Il primo gerente commerciale ha 6000 marchi, il secondo 5400. Questi gerent. hanno in più un tanto per cento che però unito agli stipendi non deve oltrepassare i 10,000 marchi. Per un gerente soltanto si giunse a 12.500 marchi, spesa che il Consiglio di amministrazione giusti!icò cosi: « Dato che la riuscita di una grande impresa dipende spesso dalla presenza di uno o di alcuni uomini capacissimi alla sua testa, e visto che le grandi imprese capitalistiche pagano bene questi uomini; atteso, dall'alt['.a parte, che è nell'interesse dell'impresa che gli uomini responsabili sieno assolutamente indipendenti nella loro situazione materiale e sottr11tti ad ogni tentativo di corruzione: noi stimiamo, che alcune migliaia di marchi che certi delegati vorrebbero vedere impiegati altrimenti, non siano poi nel modo come l'impieghiamo noi, mal posti». Se si considera il progresso che il movimento cooperativo ha preso in GermAnia da pochi anni, se si conside,·a lo sviluppo dell'U11ione di Amburgo e si tien conto della p~rseveranza e della tenacia del carattere tedesco, e del numero semp1:e cresce.nt~ degli uomini intelligenti ed Pnergici che produce la classe ope1·aia, si può profetizzarn cl,e da qui a 5 o IO anni l'o1·ganizzazionc cooperativa sarà diventata nelle mani della classP. operaia - accanto all'organizzazione sindacale - uno dei più potenti meZli di emancipazione ,_Mour.,em,entSocialiste - 17 maggio). • J. Nor.,icow: Glianglo-sassonei la loro pretesasuperiorità - La guerra del T,·an-;vaal avrà delle conseguenze di un'importanza estrem~. Essa libere1·à l'Europa dall'ipnotizazione anglo-sassone. Finché l'Inghilterra rappresentò da sola i principi di giustizia e di libe1·tà, in un mondo votato alla brutalità e alla violenza, essa restò una stella di pr·ima grandezza, una nazione ve,.so la quale gli occhi dei popoli oppressi si volgevano co.1,e verso un faro lu111inoso, brillante in mezzo alle tenebre: allors tutto il mondo poté ammettere, senza contestazione, la supe1·iorità degli Anglo-sassoni. Ma quando l'Inghilterra, seguendo le tracce del rude Bismarck, proclamò che la turza vince il diritto, quando l'Inghilterra adottò 111.condotta dei più spittati conquistatori, quando fu simile alle altre nazioni europee, la superio,·ità anglo-sassone rloventò uno dei più enormi errori che abbiano oscurato gli uoiniui colti. Due fatti hanno messo la razza Anglo-Sassone su di un piedistallo più elevato delle altre, e hanno p1,odotto l'ipnotizazione, c cioè: la libertà inglese e l'immensità dell'impero britannico. Ma poiché abbiamo cessato di essere ipnotizzati, è facil.i dimostrare che la libertà iuglese, lo sviluppo economico degli Stati Uniti e l'estensione dell'impero bl'ittannico non sono prodotti da una superiorità fisiologica e psicologica della razza anglo-sassone, ma sono la conseguenze di un felice concorf!o di favorevoli circostanze'in Europa <:ome in America. Né nel dominio della scienza, nè in quello dell'arte, nè in quelio della politica internazionale, l'Inghilterra ha niente che la metta in prim~ linea tra le nazioni europee, e se v'è un ramo dell'attività sociale ove l'inferiorit.à dell'Inghilterra sia stata dimostrata in un modo manifesto dagli avvenimenti del Transvaal, è anche la guerra. La chiara nozione dell'impotenza militare della Gran Brettagna. produrrà un immenso beneficio nel mondo civile. Se l'illusione della potenza 1:irittannica non fosse esistita in Europa, i Russi sarebbero entrati a Costantinopoli, avrebbero distrutto l'impero ottomano, e dei milioni d'uomini avrebbero cominciato a vivere alla grande aria dell•indipen-:ienza nazionale, dei paesi magnifici che gemono attualmente nella miseria, con l'affrancamento completo delle nazioni orientali dal giogo turco o russo, sarebbero in piena prosperità. Se un nuovo incidente come quello di Fachoda si producesse ora, i Francesi, senza dubbio, .non sarebbero così facili ad accomodarsi. Essi serberebbero le loro posizioni senza preoccuparsi delle proteste degli Inglesi che, certissimamente, non andrebbero al di là delle loro minacce. La perdita del prestigio militare dell'Inghilterra é un avvenimento dei più felici per l'Europa. L'ordine e la ~iustizia non possono regnare in uno Stato se i cittadini non hanno diritti uguali. Così è tra le nazioni. In seguito a facili e costanti successi sulle tribù selvagge o su nazioni barbare, gli inglesi si credevano una
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