Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 11 - 15 giugno 1902

292 JlIVISTA POPOLARE DI POLl'fiCA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI volgerlo in modo da permettere alle radici, affondate nei fatti della natura, l'endosmosi benefica ai frutti e ai fiori della letteratura: porre, cioè, alla base le scienze positive e alla cima lo ~tudio più libero delle lingue e letterature utili (1): - ecco il dovere. Lo Spencer, l'Helmholtz ed ultimamente il Wirchow attestano che la preparazione classica deCorma lo spirito dei giovani, orientandolo in modo da rendergli consentanea più l'accettazione dell'autorità, che l'indagine rigorosa. Con questa riforma il giovane non più sarebbe un ricettacolo passivo di regole ed eccezioni grammaticali che non dissodano l'incolto spirito; - ma, nutrito di sapere reale e fecondo, e cosciente del pJ·oprio qualunque valore, egli uscirebbe dalla scuola diritto e forte ed invaso, che è più dalla febbre sacra per sempre nuovi acquisti intellettuali. Al g1ovane s'infonderebbe così quella che il Bovio chia[l).a • mente » soggiungendo che la mente è carattere. Diritto e forte egli uscirebbe dalla scuola e molto probabilmente - cittadino o funzionario - non curverebbe tremebondo la schiena davanti alla potenza dei corruttori e dei sopraffattori; e - dall'eccezione alla regola - se si chiamasse Mocchi, gitterebbe le spalline in faccia al superiore beota; se De Notaristefano, sfolg·6rerebbe eontro i rinascenti Casale e Gargiulo; se Angiulli od Ardigò, resisterebbe sereno alle intimazioni, e sfonderebbe col pugno le porte dell'Università. Ora, voluta dalle istituzioni educative, l'influenza della clientela e della ipocrisia è, per la carriera dello studente, un fattore spesso essenziale. La scuola del successo vigoreggia, oggi, dappertutto ed a tutti i costi, compreso il precoce mercato della dignità umana. Alla scuola nuova del domani il compito superbo d'infondere nei giovani una coscienza nuova risanatrice. Se non che noi dubitiamo forte non sia proprio lo spauracchio di questa coscienza nuova che nell'animo pavido dei dirigenti afforzi le simpatie verso il complice Senofonte! CAMILLO V ACOARO. (ll V. Anginlli - La Filosofla e la Scuola: pag. 395 e seguenti. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ A chi piace LA RIVISTAPOPOLARE, a chi divide in parte o in tutto le sue idee, U migliot• modo pos#ivo per te.'ltimoniarle la simpatia è: 1. pagat•e PUNTUA.LMBNTE ztabbonamento anticipato ; ~. procut•a1•e. NUOVI ABBONA.TI OHE P A.GHLNO A.NTIOIP A1.'L I. premi che la BIVI.STA. dà, tanto ai suoi abbonati che a colO'l'Ochè ne p'l•ocurano, la 'l•fmdano QUA.SI GBA1. 1U1TA.. GIUSEPPE MAZZINI ALCOSPETDTEOLL'ANTROPOLOGIA CRIMINALE Pregato vivamente da amici carrissimi, tra i quali mi piace segnalarne qualcuno che milita nel partito socialista, superando la nausea che mi aveva destato, mi occupo di un articolo comparso nell'ultimo numero della Rivista Moderna. Esso viene dal laboratorio di antropologia criminale di Torino; è sottoscritto da un Lorenzo Gualino e porta per titolo: L'Uomo Giuseppe 1\1azzini, Appunti positivisti. Il padre di Giuseppe Mazzini, comincia lo scrittore, dovev:3.essere burbero ed ostinato, la madre, Maria Drago, era anch'essa una reproba. Figuratevi! dava molto tempo alla lettura e si teneva sempre al giorno degli avvenimenti. Peggio anco1·a: Ad una specie di fanatismo politico, accoppiava un esagerato a.Itruismo. E passiamo all'uomo Gùt8eppe Ma.zini cominciando dall'esame s0matico e biologico. In lui non dovevano mancare le stigma.te della degenerazione. Ci erano. Eccole: « Ciò che colpiva. era l'aspetto della cc facci,, della. fisionomia. perfettamente arn10nica; la «fronte.era alta, larga, con bozze assai prominenti; « il volto molto lungo ed affilato, p1;opri0 dei mistici « logorati da un'idea fissa., la barba ed i capelli lun- « ghi e nerissimi; il colorito della carnagione pallido e< e quasi olivastro; l'occhio nero che sfavillava. Se « non fosse stata la barba ed i baffi che ne adorna- « vano il volto, dice un esule che lo vide nel 1832, « egli avrebbe avuto un carattere troppo femminile». Sin qui l'illustre Gualino; il quale dev'essere molto rammaricato cli dove1·si trovare di fronte ad un uomo che fisicamente ùovette essere molto bello, se la bava dell'antropologia criminale, non ha potuto trovare per denigrarlo che un carattere troppo femminile, guastato però ... dalla barba e dai baffi. Che bazza per gl'illustri frequentatori del gabinetto di antropologia criminale di Torino se avessero potuto trovare nel capo di Giuseppe Mazzini le orecchie ad ansa, la fronte bassa e stretta, il naso torto, le sopracciglia sporgenti, il diametro bizigomatico larghissimo, la barbetta rudimentale ....! · Ma non mancheranno altri segni che daranno conforto alla scienza italiana per antonomasia. Sentite: « Fu il Mazzini assai moderato nel cibo; ma amava ~ molto il caffè e poi aveva un altro vizio .... ,, Calunniava? Rubava 'r Giocava? Era donnaiuolo scostumato? Era un ozioso? Nulla di tutto ciò: « era forte in lui la passione pel sigaro, per questo ·produttore di ar-tijieiali ebbrezze e neuropatiei disturbi .... :. Brrr .... Ed ora viene al meglio. « L'Uomo Mazzini fu tormentato da raffreddori e « da geloni e questi sono sintomi che attestano in- « sieme ad altri, l'esistenza di una diatesi psiehiea. « Soffriva di spleen; era facilmente eonvulsionabile e « di ·questa facilità si ebbe prova nell'accesso cui fu « in preda quando si udirono le prime schioppettate « della spedizi1me di Savoia. Egli, come molti pazzi, « prestava fede ai sogni; ebbe sviluppata la sensibic< lttà meteorica e la sensibilità tattile. Per la scrit- « tura non ho potuto avere documenti bastevoli da « potere su di essa formulare un giudizio; ma dal « Jae-simile d'una lettera al Giannone e da alcune

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