Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 10 - 30 maggio 1902

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 275 sia· privo di solida base, e che il confronto debb:1 farsi tra diverse· epoche nello stesso paese industriale. Orbene, anche in ciò ci soccorre una statistica eloquentissima della ricchezza prodotta dagli Stati Uni ti nel periodo 1850-1900, colla indicazione del salario e del valore del proclottri dal 1850 al 1900 \1). Anni Valoredelprodotto !>alairo Parterestante in frazioni per ceote~imali i capitalis.ti 1850 miliardi 8 62,50 37,50 1860 » 16 43,33 56,67 1870 » 30 32,67 67,33 1880 » 48 24,00 76,00 1890 » 62 17,00 83,00 1.900 » 100 I 0,00 90,00 Nel 18:i0 il salario rappresentava il 62,50 010 del valore del prodotto; nel 1900 era caduto talmente da non più 1·appresentare che il IO 0[0 del valore del prodotto. Quale capitombolo I Ed in quale abisso la condizione sociale dei lavoratori prngressi vamen te scende cli fronte all'accrescimento assoluto e relativo della potenza economica dei capitalisti. Ed ora portiamo la nostra attenzione sull'ultima parte del quesiLo : il sa 1ario scende o sale di fronte al profitto (sopravvalore)? In altre parole, la ripartizione del r.uovo valore aggiunto dal lavoro va in maggior parte alla borghesia od al proletariato, a misura che si sviluppa l'economia moderna? Il sig. Nolmer, membro dell'ufficio di statistica degli Stati Uniti scrive che nel 1890 l'insieme degli operai, uomini, donne e fanciulli, lavoranti in 355,4'.l0 manifatture e fabbriche, produssero, in merci, un valore nettoda ogni spesi, di 20 miliardi e 155 milioni di franchi, sui quali all'operaio non toccav:.1. a titolo cli salario, che il 46 per cento, mentre il 54 pe,· cento era percepito dalla. borghesia a titolo di profitto. Facciamo pure astrazione dalle spese detratte, che come l'imposta e il fitto, dovrebbero calcolarsi nel profitto (2), e prescindiamo ugualmente dal fatto che l'operai0 compra al dettaglio pagando molto più della borghesia le merci di suo consumo, cosicché il Sig. Nolmer calcola che la sua percentuale si riduca, in realtà, dal 46 per cento al 23 per cento. Siccome nel 1850 la parte dei capitalisti compreso il valore dei mezzi cli produzione consumati - era del 37,50 °[0 , noi possiamo, approssimativamente, senza conseguenze errate, calcolare che nel 1850 il 18 °10 del valore del prodotto fosse percipitato a titolo di profitto. Onde abbiamo: 1850 1890 Profitto Salario 18 - 62,50 - 54 - 46- - Che ridotti in frazioni centesimali: 1850 1890 Projitto Salario 22,50 - 77,50 '[, del valore aggiunto dal lavoro 54 - - 46,00 '10 id. id. id. E se noi constatiamo che nel 1900 negli Stati Uniti la ricchezza prodotta venne divisa pel 90 0[0 ai capitalisti e pel 10 0[0 alla classe operaia, noi dobbiamo convenire che il distacco tra il salario ed il (I) Questa statistica vieue riportata dall'Aoenir Soeictl diBru- :s:elles, N. 4, 1897, pag. I2G - Soltanto i dati rolativi al 1900 li ricavai dall' Aoanti ! 1 Novembre I90I. . (2)_Infatti, se si sottrre dal projltto l'irncTosta pagàta dal capitalista, l'uguale trattamento dovrebbe !arsi anche pel salario operaio. profitto si fa sempre piu la!'go e profondo. Infatti, approssimativamente, in base al calcolo suddetto, si può ritenere che nel 1850 il profitto rappresentava il 22,50 0[0 del nuovo valore aggiunto, di fronte ad un salario del 77,50 010, mentre nel 1900 le parti sono invertite, ed al posto d'onore sale il profitto con una percentuale di circa del 60 0[0, col salario in c:oda con una percentuale del 40 0[0 !' LUlGl NEGRO, (Continua) RIVISTADELLERIVISTE C. Mutschler : La neutralitàdellecooperatiYe. - L' idea che le cooperative di consumo possano essere un mezzo polente nella lotta del proletariato per la sua emancipazione guadagna sempre più terreno fra i socialisti di tutti i paesi. Essi le considerano come delle vacche da mungere, per alimentare i fondi dell'azione e della propaganda politica, seguendo in ciò l'esempio dei socialisti cooperatori del Belgio. Altri, al contrario, pretendono che sia nell' interesse ben compreso della stessa cooperazione che le società di consumo si tengano al di fuori della politica di partito, ch'esse restino sul terreno puramente economico, autonome: in una parola, che abhiano il loro scopo in sé stesse, come le Borse di lavoro e i _sindacati. 1 socialisti tedeschi e svizzeri sono per l' autonomia delle loro rigogliosissime cooperative di consumo. Questa tattica non solo per,nette l't'ntrata illimitata dei consumatori, aventi anche opinioni divergenti, ma ha il vantaggio - precisameuLe in vi1-tùdi ·questa facoltà di entraLa per tuLli che permette di aumentare più rapidamente le cifre degli affari e il fondo sociale, e quindi di proca<:ciare vantaggi sempre più numerosi ai suoi membri - d'aiutare efficacemente la realizzazione delle riforme, d'accelerare l'evoluzione verso la socializzazione dei mezzi di produzione. Siccome l'organizzazione del consumo, si voglia o no, conduce ineluttabilmente a quel resullalo, è inutile esigere un credo politico o religioso che non farebbe che produrre degli ostacoli e dei motivi a divisione nelle cooperative. Navigando sotto una bandiera neutra, con la stessa bussola, seguendo lo sLesso vento e la medesima strada, le cooperative tedesche e svizzere trasportano i viaggiatori, senza che essi ci pensino; al medesimo destino, e cioè alla società collettivista. li giorno in cui la cooperazione di produzione e di consumo avrà assor• bilo Lutti gli abitanti di una ciUà o di uno SLaLo,questa ciLtà e questo Stato avranno realizzato l'ideale colletti~ vista. L'Unione svizzera, però, pur proscrivendo la politica di parLito dal seno ddle cooperative fa oggi della politica, come ne ha fatta ieri, e ne farà ancora. Ora, essa conduce una campagna conLr_ole tariffe doganali ~he tendono a rincarare le derrate. Da più di due anni essa lotta ~ politicamente » contro le vessazioni del fisco e cont1·0 gli aUacchi dei piccoli commercianti Bisognel'ebbe dunque intendersi sul significato della parola politica. Il cittadino Maxwell, segretario della grande \Volesale di Manchester, ci sembra aver felicemente formulato questo problema: « non si tratta di portare la politica ( cioè le preoccupazioni della politica di partito) nella

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