274 · RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, lE.T'TERE È SCIENZE SOCIA!,! indica il tempo che rimane all'operaio per risparmiare o per provvedere ai bisogni superiori della vita. Producono la soddisfazione dei bisogni ordinari sopra specificati: gli operai inglesi in 209 giornate di lavoro » americani in 22f", » >) >) francesi in 231 )) » » tedeschi in 240 >) >) >J russi in 286 » >) » italiani in 200 >) >J Da questa inch_iesta un fatto sintomatico é <limo• strato: l'americano con un salario quasi doppio dell'inglese, di fronte ai bisogni ordinari della vita americana in confronto cli quelli inglesi, trovasi relegato al secondo posto. Sta relativamente meglio l'operaio inglese dell'opel"aio americano, potendo quello risparmiare o dedicare ai bisogni superiori della vita una quantità maggiore di giornate di lavoro (1). Non sempre é tutt'ora quello che luce! Ed, in linea generale, la sproporzione tra il salario americano tre volte maggiore del salario continentale, r.fuma quasi del tutto, davanti al costo rispettivo della vita normale nelle differenti nazioni. Tra il costo di vita dell'amel"icano che abl2isog11>d1i. 2::!5giornate di lavoro, e quello del tedesco equivalente a 240 giornate di lavoro, non c'è 1i10lta distanza, talchè il rapporto monetario dei rispettivi salari maschera la realtà delle cose. Che se poi si aggiunga che la casa, il nutrimento, gli abiti, l'illuminazione, il 1·iscalclamento e le imposte non comprendono tutti i bisogni sociali llella classe lavoratrice, ma che i bisogni sociali, di qualsiasi classe, sono correlativi al grndo di civiltà e di produzione della ricchezza raggin nlo da un dato paese - essendo, come scrive Carlo ì\larx, ogni bisogno sociale cli sua natura relativo - allora si comprende che !'altezza dei salR.ri non possa, da sola, render conto della condizione sociale dei lavoratori (2). La condizione sociale dei lavoratori è migliornta o peggiorata a seconda del cambiamento storico nella rispettiva posizione economica dei lavoratod di fronte alla borghesia. Ed é qui il vero nodo della questione da risolvere (3). (1) Questi risultati sono in parte spiegati dal rapporto del Comitato delle Finanze del Senato americano. Infatti, questo rapporto dà i prezzi generali di 223 dei principali articoli di consumo dal 1840 al 1890; e, se si suppone che nel 1860 essi complessivamente equ:valessero a 100, si trova che nel 1840 erano equivalenti a 9i,7, nel 1891a 94,4 soltanto. Mettendo i salari ed i prez• zi in paragone tra loro, noi troviamo che negli Stati Uniti i salari, calcolati secondo l'importanza relativa delle industrie fra loro, erano di 168,6 nel ]891 contro 100 nel 1860, mentre i prezzi su 1detti erano equivalenti a 100 nel 1800 e soltanto a \J-1,4nel t891. (La caduta dei prezzi negli Stati Uniti è meno forte, quindi, di quella data dalle cifre sopra esposte). Bisogna ancora rimarcare che io queste cifre centesimali non vennero calcolati i prezzi di affitto delle case, che sono molto aumentati dal 1860 al 1890. Ciò nonostante l'aumento del salcirio reale è un fatto dimo trato ed indiscutibile. (Carroll Wright - libro citato • pag. ·\:36). (2) Io questo studio, non si tiene conto del fenomeno e• conomico essenzialmente capitalistico che produce inesorabilmente e normalmente la riserva industriale operaia, che t,rova lavoro soltanto nei periodi di rigoglio industriale, e quindi il pauperismo e la miseria ufficiale. (3) Ma nè il salario nominale, cioè la somma di denaro per cui il lavoratore si vende ai capitalisti, nè il salario reale, cioè la Secondo Cu,rlo Marx, lo sviluppo della economia capitalista, se da una parte tende in generale all'aumento della grandezza assoluta del salario - ciò che le statistiche, come abbiamo visto, dimostrano esatto - dall'altra tende a ridune la parte della giornata di laYoro destinata alla riproduzione del salario (salario relativo o lavoro necessario), e quindi ad elevare la parte della giornata dedicata alla produzione del profitto (sopravvalore o sopralavoro). In altre parole, il prezzo proporzionale del Lavoro - salario relativo - tende a diminuire di fronte al plusvalore ricavato dalla classe padronale e di fronte al valore del prodotto, a misura che si sviluppa maggiormente la produzione capitalistica. (Capitai. I. pag. 21t3.Ediz. francese). È in questo distacco sempre pii"tprofondo tra la condizione :=;ocialedella borghesia e la condizione sociale del proletariato - senza parlare della disoccupazione permanente insita nella produzione bo.rghese - clte i socialisti vedono una delle molle della rivoluzione proletaria. Esaminiamo frattanto h relazione che corre tra i\ valo,·e del prodotto e il salario dell"operaio. Secondo il Bollettino del Dipartimento del I avoro degli Stati Uniti, ecco in diverse 11:1.zioniil valore del prodotto rispetto al salario (1): Valoredel prodotto SalariomerliJ Stati Uniti 9\.40 17lt0 Inghilterra 3050 1020 Francia,13elgio,Germania 29.JO ~2"> Svizzera 2l li'.:i ,51) Ossi>1.e, sprimendoci in parti centesimali del Yalore del prodotto. il salat·o opet·aio Yiene ari esse1·e: ne~li Stati Uniti il 180J0 ciel valore del prodotto in Inghilterra il 260[0 id. id. Francia, Belgio, Germ. 28 O[O id. id. nella !svizzera il 35 010 id. id. li salario delle nazioni più industriali, come l'A-· merica, l'isulta quindi più piccolo di quello delle nazioni meno sviluppate nell'industria, quando si metta in relazione col valore del prodotto ottenuto chl lavoro. Il salario assoluto è aumentato, ma a spese della condizione sociale dei lavoratori, i quali vedono aumentare progressivamente la loro dipendenza economica e il loro servaggio sociale. Potrebbe, forse, obbiettarsi che il pafagone tl'a diverse nazioni poste dalla concorrenza in condiziol'li così dispa1·ate - quantunque le tariffe doganali protettive cerchino di ristabilire l'equilibrio - somma di merci che egli con esso può comprare, esauriscono i rapporti contenuti nel salario. . li salario è sop1•afotto ancora detei·minato dal suo rapporto col guadagno, col ·profitto del capitalista - salario propor- 0ioncilc o relativo. Il salario reale esprime il prezzo del lavoro io rapporto al prezzo delle altre merci, il salario relativo esprime invece la parteci• pazione del lavoro immediato al valore nuovo prodotto da esso in rapporto alld partecipazione del larnro accumulato, ossia al capitale. Onde ne viene la legge generale che il salario ed il profitto stanno in rapporto inverso. La partecipazione del capitale cresce nella stessa ragione nella quale diminuisce la partecipazione del lavoro e viceversa. (B. .Marx: Capitcile e salario, pag. 47-48 - Edizione della « Critica Sociale ». (1) Produzione capitalistica di A. Graziadei - Pag. 72.
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