RIVISTA. POPOLA.RE DI POLITICA., LETTERE É SCIENZH SOCIALI to più ameno, e suscita le più bislacche associazioni d'idee. I caratteri cuneiformi mi fecero pensare a Cuneo, la forte e ca,.a città subalpina, e Cuneo a S. E. l'on. Galimberti, ministro delle Poste e dei Telegrafi all'alba del XX 0 secolo, e l'on. Galimberti nl più modesto dei suoi benemeriti subordinati, il mio portalettere ...; sicchè, ricongiungendo poi direttamente al primo quest'ultimo termine, io ebhi d'un tratto la visione pazzesca d'un portalettere dei tempi di Sardanapalo, col suo fascio di corrispondenze argillose, uscente dall'ufficio postale all'ora della dist1'ibuzione. « Postino, c'è niente, per me?» « Sì, due quadrelli sotto fa eia ». cc E per me, postino?,, « Una tegola raccomandata ». « E per me? .... " <<Sissignore: diversi cocci d'auguri e felicita-,ioni ». « E per me, per piacere? » « Per lei? ... Oh, c'è un mattone multato: passava. il peso .... » • Lo credo bene: va là: respingilo ... in tesla al mittente! ,> Chieti. MA.RIO Pn.o. lAC:OOAOAOOC:OO:OCOCOCAOO"'O::XCCO"C<'OCO"OCOOOCC:OOOOaO"'ODOCOOOOQc':OC<X SPERIMENTALISMO SOCIALE ·/r:· Ilmovimento delsalarioe delprofitto nelleprincipali nazionimoderne (Continuazione - vedi N. <ìJ. L'evoluzione industl'iale, accrescendo la intensità e la metodicità del lavoro. determina perciò una spesa sempre più considerevole di energia umana, di forza cli lavoro. 1 on è quindi l'alimentazione - come erroneamente opinano il G1·aziadei ed altri - .che essenzialmente determini la maggiore intensità produttiva del lavoratore, ma sono la intensità e la attenzione enormemente aumentate e correlati ve alla industi·ia moderna che rendono necessaria una alimentazione cli quantità o qualità superiore, onde riparare al maggiore consumo di energia fisica. e nervosa del lavoratore (1). Onde nasce il quesito: il consumo maggiore cli generi alimentari, special men te, può ritenersi assorbito dal minore prezzo complessivo delle derrate, o determina una spesa crescente in misura, monetal'ia, nonostanta l'abbassamento dei prezzi? È quello che vedremo basando le nostre ricerche sul movimento dei prezzi dei mezzi di consumo della classe lavoratrice (2). ADni 1870 1893 MovimentodeiprezziInFrancia secondol'annuariostatistico 1892-.1894. Grano Orzo Avena 26,63 20,03 21,70 21,38 16,95 20,45 Farina 39,57 31,70 Pane 0,36 0,35 Carne di bue 1,32 1,17 (Ad eccezione della carne, gli altri prezzi sono diminuiti). (·) Gli uffici del laooro dell'on. i'iapoleone Colajanni - pagg. 34-35. (2) I prezzi sono desunti dal libro del Oraziadei: Lct produ- ::ione capitalistica, pagg. 49 e seguenti. Movimentodei prez1isecondo il rapportoamerieanodel 1893 Anni Buoi Vacche Grano Zucohero Cotone Lana 1861 lt92 295 30 0,69 2.20 3,00 1891 470 325 26,50 0,36 1,16 2,08 (Anche qui, ad eccezione della carne, gli altri prezzi sono notevolmente diminuiti). Ma il movimento sinletico dei prezzi dei principali articoli nelle nazioni moderne, appare più luminosamente ancora dalle cifre seguenti: Francia Germania Anni (i<ì articoli) (2l arlic.) 1860-61 100 100 1891 79,2 80,4 Inghilterra (21 artic.) 100 81,0 Stati Uniti (22 art.) oro 100 83,4 (Una diminuzione generale, in massima, di quasi del 20 010 nei prezzi dei mezzi di con su mo della clase operaia). Ora, un interessantissimo calcolo dell'illuste Carroll vVr:ight ci illumina sulla spesa in moneta che gli operai <lei diversi paesi debbono fare per il prop1·io nutrimento, e nicnt'altt-o(l).Eglicalcolacheun operaio, esclushl-amente per nutrirsi, deve spendere: se americano il 39 per cento del salario se inglese il 45 id. id. se continentale il 55 id. id. Onde, applicando queste risultanze alla proporzione numerica dei salari eia noi calcolata in base alle statistiche del Carro Il Wright, e ricordando che il salario continentale venne, per rapporto ai salari <legÌi altri paesi, supposto uguale all'unità, noi abbiamo che l'operaio spende in moneta: se continentale il 55 0[0 ossia 1 X 0/i5 = 0,!'>50 se inglese il 45010 ossia 1,55X0,45=0,698 se americano il 39 0J0 ossia 2,94 X 0,39 = 1,1-17 Nonostante che i prezzi siano diminuiti del 20 010 in complesso, il lavoratore americano deve spendere per essere sempre normalmente pronto al lavoro una somma monetaria doppia di quello continentale, ossia una somma molto più grande di quella necessaria anticamente per riparare al conumo della propria forza di lavoro . Risulta dimostrato perentoriamente, quindi, che il salario maggiore almeno è in parte la conseguenza del maggiore consumo della forza fisica e nervosa del lavoratore, causato da un lavoro più intenso ed esauriente (2). Da questo lato non potrebbe la condizione dei lavoratori ritenersi in miglioramento col progresso industriale, se il salario complessivo non fosse bastante a soddisfare i bisogni sociali che aumentano anch'essi in ragione dell'accrescimento della ricchezza. A ciò risponde un'altra inchiesta ugualmente importante del Carroll Wright. Egli si domanda quante giornate di lavoro impieghino gli operai di ogni paese per produrre la completa soddisfazione dei loro bisogni: casa, nutrimento, illumi'nazione, riscaldamento, ii:nposte locali e generali. Calcolando in 300 giornate il lavoro medio di ogni operaio, la differenza tra questa cifra e la prima (1) Avanti! i'i. 1881 - 13 Gennaio 1902. (2) Qui risalta l'errore di colo,·o - Graziadei, Petrocchi e compagnia - che concepiscono il salario sotto un punto cli vista puramente metafisico, poiché non mettono in correlazione il cons11mo della forza lavoro e le modificazioni intervenute nel processo produttivo e nella divisione della ricchezza sociale, col salario monetario od in valori di uso che pertocca al lavoratore nelle diverse fasi dell'economia capitalistica.
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