... RIVISTA POPOLARE DI POLITICJ., LETTERE E ')CIENZE SOCIALI 227 derosi per aumentare il consumo del vino, sia perchè ne diminuirebbe il prezzo, e ancora di più perché ne renderebbe poco incoraggiante l'adulterazione; ma dall'orrorevole miuistro per le finanze si apprese che per ora non si poteva pensare a tale abolizione non consentita dalle condizioni del bilancio. Noi non sappiamo dargli torlo, e ci sorprendiamo della ingenuità di quei deputati i quali vogliono sgravii Lribularii, ma non vogliono toccate le spese militari: le sole possibili di diminuzione. In quant.o agli cfTeLLdi i una riforma della legge degli alcools crediamc, che siano ipotetiche le benefiche conseguenze che se ne :attendono. Pour La bonne bouche riserbiamo una parola sulla dichiarazione del sollo-segretario per l'agricoltura e commercio che venne giudicata cinica dai sentimentalisti della Camera e del giornalisrr.o, ma che noi troviamo improntala ad un doloroso realismo. Disse l'on. Fulci che la filossera s'incaricava di attenuare la crisi. E così è; ma dal punto di vista della realtà non sappiamo vedere in quale senso si dovrebbe verificare la trasformazione delle colture da lui consigliate. · A tempo opportuno ritorneremo su queste importantissime quistioni. Emilio Vantle1'weltle è nato a Bruxelles il 25 gen. naio 1866. Avvocata presso il 1'1-ibunale di Bruxelles, professore della Scuola Superiore e direllore dell'Istituto di sociologia Solvay, egli ha già conquistato una posizio11e sociale ragguardevole. La sua devozione alla causa proletaria rimonta da quando, diciannovenne, s'iscrisse alla Lega operaia di Ixelles prima della fondazione del Partito operaio (1885). Da· allora egli fu iP.stancabile nella propaganda e nell'organizzazione del partito socialista. Nel 1888 fondava il circolo degli studenti e antichi studenti socialisti, nel 1891 la Sezione d'arte e d' insegnamento della Casa clel .Popolo, nel 1898 la Lega socialista antialcoolica, prendendo poi parte attivissima nei congressi socialisti, belgi e internazionali, nonché all'affine movimento intellettuale belga per l'Unioersity Extension. Emilio Vanderwelde ha pubblicato numerosi lavori sulle questioni sociali. Parecchie sue pubblicazioni sono state tradotte in varie lingue, tra i quali alcuni resoconti di viaggi in Norvegia,al Montenegro, in Algeria e in Tunisia. Egli collabora inoltre in diverse riviste e giornali belgi ed esteri, come il Peuple, la Neue Zeit, l'Arbeiter::eitung, la Sozial Praxis, il CLarion, la Critica Sociale, e la nostra Rivista nella quale pubblicò La citta pioo1·e, uno studio interessantissimo e coscienziosissimo che già raccogliemmo in opuscolo per la nostra Bibtiolecct. Il circondat'io di Charleroi mandò Vanderwclde per la prima volta alla Camera il 12 ottobre 1894; a 28 anni. Ora egli è deputalo di Bruxelles dal 27 maggio 1900. Nell'ultimo movimento belga, Vanderwelde in pel'feLto accordo con Lutti i capi socialisti e col Consiglio generale del Partito, composto dai delegati direlli delle varie Federazioni, fece tutto quanto gli fu possibile e compatibile con le proprie convinzioni per inalveare il torrente rivoluzionario, visto che la lotta corpo a corpo sarebbe riuscita - a parte qualche piccolo seco!ldario successo - complessivamente a danno degli inermi quanto coraggiosi combattenti. Questo contegno è stato giudicalo da molti come debole, e tra questi da Amilcare Cipriani con la seguente lettera da lui diretta giorni sono a Vanderwelde e che, autorizutto a farlo, ci trasmette il nostro egregio corrispondente da Bruxelles, Giuseppe De Nava, che divide in gran parte le idee di Cipriani. Mio caro Vanderwetcle, Tutto ciò che voi ed i vostri amici avete fallo fino al momento delle sanguinose ostilità, è ammirevole. Voi avete preparato da molto tempo un gran movimento rivoluzionario, ma senza prevederne, convenitene, tulle le conseguenze. Voi dovevate prevedere e sapere che dato lo slancio, i valorosi lavoratori si sarebbero trovati faccia a faccia coi banditt al servizio ...... •·. e che vi sarebbero state delle vittime. In circostanze simili, dato lo slancio bisogna non soltanto seguire il movimento - ciò che é un dovere - ma occorre spingerlo sino alla fine. Ma voi avete preferito imitare l'indecisione dei Girondini invece dell'ammirevole e gloriosa audacia dei Montagnardi. Se voi personalmente non vi siete perduto, voi avete però perduto la rivoluzione. Voi siete stato incendiario e pompiere al tempo stesso. Il suffragio universale pel momento voi non l'avrete. Persisterete a sacrificare ancora dei lavoratori in manifestazioni pacifiche che gli sb-irri ...... trasformeranno in carneficine f Voi sapevate che dietro il suffragio universale stava la gr·ande questione sociale, e se voi vi foste dato il lusso d'un po' di energia, così indispensabile in simili circostanze, voi avreste avuta la Repubblica. Voi avete pre• ferito indirizzarvi a' mezzo degli intermediari dei suoi ministri al re, ed egli vi ha fatto la sola risposta che vi poteva fare: no. Egli ha creduto che voi avevate paura. E, infatti, se io non conoscessi il vostro ardore, lavostra grande divozione, il vostro coraggio: la tattica diplomatica e l'estrema prudenza che voi avete spiegato in questo affare potrebbero benissimo esser presi per della paura. Ma, il certo è che voi avete voluto far paura al governo, e quando avete veduto che gli operai andavano più in là del vostro pensiero li avete fermali. Questi bravi operai avevano però una coscienza precisa della gravità della situazione, quando vi hanno gridato : « della calma ne abbiamo avuta abbastcm::a », perché mentre voi consigliavate questa calma e facevate appello alla moderazione, gli sbirri della ......... sgozzavano i nostri fratelli. Secondo voi, quando l'operaio avrà il diritto di respingere la forza con la forza 't Nemmeno quando le baionette entrassero nelle sue viscere, o le palle ne bucas sero la pelle f Voi avete fatto versare del sangue per
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