RIVISTA POPOLARE DI POLITlCA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 251 RomoloBianchi: La razza e le scienze sociali. Napoli, 1901. Buone le intenzioni e facile l'esposizione; ma come lavo1·0 presentalo alla R. Accademia di scienze morali e poliLiche della Società Reale di Napoli, ci sembra deficiente. Trallando dei romanzi antropologici di Lapouge di Ammon, di Lombroso ecc., non si può non tener conto delle ultime pubblicazioni del Ripley, del Keane, del Manouvrier, del Novicow - di cui cila una delle opere - Ed all'11utore avrebbe potuto r-iuscire facile averne notizia leggendo gli articoli che N. Colajanni ha pubblicato nella Flegrea. Ad ogni modo lodiamo la buona inlenzion'l nel combattere il pregiudizio della razza. GinoTrespioli: [ mali del Parlamento. Milano, 1901. L.1, Il ·ri-espioli è Lra i giovani allivissimi che vogliono , farsi strada ; e se la farà p.archè dotato di tenace volontà e di non comune ingegno. In queslo scrillo, pubblicalo a frammenti in diverse riviste, passa in rassegna i mali del Parlamento. Lo studio riesce islrullivo assai, cd anche non avendo lulla la fiducia ch'egli ha nella ootazione automatica da lui proposta per eliminare la corruzione elettorale, non si può che lodarlo dello esame dei mali e dei rimedi proposti. Ha pubblicalo or ora un grosso volume (Saggio per uno studio della coscienza sociale e giuridica nei Codici religiosi), di cui a!Lri di1·à più ampiamente. Enrico Cimbali: Due 1·ijorme urgenti. il Dfoor:1ioe la 1'icerca della paternità nctturalc. - To1·ino, Uoiono Tipog1·afico-edilrice, ·1902. Prezzo L. 2. L'Unione 'l'ipografi.:o-editrice di Torino, ha cr-edulo· opportuno staccare dal terzo volume delle opere com-· plete del compianto Enrico Cimbali, questi due studi che sono di vera allunlità. In entrambi rifulgono le eccellenti qualità dell'illustre giu1·ista siciliano; e coloro che· s'interessano a questi due importanti problemi sociali, l1·overanno nelle due monografie un esame acuto cli Lulle le obiezioni che sono state sollevate dagli oppositori delle due riforme. che nel Cimbali hanno l1·ovato u11sereno e dotto difensore. AntonioLo Re: Sunto storico dell' Agrieoltw·a italiana. - Foggia, Domenico Zobel, 190~. Prezzo L. 2,50. É merito del Prof. Lo Re, nolo per a!L1·epubblicazioni agrarie, e specialmente per la Capitanata tl'iste, di avere sapulo lucidamente compendiare le vicende storiche dell'Agricoltura italiana. In ultimo 11011si limita alla sloria, ma accenna anche ai rimedi opportuni per fare rifiorire l'ag1·icoltura italiana. Dal lihro si apprende che se oggi l'ag1·icollu1·a è più progredita nel Sellent1-ionc, in altri tempi - e non remoti - presenlossi in buone condizioni nel Mezzogiorno, e in Sicilia, µer un certo lempo, vi fu fiorentissima la bachicultura, e vi fu ammazzata dal fìscalismc, E> dall'insipienza governativa. Ciò· che poi sia stala l'agricoltura in Sicilia sotto gli Arabi è !1oto, ma ba fatto bene l'Autore a ricordarlo agl'igno-· ranlclli che nulla sanno del passato di certe regioni. Piet~o Chimienti: Bismal'clc nei suoi 1·icordi e pensieri, saggio politico. - Bari, Gius. Lalerza e figli. L. 1. Questo notevole saggio dell'onorevole deputalo di Brindisi, mira a far conoscere meglio in Italia il principe di Bismarck, compendiandone le sue memorie, alle quali, a suo tempo, la Rivista, consacrò un lungo arlicolo. Il saggio ciel Chimienti si sforza di mostrarsi sereno ed· obbiellivo, e spesso vi riesce. Noi, però, non possiamo condividere ciò che egli dice sulla moralità del grande Cancelliere nel rispondere a queslo quesito che si propone: Fu nwrale l'opera del Bismarck t Qualche allra osservaiione potremmo fare, ma cc ne asteniamo. Preferiamo invece far nostra anche la conclusione cui egli viene nel rispondere ad un a!Lro quesito; e la conclusione è questa: « Quando si comprende il proprio tempo e si conoscono le condizioni 1·0ali in cui un popolo si l1·ova, e dei bisogni più urgenti e fondamentali di questo popolo si ha la nozione chiara, la Politicaraggiungerà sempre la metà di facilitare la via all'appagamento di quei bisogni, se saprà adoperare, nel giusto tempo, mcz• zi proporzionali alle circostanze». Una parola di sincera lode alla Dilla Laterza e f., che si é fatta editrice, con molto coraggio e con molta intelligenza, in una piccola città di provincia. GiorgioMolli: Le grancli aie di enmunicaiione. - Torino Fratelli Bocca, 1\:102. L. 4. Giorgio Molli ò conosciuto nella stampa sollo lo pseudomino dell'Ex-marinaio. Delle cose del mare, pochi si sono occupali in Italia con tanta passione e con tanta compelenza quanto lui. In questo libro che fa parlo della Piccola biblioteca di scienze moderne dei Bocca, si può dire che il Molli abbia condensato lulta la sua passione e lutLa la sua competenza. li libro è di unico gelto, senza incertezze, senza divagazioni: ci conduce att1·averso a circa 1~00 pagine dal mondo ant.ico al contemporaneo facendoci conoscere quali furono, quali sono e quali saranno le grandi vie di comunicazione. Egli ci dà in pari tempo, lo sviluppo della ricchezza e della civillà e ci fa assistere alla trasmissione di '!ueslo grande retaggio da una città all'altra, da un popolo all'altro. In quanto all'avvenire, egli crede che avrà scarsa importanza economica il taglio dell'istmo di Panama, che s'impone, invece, agli Stati Unili per ragioni militari. La stessa scarsa importanza attribuisce alla ferrovia transiberiana. Riliene invece che il MediLerraneo 1·iacquislerà l'antica sua importaP-za e che l'Italia geograficamente è situata bene per avervi la sua gran parlo di benefici. Egli svolge considerazioni tecniche mollo nolevoli sugli hinterland dei varii porti e specialmente di quelli di Genova e di Amburgo; melle in evidenza l'importanza dei canali e della navigazione fluviale, specialmente in Germania e in Francia; crede suscettibile di poco sviluppo quella fluviale italiana, compresa la navigazione del Po; deride l'idea d'un po1·to di Roma e l'entusiasmo di alcuni pel passaggio della famosa Valigia delle Indie, nella penisola italiana. L'avvenire ritiene che sia della navigazione a vapore, ma non esclude completame1~te che per certi lunghi viaggi possa ancora avere un avvenire tiuella a vela. Non crede mollo nell'avvenire dell'eletlri~ità come forza motrice industriale pel l'Italia, per la quale ritiene che la ve,·a grande industria debba essere quella dei tra• sporti. Noi non siamo interameute d'accordo coll'egre• gio Autore su questi ultimi due punti; e deploriumo del pari che il Molli non abbia sentito il dovere di ricorda1·e che il pl'imo battello a vapore (il Ferdinando 1) fu varato nell'Agosto 1818 nel regno di Napoli. Egli segnala l'avvenimento, ma lo dice avvenuto in .... Italia. Certe dimenticanze che non ;lOssono essere che volontarie, ci umiliano e ci rattristano. Dott. NapoleoneColajanni, proprietario,direttore-responsabile. Roma - Tipografia, Piazza S. Apollinare, 46
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