Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 9 - 15 maggio 1902

i RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI basilare non sia giustificata o per lo meno che essa sia contrastata dalle esistenza rli forze reattive non prese in esame. Noi conserviamo il rnetodo del Marx quando sostituiamo alle forze da lui erroneamente ca!colate quelle reali e ricaviamo l'ipotesi terminale c,m lo stesso procedimento arloperato dal Marx. Per questa via la negazione rlel contenuto specifico del marxismo è la forma logica sotto cui si sai va il sistema stes;o Noi dobbiamo oµerare nello stesso modo come ha operato Marx per stabilire il contenuto ciel divenire socialista. Qualunque altro metodo è antiscientifico e ci fa ricadere nell'utopismo. fl modo come dobbiamo procedere è prestamente indicato. Noi dobbiamo vedere quale è lo spirito lo scopo e la forma delle istituzioni socialistiche, che già esistono. Evidentemente l'istituzione terminale sarà il risultato dello sviluppo completo delle istituzioni parziali. La ricerca che noi dovremmo fare non si esaurisce in qualche pagina. E videnternente noi non possiamo pretendere di esaurirla in questo luogo. Quì ci contenteremo appena d'indicare il metodo e di darne una esemplificazione. Si tratta in verità cli compiere tutta una inchiesta sul contenuto psicologico-sentimentale del movimento operaio, sulle forme storiche di questo movimento, sulla influenza elle esso ha esercitato sugli altri istituti. soci.ali, sulla misura in cui questi sono stati impregnati dalla nuova morale. Il movimento sindacale, il movimento <.:ooperativo e politico della classe lavoratrice a che tendono mai 1 C'è un doppio modo di esaminare questa tendenza; dal modo ipotetico come i.I movimento stesso ci accosterebbe ad un più ipotetico tine, e rial modo come opera nel la nostra società. È superfiuo notare che a noi interessa Yeclere precisamente come questo movimento operi oi·a. Il socialismo non può essere ciò che dovrà essere, ma ciò che già è. Ora il socialismo è il movimento operaio. Lo spirito del movimento operaio è una cosa sola col socialismo. Ebbene, consirleriamo nella loro tendenza vera il movimento sindacale, cooperativo e politico della classe lavoratrice; che cosa noi osserveremo? 11 loro scopo, realizzato col far crescere la ri munerazione, col rendere più a buon mercato la vita, più coltivato lo spirito, più docile l'opera dei pubblici poteri, è pura111ente e semplicemente di elevare la condizione morale e materiale dell'operaio come individuo. L'individuo, questa unica realtà del movimento sociale, è lo scopo stesso dell'azione socialista. Renderlo migliore sotto il triplice aspetto: morale, intellettuale ed economico, questa l'indiscutibile influenza ciel movimento socialista. Tale opera è un fine che si raggiunge tuttocli; nn ideale che si attua nell'atto della sua stessa concezione; uno scopo che si realizza con la sua formulazione. È un'opera compresa in un (ieri continuato; un fine indefinito, come la sua ste ·sa indeterminatezza. Movimento sindacale, movimento coopèrativo, movimento politit:o; ecco i tanti mezzi dell'azione socia] ista per distruggere la serie degli ostacoli cangianti che si oppongono alla piena autonomia dell'individuo. Un quadro dell'azione sindacale operaia potrebbe essere la più luminosa illustrazione della mia tesi. Pigliamo una· grande consociazione operaia ed osserviamola nel suo funzionamento. Essa educa ed eleva i propri soci, costringendoli allo esame dei comuni interessi; essa li trasforma in cittadini solidali d'una piccola repubblica egualitaria; essa ne fa gli uguali del capitalista, perchè dà loro la forza morale di discutere a pari a pari; essa rinforza il loro spirito di previdenza; colti va la loro mente; fortifica il loro spirito. D'una massa, essa fa degli individui; dai proletar·i essa educa i cittactini. L'azione politica di questo movimento operaio è rivolta nel senso di creare fuori ctella consociazione le condizioni che già esi,tono nella cnnsociazione. Come è egualitaria, liberale e democratica la vita delJa consnciazione operaia; egualitaria, liberale e democratica è l'ideale politico per il quale essa combatte nelle assemblee elettive. Non c'è movimento operaio che non coincida col movimento liberale e democratico del paese. Le classi operaie formano in tutti i paesi del mondo l'esercito invinribile della democrazia e del progresso. Considerando le cose sotto questo aspetto è persino lecito domandarsi se l'antipatia delle classi operaie inglesi per il movimento politico - si bacii - del so<.:iailsmo, quale circostan~iatamente sviluppato dalle speciali organizzazioni socialiste di quel paese, e la loro marcata inclinazione per il movimento liberale. radicale ed anarchico, non sia la manifestazione cli tendenze più fondatamente socialistiche cli quel che altrimenti non potrebbe sembrare. Tutte le osservazioni sviluppate hanno, io credo, un valore che renderà verosimile l'ipotesi che ora ho dovuto avanzare. Quando io considero le cose a questo modo, scorgo tutta la fatuità del preteso dissidio <.:heesisterebbe fra individualismo e socialismo. Molti ne parlano come cli distinte entità, cli cose tangibili e visibili che svilupperebbero un'azione manifesta. Uhe cosa vuol dire questo dissidio nessuno capisce. L'inclividualismg puro è un assurdo, perchè l'uomo è impensabile fuori del la società dei suoi simili, e il socialismo puro non lo è meno, perchè la società e il congregato dei singoli individui. La formula dell'azione è poi quest'altra, che la societù ha per fine l'elevazione dello individuo; il fatto stesso cioè che noi vediamo in azione nel nel movimento socialista. Così pen.sando e così agendo noi colmiamo gli abissi che la nostra stessa fantasia aveva creato: Il momento indivi1Jualista e il 1no111entosocialista non appaiono allora come due fasi opposte della evoluzione del pensiero sociale, ma come dne

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