Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 9 - 15 maggio 1902

240 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI società capitalistica stessa. Dalle leggi obbiettive del movimento sociale, noi passiamo alle leggi subbiettive di questo stesso movimento. Ed invero nessuno capirà perchè debba essere considerato un più attivo fattore della rivoluzione sociale il progresso del concentramento capitalistico, anzichè la formazione d'un potente sindacato operaio; perchè il crescere della miseria pubblica debba più spingere verso un mutamento della fondamentale strµttura della società che non il consolidarsi nella coscienza pubblica della inutilità del capitalista, dovuto al generalizzarsi del sistema cooperativo; perchè il formarsi d'un generale senso della responsabilità individuale e collettiva, proprio dei regimi democratici, non sia un fattore più rivoluzionario che non il crescere • della oppressione, della degradazione, dello sfruttamento » degli operai. Queste e simili osservazioni, di logica naturale, intuitiva e spontanea, provano che il vasto campo della dinamica sociale non è esaurito dalla indagine delle leggi specificamente marxiste. Ora domandiamoci un istante in che cosa veramente debbano ricercarsi le leggi del movimento socialista. Queste leggi non possono ritrovarsi, a senso mio, che in un triplice ordine di fatti: I. nel movimento sindacale e copperativo; II. nel movimento politico delle classi lavoratrici, cioè nella loro azione sui poteri pubblici; III. nel movimento di assistenza e di tutela, sviluppato progressivamente dai vari organi della società. A chi ben rifletta, tutto il movimento socialista, sia elle venga dal campo socialista vero e proprio, sia che venga dagli altri campi della vita sociale è compreso in questo triplice ordine di fenomeno. La nota sentimentale c01nune di questo triplice ordine di fatti è l'essenza stessa del socialismo. M::.tinnanzi cli accennare a questo punto giova fare un'osservazione. Il movimento sindacale, il movimento politico delle classi lavoratrici, i progres5i dell'assistenza e della tutela sociale, sono dei fatti che esercitano una influenza sui rapporti sociali, anzi sono dei rapporti sociali nuovi che modificano in un certo senso i vecchi rapporti sociali. Pigliamo per esempio il movimento sindacale ed una cosa così tenue come il contratto di lavoro collettivo. Questa nuoYa forma di contratto di lavoro non elimina, evidentemente, il sistema del salario, ma ne modifica sostanzialmente la base. In questa nuova forma di contratto di lavoro, il salario perde quel carattere odioso, che aveva sinora, <li convenzione fra due parti diversamente forti. Sarebbe· difficile ripetere a proposito della nuova specie di contratto il vecchio luogo comune che il • salario è una nuova forma di schiavitù ». Col sistema del contratto collettivo l'equilibrio della bilancia si ristabilisce e non è punto vero che l'operaio • sia costretto ad accetcettare tutte le condizioni che il capitalista vuole imporgli ». Anzi i capitalisti cominciano a strillar essi, e fatta la debita parte al sentimentodell'ipocrisia, il fatto che i corifei del capitalismocomincino a parlare, a proposito dei sindacati operai., del • terrore socialista•, della « tirannia. delle leghe • mostra già che la canzone non è più quella di una volta. Ora perchè andar cercando le prove del socialismo che diviene piuttosto nella concentrazione di quattro o cinque grandi fabbriche nelle mani di un sol capitalista, anziccllè in questo fatto, perdirne una, che il salariato non è più la legge di ferro d'una volta e che l'organizzazione operaia trasforma il proletariato in cittadino ed uomo 1 Dal punto di vista delia semplice ricerca scientifica sarebbe difficile 1lire che quest'ultimo fatto abbia meno importanza del primo. Ma dal punto di vista della pratica, noi dobbiamo riconoscereche la costituzione di un sindacato, l'estendersi del campo di azione politica del proletariato, ed il soverchiare della tutela e dell'assistenza sociale, modificano sostanzialmente i vecchi fenomeni sociali e ne creano di nuovi, e perciò sono ele1nenti indispensabili netta valutazione del movimento sociale. Considerando le cose a questa stregua non è più possibile rendere solidale l'ipotesi del '>Ocialism<> con quella, per esempio, della miseria crescente e della concentrazione capitalistica. Il conflitto delle forze produttive con 1e forme dominanti della produzione diviene per noi fenomeno affatto secondario. Noi poniamo la no-,tra attenzione su di un altro gruppo di forze, anch'esse operanti nel senso della trasformazione socialista, ed aspettiamo dallo sviluppo della loro pi.ena efficacia lo stesso risultato del socialismo. Procedendo a questa guisa~ noi applichiamo gli stessi metodi della ricostruzione marxista e restiamo nella grande direttiva del pensiero m,arxista. Per quanto questa affermazione possa a vere di paradossale, essa rispondaletteralmente ai fatti. In che modo Marx perviene alla conclusione del comunismo; quali sono gli elementi che giustificano la sua prevision° morfologica? In quel famoso capitolo trentaduesimo del Capitale, i cui commentatori sono stati più numerosi delle poche linee di cui è composto, Marx dice che l'espropriazione capitalista » 1·istabilisce non la proprietà privata del lavoratore, ma la sua proprietà individnale, basata sulle acquisizioni dell'èra capitalistica, sulla cooperazione, e sul possesso comune di tutti i mezzi di produzione, compre ·o il suolo ». Tutto ciò è possibile perchè, durante l'epoca capitalistica • la socializzazione del lavoro e l'accentramento dei suoi mezzi materiali, giungono ad un tal punto, che essi non possono più essere contenuti dalla loro spogli.a capitalistica». Gli elementi Jella previsione sono dunque dati dalla socii➔tcl presente. La previsione terminale è fondata sul la ipotesi che le forze attualmente operanti continuino ad operare nello stesso senso in cui ora operano. Sembra però elle codesta ipotesi

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