202 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI chiuse e le gallet·ie erano piene di san-culottes con le baionetLe innestale. Ed il paralitico Coutlwn dalla tribuna, dove era stato portato a braccia, ammoniva: « Citoyens, !es membres de la Convention doivenl éLre « mainlenant rassurés sui· leur liberté. Maintenant vous « recon11aissez que dans vos delibèrations, vous éles « libres ,>. Quanti di questi paralitici Couthon non van la l'Italia! E 1 ,H ,te nostrane libere istituzioni non si possono raf-ng,.. 11•ea quella Conven;;ione in deliberazione! (1) La tiuc tlell' idillio liber·ista iu lng·hilterra, - Le ultime imposte sul grano e sulla farina che il Cancelliere dello Scacchiere inglese Sir Hichs-Beach è sLHtocostretto a proporre al Parlamento per a tLt\nuare il dejicit colossale che ha pr·esentalo !"ultimo bilancio imperialista in seguilo alle follie scellerate del Sud-Africa, hanno sollevato vivissime discussioni, non tanto sollo l'aspetto politico, quanto sotto quello economico e per la lendènza tributaria che essa rappresenta. L'impressione e le discussioni fu1·onopiù vive nel paese che nella Camera dei Comuni, poiché in quel dazio doganale, di lire 6 per tonnellata sul grano e di lire 10 sulle farine, si sco1·ge dagli antichi e fanatici sostenitori del libero scambio, un primo passo nella via che dovrebbe condurre all'abbandono dei famosi principi di Cobden che per oltre cinquant'anni hanno imperalo quasi senza contrasto in Inghilterra. Non mancano gli ottimisti che, volendo teliel'Si fedeli al liberismo ed approvare in pa1·i tempo i r.uuvi dazi, osservano che questi uHirui non hanno importanza economica, ma rappresentano semplicemente degli espedienti fiscali resi necessari dalle esigenze del bilancio dello Stato. La tenuità del dazio, essi soggiungono, esclude qualunque caratlere protezionista del medesimo e la possibilità di produrre un rincarimento dei consumi più generali e più indispensabili. I veri liberisti rispondono che quei dazi, in apparenza fiscali, rappresentano una nuova tenden;;a che lede la glo1·iosa t1·adizione di Cobden; che i nuovi dazi imposti ogg,, per ragioni realmente fiscali ed in via temporanea, fluiranno col consolidarsi, coll'aumer,tarsi e col divenire dazi a carattere economico che indicheranno il vero ritorno al protezionismo. Noi non vogliamo fare i profeti sulla durata e sulla progressiva evoluzione dei nuovi dazi sul grano e sulle farine; ma non esitiamo a dichiarare che ci sembra che abbiano veramente ragione coloro i quali vedono in essi l'accenno ad una nuova tendenza in contradizione con la politica doganale che, dal 1846 al 1839, riuscì con Peel e Gladstone al trionfo completo delle teorie di Cobden. Le proposte in senso protezionista non mancarono mai in Inghillena, ma si fecero più vive quando le soffe1·enze dell' agricoltura divennero veramente straordinarie, quando la concorrenza della Germania e degli Stati-Uniti parve minacciosa. Si sa che l'imperialismo di Chamberlain nella sua completa esplicazione mira ad una specie di Zollverein dell'impero inglese che riuscirebbe alla difesa economica contro la produzione straniera. (1) All'ultimo momento ci si annllllzia che l'on. Damiani per la sua insanabile infermità abbia rinllllziato al doppio mandato. Conosciamo troppo l'uomo, ed aspettiamo una conferma prima di credere. Abele Damiani, mediocre intelligenza, uomo che vive di rancori per non essere arrivato, non rinunzierà al prezioso ufficio, per l'esercizio del quale già da tempo si ispirava nelle pagine di Louis Blancl Che la nuova tendenza intravista nei nuovi dazi doganali abbia la possibilità di consolidarsi e di svilupparsi ulteriormente, si deve desumere da ce1·te manifestazioni dello spirito pubblico in talune sfere, alle quali giustamente si allribuisce una eccezionale importanza. Tra queste manifestazioni, non volendo dare alcun peso agli interessali lamenti del Presidente dell'Associazione dell'Industria della seta, che si vorrebbe fol'lemen.te pro- .Lella, non possiamo però fare a meno di rilevare quelle che si sono avute da recente in seno della più autorevole società scientifica dell' lnghillerra: The Hoyal Statistica/ Society. Vi diedero occasione due interessantissime· letture, una di John Glowe1· fatta il 21 gennaio 1902, l'altra di Robert Giffen fatta il 18 marzo dell'istesso anno (1). Il Glower si occupò della statistica del tonnellaggio della decade 1891-1900 ( Tonnage Statics of the decade 1891-1900). Egli è un ottimista in quanto al moYimento commerciale della Gran Brellagna, di cui moslr-a la gl'8nde supremazia navale. Scorge un grave punto nero nella importazione delle sostanze ali111enla1·i; s1 preoccu!)a del pericolo che correrebbe I' lnghilleri·a nel caso di una guerra e della dipendenza della medesima dall'estero in quanto all'approvvigionamento del grano, cioè del pane quotidiano. Egli, perciò, si pone queste domande: I nostl'i governanti si possono dichiarare soddisfatti di una simile dipendenza\/ È egli possibile che i nostri uomini di Stato, di fronte ad un tale problema, rispondano semplicemente col solito laisser faire? « Non c'è dubbio, continua il Glo\\"er, le quistioni elettorali, dell'educazione, dell'abitazione, ecc, sono cose importanti; ma comparate con quelle della alimentazione, del pane giornaliero e dei tetTibili rischi della 101·0assenza o della lorn insufficienza di vengono del tulio insignificanti. La nostra presente posizione è il risultato diretto di leggi emanate in circostanze totalmente differenti dalle attuali; tali leggi rispondevano agli scopi della nazione in quel tempo, ma non si videro real:zzate le brillanti descrizioni di prosperità per la nostra propria agricoltura co11le quali esse furono promulgate. La nostra produzione rli grano è diminuita di una metà Jall'epoca in cui furono falle quelle leggi, mentre il nostro consumo si è raddoppiato. Tutte queste circostanze non indicano che è venuto il tempo di rivederle? Nuove occasioni impongono nuovi doveri ». Il Glower, nella discussione che seguì alla sua lettura, rispondendo a colo.r·oche avevano .mosso obbiezioni alla parte relativa all'approvvigionamento dei grani, osservò che il liberismo commerciale nel suo sorgere 11011aveva potuto tener conto delle presenti condizioni in cui si trova tale problema. I liberisti, infine, egli conchiudeva, dovrebbero ricordare che Sig Robert Peel prediceva che il risulrato di una politica di libero commercio sarebbe stato quello di un grande incremento nel valore della terra e di un grande miglioramento nella condizione degli agricoltori. Tutto ciò non si è verificato. L'altra manifestazione in favore della tendenza protezionista si ebbe nella discussione sulla lettura di Giffen relativa alla sloria finanziaria dell'Inghilterra dal 1861 al I901 (Financial Retrospect 1861-1901). li Giffen sottopose ai suoi uditori un quadro meraviglioso dei progressi compiuti dall'Inghilterra in quaranta anni, con la manifesta intenzione di attribuirli al trionfo del liberismo. Ma le sue affermazioni provocarono le osservazioni di Guilford Molesworth. Questi ricordò che (1) Queste due letture e le relative discussioni si trovano riprodotte nel numero del 31 marzo del Journal of the Royal Statilical Society.
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